Capitolo 1

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Sto letteralmente morendo di ansia. Mi trovo all'interno dello studio di Amici, la scuola più importante e famosa d'Italia. Ho superato la maggior parte dei casting, ritrovandomi qui, oggi, con i nervi a fior di pelle.

Faccio un respiro profondo. Devo mantenere la calma. Mi guardo intorno e studio attentamente ogni piccolo dettaglio del luogo. A dir la verità, mi immaginavo degli spazi molto più grandi di così.

Tutto d'un tratto, subito dopo la fine dell'esibizione di un cantante rap, la voce di Maria De Filippi, la conduttrice del programma televisivo, ripete insistentemente il mio nome.

«Scusate», dico, arrossendo più di quanto vorrei.

«Non preoccuparti» la sento ghignare in risposta, prendendomi chiaramente in giro.

«Amélie, diciassette anni, è una ragazza dal carattere molto difficile. Non apre il suo cuore a nessuno e l'unica cosa che riesce a tenere a bada il suo animo ribelle è la danza, che l'accompagna da quando è bambina», insiste lei.

Mi scruta dalla testa ai piedi, facendomi intuire che è arrivato il momento di mostrare a tutti la mia coreografia.

Non appena la musica mi rimbomba nelle orecchie, inizio ad accompagnarla con i movimenti automatici del mio corpo.

Ogni tanto, quando mi distraggo, noto gli sguardi interessati dei professori, motivo per cui non perdo speranza.

"Vertigine" di Elodie, poi, giunge al termine, lasciandomi la possibilità di tornare a respirare come si deve.

«Allora... da chi vogliamo cominciare?», mi chiede Maria, sorridendo.

«Non lo so, non riesco a scegliere», le rispondo a tozzi e bocconi.

«Emanuel Lo?», interviene lei, rivolgendosi direttamente all'uomo in questione.

«È una ballerina carina, solo che non è niente di più. Mi dispiace, ma per me è banco no»

Annuisco e sposto la mia attenzione su Deborah, che è la nuova insegnante di quest'anno.

«Ha molta grinta, cosa che ho apprezzato tanto. Il mio concetto di squadra, però, quest'anno non include niente del genere», afferma, indicandomi.

Ho una sola, ultima, possibilità. Alessandra Celentano, una delle professioniste della danza italiana che stimo di più.

«Ale?»

«Mi rivolgo direttamente a te, Amélie: sei una forza della natura. C'è, senza ombra di dubbio, un sacco di lavoro da fare, ma sono sicura che con il tempo riuscirai a colmare le tua lacune, diventando una ballerina spaziale!»

Sgrano gli occhi.

«Le stai dando un banco, quindi?», chiede Maria.

«Sì, Mary», le risponde lei. Il mio cuore smette di battere per qualche secondo. Non verso neanche una lacrima e prendo la mia felpa.

«Grazie mille», dico, strappando una risata all'intero pubblico. Beh, non sono una tipa da molte parole.

È chiaro che sia molto felice di essere finalmente riuscita a raggiungere un mio obiettivo. Ho fatto un sacco di sacrifici, in realtà, per ritrovarmi qui oggi.

Devo solo metabolizzare, perché ciò che è appena successo mi sembra tutto surreale. Al solo pensiero, poi, che la mia faccia verrà proiettata su tutte le televisioni italiane, mi viene da vomitare.

Ti dedico il silenzio// Trigno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora