La Nazionale argentina stava collezionando diverse vittorie nel proprio girone, per le qualificazioni ai mondiali. La Selección, fra l'altro, era reduce dal successo estivo della Copa America. I ragazzi erano motivati e Leo Messi era sempre la loro stella polare. Leandro era molto soddisfatto delle prestazioni della sua squadra. Aveva condiviso la gioia della vittoria con Dybala, compagno giallorosso e amico inseparabile. Nonostante la sua delicatezza fisica, anche lui era riuscito a giocare, anche se per pochi minuti, nella nazionale. Veniva appena da un piccolo infortunio e non voleva peggiorare le cose. Finito il ritiro, tornarono a Roma insieme, sullo stesso aereo. Il giorno dopo avrebbero dovuto subito raggiungere i compagni a Trigoria per la sessione d'allenamento, in vista del prossimo match. Un big match li attendeva. Dovevano prepararsi al meglio. Atterrati nella Capitale, si separarono per poi ritrovarsi con il Mister sul campo del centro sportivo.
Leandro, quella mattina, durante una pausa, aveva sentito Linda al telefono. Le era mancata moltissimo. Ma notò che la sua voce non era squillante come al solito. Decise di non chiederle nulla e di non insistere. Magari era soltanto stanca o, semplicemente, non era dell'umore. Terminò la chiamata e infilò il cellulare nel borsone. Dopo pranzo, riprese l'allenamento in palestra, insieme agli altri giallorossi. Paulo era accanto a lui, concentrato sulle flessioni sulla panca.
"Devo dirti una cosa" Esordì Paredes, rivolgendo lo sguardo al suo compagno.
"Dimmi, Leo."
"Quando ho preso l'aereo per Buenos Aires, al Terminal...Ho incontrato Camila." Disse Leandro, tutto ad un fiato.
"Camila? E che ci faceva lì?"
"Aveva accompagnato la sorella in aeroporto, che doveva tornare in Argentina."
"Ah, ho capito...Ed è successo qualcosa?"
"Dio, no! No. E' solo che... Mi ha fatto uno strano effetto rivederla."
"Cioè?"
"Non lo so... Ci siamo abbracciati e salutati. Lei è qui in vacanza a Roma con la famiglia. E...Ti ricordi com'era lei, no? Verso di me era quasi maniacale e... Appiccicosa."
"Beh, l'hai lasciata per questo. O sbaglio?"
"Sì, anche... I motivi per cui ci siamo lasciati erano tanti. Non funzionava più, ormai."
"Già...Io mi ricordo quando ti controllava su instagram. Commentava ogni foto, i messaggi... Faceva quasi paura, sinceramente. E se è in vacanza qui a Roma, ci potrebbe anche essere il rischio che venga qui o allo stadio."
"Sì, hai ragione. Se Linda dovesse mai venire a saperlo, sarebbe davvero un enorme casino."
"Sì, decisamente. E se Camila, dopo averti rivisto, ricominciasse con quella roba... Dovresti parlare con Linda, onestamente. Non puoi nasconderglielo."
"No, non posso. Soprattutto dopo quello che ha passato."
"Sì, esatto."
"Ci mancava solo questa..." Leandro strofinò la mano contro i suoi capelli e sospirò, con una punta di preoccupazione.
"Dai, Leo. Le cose si sistemeranno." Paulo gli diede una pacca sulla spalla per confortarlo, prima di tornare a concentrarsi sull'allenamento.
🔸🔸🔸
I giallorossi si stavano preparando per il big match. Erano appena arrivati nel tunnel dell'Olimpico. Con espressione seria, si incamminarono verso gli spogliatoi per indossare il kit. Ancora una volta, il Mister aveva deciso di lasciare Leandro in panchina. Così, l'argentino indossò la pettorina e, senza fare un fiato, entrò in campo per il riscaldamento con gli altri. Seguì tutte le direttive del preparatore atletico e lavorò sodo, come sempre. Sapeva che Linda sarebbe venuta a vedere la partita, e questo lo consolava un po'. Guardava verso gli spalti della Monte Mario, cercandola, nonostante la miriade di persone che la circondavano.
Linda era seduta nel settore Sky Box, nei posti riservati anche alle famiglie dei calciatori. Lei indossava la maglia numero 16 e Oriana la numero 21. Erano entrambe lì per sostenerli, anche se, probabilmente, non sarebbero nemmeno entrati in campo. Bevevano una birra mentre aspettavano l'inizio della partita.
"Mi dispiace per Leo, tesoro." Oriana le strizzò affettuosamente la mano, guardandola negli occhi.
-"Anche a me. Ma d'altronde ,il Mister è nuovo qui...E' una sua scelta. E se lui la rispetta, la rispetto anche io. Sono sicura che entrerà durante i cambi."
"Ma sì, vedrai. Noi abbiamo il sangue caldo." Affermò Oriana, ridacchiando.
-"Comunque mi dispiace anche per Paulo e per il suo infortunio."
"Sì è praticamente guarito, magari qualche minuto in campo riesce a farlo."
-"Spero proprio di sì." Linda sorrise appena alla sua amica e tornò con gli occhi sulla squadra, che aveva appena finito il riscaldamento.
La partita cominciò. La Curva Sud entrò mezz'ora dopo il fischio d'inizio, per le proteste contro la società. I cori per la squadra si alzavano sempre di più, coinvolgendo tutto lo stadio. Linda era in ansia, conoscendo l'importanza della partita e del risultato. Ultimamente, i risultati erano stati un po' deludenti. Perciò sperava che questa volta potesse andare tutto per il verso giusto. I suoi occhi si spostarono per un attimo sulla fila accanto. Il suo sangue si gelò, quando riconobbe la ragazza dell'aeroporto. Capelli scuri, lunghi e sottili, corpo esile e leggermente formoso. Doveva essere lei. Ne era certa. Inoltre, indossava la sua maglia. L'affermazione "magari è solo un'amica", la convinceva sempre meno.
"Va tutto bene, Linda?" Domandò Oriana, posandole una mano sulla spalla.
-"Eh? Cosa?"
"Sei pallida. Sembra che tu abbia visto un fantasma. Stai bene?"
-"Io? Oh sì, sì. Tutto okay." Linda cercava di mantenere il sangue freddo e nascondere le sue emozioni a riguardo. E le riusciva piuttosto bene. Non voleva che Oriana si preoccupasse più di tanto.
"Sicura?"
-"Sì, sicura." Linda accennò un sorriso e annuì. Oriana scrutò il suo sguardo e decise di sorvolare per il momento.
Il match terminò al triplice fischio. Era finita in pareggio, non male tutto sommato. Linda e Oriana percorsero gli scalini della tribuna, per incontrare Leandro e Paulo. Paredes non aveva ancora avuto l'occasione di vedere Linda. Posò gli occhi su di lei e sorrise ampiamente. Lei si gettò fra le sue braccia, mettendo da parte i suoi pensieri per un istante. Il centrocampista, delicatamente, prese il suo viso fra le mani e la baciò intensamente, non curante di bagnarle la pelle con il sudore. Poi la guardò negli occhi, carezzandole le guance con i pollici.
-"Perché ti sei fatto ammonire..." Domandò Linda, sorridendo.
"Perché ho il sangue caldo, è più forte di me."
Linda scosse il capo, divertita.
-"Devi smetterla di fare queste cazzate...Okay?"
"Non ti prometto nulla" Disse lui, sfoggiando un sorrisetto furbo.
-"Figuriamoci." Replicò lei, avvolgendogli il collo con le braccia.
Leandro si sporse in avanti, avvicinando le labbra al suo orecchio.
"Posso prometterti una cosa, però..."
-"E cosa?" Chiese Linda, sorridendo.
"Che ti avrò tutta per me, non appena arrivo a casa da te." Sussurrò lui, facendo scorrere le mani sulla sua schiena.
-"Va bene... Allora ci vediamo a casa."
Leandro fece un passo indietro, tenendole la mano e annuendo. Linda si avviò verso gli spalti e l'uscita dello stadio per recuperare la sua macchina. L'argentino la guardò andare via, fremendo dal desiderio di stare da solo con lei, dopo due lunghe settimane.
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𝑴𝒂𝒍𝒆𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 ❤️🩹💛 𝑳𝒆𝒂𝒏𝒅𝒓𝒐 𝑷𝒂𝒓𝒆𝒅𝒆𝒔
FanfictionLinda è un'amica della cantante argentina Oriana Sabatini, che è prossima alle nozze con la punta di diamante della Roma, Paulo Dybala. La loro amicizia è nata da un incontro nello studio di registrazione del fratello di Linda, che ha prodotto diver...