Lisa
Oggi è l'ultima giornata in cui il Napoli è in ritiro e non riesco a smettere di pensare al georgiano, più ci penso più ci sto male perché dovrò dirgli addio.
Io lo sapevo, sapevo che sarebbe andata a finire così, sapevo che non sarei riuscita a realizzare che sta finendo tutto questo.
Non posso passare la giornata con Khvicha perché è a fare gli allenamenti e oggi pomeriggio giocano una partita amichevole però vorrei andare allo stadio così magari mi fermo a parlare con il settantasette e allora prendo i biglietti.
Serena viene in hotel e passo del tempo con lei la mattina poi se ne va ed io mi preparo per andare allo stadio, esco e seguo il riscaldamento del Napoli guardando come sempre, indovinate chi? Ovviamente il mio georgiano.
Mi incanto a guardarlo e per poco non sbavo ma veramente mi manca poco per sbavare, poi ritorno al mondo reale perché iniziano a fare le formazioni e prendo posto in tribuna.
Il Napoli gioca davvero molto bene e vince la partita.
Sfortunatamente lo stadio si svuota a causa della pioggia e rimane solo la mia tribuna che è coperta ma in realtà dopo tutto non è così brutto perché ho più di privacy per parlare con Kvara.
Man mano quasi tutto lo stadio si svuota ma a causa della pioggia forte rimane qualche tifoso poi vedo che Khvicha ritorna in campo per regalare la maglia ad un giocatore della squadra avversaria e da lì provo ad attirare la sua attenzione chiamandolo...Khvicha
Sento una voce familiare, ormai musica per le mie orecchie, alzo lo sguardo verso la tribuna e vedo lei, la mia dolce e meravigliosa Lisa così chiedo ad uno steward se può farla scendere e così fa.
Scende i gradini e la aspetto abbracciandola appena arriva.Lisa
Ricambio il suo abbraccio e gli accarezzo la nuca.
Restiamo così per molto tempo nonostante la pioggia ci stia bagnando tutti, ci abbracciamo così tanto perché siamo entrambi consapevoli di quello che succederà nelle prossime ore.
Sento Khvicha che sussurra qualcosa in georgiano ma non ci faccio tanto caso poi ci separiamo e lui mi porta dentro il tunnel degli spogliatoi per non farci vedere dai tifosi e mi bacia, mi bacia con una foga tale da spingermi contro il muro ma io non lo fermo.
Mentre ci baciamo sentiamo dei passi e ci stacchiamo iniziando a camminare avanti e indietro.
"Khvicha..." sussurro io quasi per non farmi sentire per evitare di eliminare l'intimità che si è creata tra noi in questo momento.
"Dimmi" risponde lui dopo un po' e mettendosi davanti a me.
"Ti va stasera di uscire? Ci facciamo un giro. Ti porto in un bel posto"
"Sì sì...va bene...devo chiedere se posso però penso di sì dato che domani partiamo"
Restiamo a parlare per un bel po' e non ci rendiamo nemmeno conto che le luci dello stadio sono spente e tutti i tifosi se ne sono andati.
Le uniche luci che si vedono sono quelle dei lampi e dei fulmini che illuminano il cielo.
Khvicha mi prende di forza sulle spalle e inizia a correre per il campo. Non pensavo fosse così pazzo e estroverso poi però conoscendolo ho capito che è tutt'altra persona rispetto a quello che si può immaginare da lui.
"Sono le 19:20
Andiamo? Sennò non abbiamo il tempo di uscire" dico mentre camminiamo per il campo ormai io e lui tutti fradici per essere stati sotto la pioggia. Lui annuisce e andiamo verso una macchina con una persona che evidentemente stava aspettando Khvicha.
Ci mettiamo in macchina e arriviamo in hotel.
Andiamo entrambi nelle proprie stanze e ci prepariamo poi sento bussare alla mia porta e ancora con l'accappatoio vado ad aprire sapendo bene chi sia.
"Ma voi femmine ci mettete sempre così tanto tempo a preparavi?" Dice subito lui vedendomi in accappatoio.
"E tu invece non riesci proprio a non commentare ogni cosa?"
"No" mi guarda con fare di sfida avvicinandosi a me e mettendomi le mani intorno alla vita e spingendomi piano piano verso il letto facendomi cadere, mettendosi poi lui sopra di me.
Inizia a slacciarmi la cintura dell'accappatoio e capisco subito a cosa vuole arrivare ma in questi giorni ho maturato che desidero più di qualsiasi altra cosa che Khvicha sia la mia prima volta e quindi non lo fermo.
"Posso?" Mi chiede lui sorpreso dal fatto che non lo stia fermando avendo io confermato più e più volte che volessi rimanere vergine fino ai diciott'anni e a quel punto annuisco e lui continua a slacciarmi l'accappatoio.Khvicha sorride, e in quel sorriso c'è una dolcezza che mi fa sentire al sicuro. So che per me è la prima volta, e anche se sono nervosa, c'è una parte di me che è curiosa e desiderosa di Khvicha.
"Non c'è fretta, se non vuoi mi fermo" dice Khvicha, con una voce calma che mi rassicura. Ci avviciniamo lentamente, come se volessimo catturare ogni istante. Le mie mani tremano leggermente mentre le sue dita sfiorano il mio viso, creando una connessione profonda.
In quel momento, il mondo esterno scompare. Siamo solo noi due, avvolti in un silenzio carico di significato. La mia mente è un vortice di pensieri, ma la sua presenza mi calma. Khvicha mi fa sentire speciale, come se questo momento fosse solo per noi.
"Pronta?" Mi chiede lui vedendomi un po' titubante.
"Sì...sì sono pronta."
Una volta che mi ha tolto l'accappatoio di inizia a spogliare anche lui e questo momento mi imbarazza leggermente perché non sono per niente abituata "Se c'è qualcosa che non va dimmelo ok? Io prometto di essere il più delicato possibile" Khvicha mi guarda con uno sguardo dolce e comprensivo vedendo l'insicurezza in me ma io annuisco sentendomi pronta a fare questo grande passo e a farlo con lui.
Mi sistema in modo che possa essere tutto più agevole per lui e poi si rimette sopra di me.
"Qualsiasi cosa che non ti va bene, qualsiasi cosa che ti fa male o che ti da fastidio, avvisami che mi fermo però mi devi avvisare sennò penso di poter continuare, va bene? Tutto chiaro?"
"Sì. Tutto chiaro"
Khvicha annuisce e poi avvicina sempre di più i nostri bacini iniziando a premere sul mio e a muoversi piano, quando esce un primo gemito mi tappo la bocca totalmente vergognata per quello che è appena successo.
"Perché lo fai? Non smettere, è bellissimo"
Lì resto un po' spiazzata ma continuo a gemere come mi ha detto lui sentendo i suoi movimenti sopra di me.
"Lisa...ora rilassati per favore e magari chiudi gli occhi" faccio come mi dice e ad un certo punto sento qualcosa dentro ed è una sensazione un po' fastidiosa e leggermente dolorosa.
"Lo senti?" Mi chiede lui totalmente preso da ciò che sta facendo ed io annuisco solo con la testa sentendo un il dolore ma non volendolo fermare.
Prendo un respiro profondo, e insieme ci lasciamo andare...**************
RAGAAAA
Varie cose
Primo: sclerate!
Secondo: scusatemi se vi ho fatto aspettare così tanto ma tra calcio, scuola, compiti, sono stata anche male è stato un casino ma ce l'abbiamo fatta
Un po' birbantelli questi due 🤭
Però se non succedeva che FF era? 😝
Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo
Vi amo 🩵🩵
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Wabi-sabi la bellezza dell'imperfezione
FanficLisa ha 17 anni ed è la figlia della proprietaria di un hotel a Roccaraso. Il padre, originario di Napoli e grande tifoso della squadra di calcio partenopea, le ha trasmesso questa passione. C'è un giocatore della sua squadra del cuore a cui non può...