Con la mano destra percorsi i contorni dei nervi tesi del mio collo, Che erano contratti a causa dello stress emotivo, scesi giù fin sopra il seno, il quale ancora doveva crescere, era color bianco latte, una seconda misura, le areole erano nocciola chiaro e capezzoli rosa e piccolissimi, quasi impercettibili, proseguii fino ad accarezzare il mio ventre piatto per poi fermarmi all'ingresso del giardino del paradiso (così chiamavano il centro pulsante della mia intimità, per via del fatto che odiavo depilarmi, dato che avevo una pelle molto sensibile) aprii il cancello principale, poi quello secondario ed entrai nel giardino raccogliendo i frutti più proibiti e perversi della mia mente e perdendomi tra le sue vie e labirinti di puro piacere e seduzione.
"Senti bella, non sei Arianna persa nel labirinto, quindi chiudi il giardino ed esci dalla foresta pluviale, se non ricordo male dovevi fare un bagno, non fare un provino per un film a luci rosse, già che ci sei dai anche una bella potata alla foresta della Patagonia perchè puzzi di pesce marcio!"
Alzai gli occhi al cielo e per una volta ascoltai la voce impertinente della mia coscienza, entrai nella vasca e mi immersi facendomi coccolare dall'acqua calda, sperai che oltre allo sporco della mia pelle, l'acqua lavasse via anche i miei pensieri
"No guarda,mi spiace deluderti ma per il tuo caso ci vorrebbe uno psicologo, un esorcista o uno psicoesorcista (fusione tra uno psicologo e un esorcista) si ci vorrebbe decisamente uno psicoesorcista"
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Watshapp story E.L
RandomElisa, torna a casa e trova una chiamata da un numero sconosciuto