Capitolo 2

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Izuku si lasciò coccolare da Katsuki, che seduto dietro di lui, lo stava abbracciando dolcemente, accarezzandogli il ventre. "Ho portato qualche dolce, non ti va di assaggiarlo?" Disse il biondo, appoggiando il mento sulla spalla del verdino, osservandolo. Izuku in risposta, si tirò su, sorridendo felice.

"E me lo chiedi anche?! Ovvio che voglio anche i dolci!" Katsuki a quella reazione rise, tirando fuori un piccolo contenitore con al suo interno dei mochi ripieni di cioccolato. Izuku parve illuminarsi e ne afferrò uno, prima di gustarselo. "Che buoni!" Bofonchiò, con la bocca piena. Deglutì il boccone e si sistemò meglio per guardare il più grande. "Kacchan, ti ricordi la prima volta che ci siamo conosciuti?" Chiese, dando un altro morso al dolcetto.

Katsuki lo guardò incuriosito da quella domanda e sorrise. "Certo che mi ricordo! Come potrei dimenticarmene? In quell'occasione mi stavi per staccare orecchie e coda!" Disse con voce sarcastica.

"Non è colpa mia Kacchan! Come puoi biasimarmi? Non credevo che i lupi con sembianze umane esistessero davvero! Ne avevo solo sentito parlare in alcune storie e pensavo che fossero tali, che fossero leggende, quindi, quando ti ho visto, pensavo che anche tu ti fossi travestito per Halloween!" Borbottò, facendo spallucce, quasi a giustificarsi. Katsuki, finse un broncio e poi sorrise dolcemente.

"Tks, come no!" Ridacchiò. "Mi ricordo ancora quella sera. Era una sera di Halloween. In teoria non avrei potuto allontanarmi troppo da casa, ma volevo provare il brivido dell'avventura e mi avvicinai di più alla città, ovviamente senza dire nulla ai miei, altrimenti mia madre mi avrebbe ammazzato, con le sue stesse mani. In teoria noi lupi, non potremmo avvicinarci troppo alla città, sai, per via degli umani.. sono troppo pericolosi.." Sospirò leggermente. "Però quel giorno, mi avventurai comunque lungo il sentiero che conduceva nel centro abitato e sentii dei rumori. Subito mi spaventai, pensando che potesse essere qualcuno pronto a farmi del male. Poi mi feci coraggio, dicendomi che il grande Katsuki non avrebbe mai dovuto avere paura, così mi feci avanti e ti trovai, da solo, nel bosco, a frignare." Ghignò al ricordo e guardò Izuku, che incrociò le braccia al petto, indispettito.

"Mi ero perso, ero rimasto solo ed ero nel bosco! Anche tu avresti fatto lo stesso se ti fossi trovato nella mia situazione!" Borbottò, mettendo un broncio. Katsuki sorrise e gli accarezzò dolcemente una guancia.

"Eri adorabile nel tuo costume da fantasmino. Ricordo che mi stavo per avvicinare, quando un gruppo di ragazzini più grandi di noi, mi precedette ed iniziò a romperti le palle, per avere i tuoi dolci. E cosa ancor peggiore, tu glieli stavi per dare!" Alzò gli occhi al cielo, divertito.
"Mi avrebbero preso a pugni, se non glieli avessi dati!" Mormorò, sospirando, poi però fece un dolce sorriso, prendendo la mano del biondo. "Poi per fortuna sei arrivato tu, che mi hai letteralmente salvato, ringhiando contro quei ragazzi! Per un attimo ho temuto che tu potessi sbranarli." Ridacchiò, intrecciando le dita con quelle di Katsuki, iniziando a giocarci distrattamente.

"Lo avrei fatto se ti avessero torto anche solo un capello!" Ringhiò a bassa voce, facendo vibrare il suo petto. Il suo tono si ammorbidì leggermente, sotto le dolci carezze del verdino, che gli sorrise.

"E ti ricordi quella notte di Halloween in cui volevo disperatamente mangiare i mochi al cioccolato?" Disse, ridendo al pensiero di ciò che era successo.

"Secondo te, perché te li ho preparati io?! Proprio perché ricordo perfettamente quello che è successo quella sera!" Ghignò, dando un pugnetto sulla spalla del verdino, che scoppio a ridere.

Era la sera di Halloween di cinque anni prima ed Izuku, come da tradizione, si era incontrato di nascosto con Katsuki nel solito bosco. Ormai, dopo il loro primo incontro, avevano deciso di passare insieme tutte le sere di Halloween. Izuku adorava così tanto quella festa, aveva la possibilità di travestirsi e per una sera poter essere chiunque volesse. Da qualche anno aveva iniziato a travestirsi da fantasmino, poiché sua nonna, poco prima di passare a miglior vita, gli aveva accuratamente cucito quel vestito con amore e lui se ne era innamorato, da quel momento non lo aveva più abbandonato. Anche se ormai logoro e vecchio, Izuku, continuava a prendersene cura, aggiungendo piccoli pezzi di stoffa colorata a coprire i piccoli buchi, rendendolo unico. Era l'ultimo ricordo di sua nonna e se ne sarebbe preso cura, finchè ne avesse avuto la possibilità.

The Ghost of You || BAKUDEKU Speciale Halloween Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora