Capitolo 6: Sogni febbrili

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Dazai giaceva privo di sensi sul letto, il corpo tremante a causa della febbre. La pelle era lucida di sudore e il suo respiro affannoso, gli effetti del freddo ancora presenti. La stanza era più calda ora, il fuoco scoppiettava nell'angolo, proiettando una luce soffusa e tremolante su di loro. Chuuya era seduto sul bordo del letto, gli occhi fissi sul volto pallido di Dazai, con le sopracciglia aggrottate per la frustrazione e la confusione.

Fyodor stava vicino alla finestra, lo sguardo distante ma calcolatore, sempre attento, sempre riflettendo. Poteva percepire l'inquietudine di Chuuya, la rabbia che ribolliva appena sotto la superficie.

"Ha cercato di andarsene" disse infine Chuuya, la voce tesa, i pugni serrati ai lati del corpo. "Perché? Perché avrebbe cercato di allontanarsi da noi? Da me?" La sua confusione era intrisa di amarezza, un dolore che lo colpiva in profondità. L'illusione gli aveva detto che dovevano stare insieme, che Dazai faceva parte di tutto questo, proprio come lui e Fyodor. Ma Dazai era scappato, aveva rischiato la vita per fuggire da loro.

Fyodor si girò a guardarlo, l’espressione calma, imperscrutabile. "Dazai è... difficile" disse dolcemente, la voce vellutata. "Non è come noi, Chuuya. Il suo potere annulla tutto, persino il potere del Libro." Si avvicinò, posando delicatamente una mano sulla spalla di Chuuya, per calmarlo. "I ricordi che ci sono stati dati, la realtà che condividiamo—per lui ci vuole tempo per accettarla, assimilarla, completamente."

Chuuya scosse la testa, la frustrazione traboccante. "Non capisco. Dovremmo stare insieme. Lui lo sa, vero?" La sua voce era ora carica di disperazione, le mani tremanti. "Perché dovrebbe combattere contro questo, contro di noi?"

Lo sguardo di Fyodor si addolcì, ma era una dolcezza che nascondeva intenzioni più profonde. Si chinò, facendo scivolare la mano sulla nuca di Chuuya, avvicinandolo a sé. "Dazai è testardo. Ma è anche essenziale. È lui che ci tiene uniti, quello che completa il nostro legame. Senza di lui, questa... connessione non sarebbe completa."

Il respiro di Chuuya si fermò, le sue emozioni un turbine di confusione, rabbia e qualcosa di più profondo che non riusciva a identificare. "Quindi, cosa facciamo? Come lo facciamo restare?"

"Lo aiutiamo a ricordare," sussurrò Fyodor, la voce come il canto di un serpente. "È perso, confuso. Non si rende ancora conto che questo—" fece un gesto verso la stanza, lo spazio che condividevano, il calore che li avvolgeva "—è il luogo a cui appartiene."

Gli occhi di Chuuya scintillarono di incertezza. "Tu ed io" continuò Fyodor, le dita che sfioravano dolcemente i capelli di Chuuya, "siamo il suo fondamento. Siamo quelli a cui tornerà, quelli di cui ha bisogno."

Chuuya guardò di nuovo Dazai, l'espressione combattuta. "Ma se ci riprova? Se continua a lottare?"

"Non lo farà," lo rassicurò Fyodor, una quieta certezza nella sua voce. "Ci assicureremo di questo. Una volta che capirà, una volta che ricorderà chi siamo per lui, non ci sarà più bisogno di scappare."

Le spalle di Chuuya si rilassarono leggermente, la tensione nel suo corpo che si dissolveva mentre le parole di Fyodor si radicavano nella sua mente. "Ma è così... freddo, così distante," mormorò, con gli occhi fissi sul volto febbricitante di Dazai. "È come se non gli importasse di nulla."

"È solo apparenza," disse Fyodor dolcemente, le dita che gli scivolavano lungo il braccio in un gesto rassicurante. "La mente di Dazai è complessa, piena di difese. Ma, nel profondo, desidera una connessione, desidera... noi. Dobbiamo solo infrangere quelle difese. E ci riusciremo."

Chuuya espirò lentamente, la frustrazione che si placava mentre la calma di Fyodor lo avvolgeva. "Quindi, continuiamo a provare. Lo aiutiamo a ricordare'" ripeté, anche se la parola gli suonava strana.

"Sì" mormorò Fyodor, i suoi occhi che si scurivano di risolutezza. "Dazai ha bisogno di noi, anche se non lo sa ancora. Noi siamo i suoi pilastri. Senza di noi, è incompleto. E senza di lui... siamo incompleti anche noi."

Chuuya fissava la figura priva di sensi di Dazai, il petto stretto da emozioni contrastanti. Nonostante tutto—la confusione, la rabbia—sentiva un'attrazione verso Dazai, un bisogno di riportarlo alla loro realtà condivisa.

"Glielo faremo capire" mormorò Chuuya, la voce bassa ma ora ferma. "Gli faremo ricordare."

Fyodor sorrise, la sua mano che stringeva leggermente la spalla di Chuuya. "Esattamente. Non potrà scappare per sempre da noi. Ora siamo la sua casa. E lo capirà presto."

Mentre osservavano Dazai disteso sul letto, il corpo febbricitante che tremava sotto le coperte, sapevano che il loro lavoro non era finito. Dazai aveva ancora molta strada da percorrere. Ma alla fine, sarebbe caduto—nelle loro mani.

Erano il suo fondamento, i suoi pilastri. E presto, avrebbe capito che il loro legame non poteva mai essere spezzato.

"Riflesso Di Una Realtà Distorta"| BSD | FYOYAZAI♧Fanfiction / ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora