Lo amo come un cane

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Quante volte?

Quante volte è arrivato nel nostro letto tardi?

Quante volte ho aspettato sveglio?

Quante volte ho sentito il suo profumo su di lui?

Quante volte mi sono arrabbiato?

Quante volte ho distrutto tutto?

Quante volte l'ho riempito di graffi mentre lui mi teneva fermo?

Quante volte ho visto i suoi occhi cercare in me qualcuno che non c'è?

Quante volte?

Anche quella notte successe,
anche quella notte aspettai su un tavolo solo,
anche quella notte il nostro letto mi vide aspettarti,
anche quella notte chiusi gli occhi solo per fingere

Fingere di non amarti come un cane...

Aspettai e aspettai e nella notte scura, nel buio della nostra stanza, nostra. Non mia. Non tua. Non sua. Mai sua. Qui... Ti sentì aprire la porta, camminare piano su per le scale, aprire la porta cercando di non svegliarmi

Rimorso nei tuoi passi,
colpa nei tuoi sospiri,
paura nei tuoi occhi,
incertezza nei tuoi pensieri

Come ogni fottuta volta mi chiesi "Oggi che notte sarà? Urleremo? Urlerò? Farò finta di niente? Lo farà lui? Quante cose saranno rotte alla fine? Quanto sarò rotto io? Quanto sarà rotto lui?"

Presi un respiro,
il tuo profumo nel mio petto,
mi riempiva i polmoni,
mi si strozzava nella gola,
mi incendiava il naso,

Quel profumo...
si, quello che stringevo a me con il sole del giorno...
Che aspettavo insieme ad ogni tramonto...
Che cercavo ogni notte con la luna mia eterna nemica...

Ti sentì, ti senti, ti senti,
Quando arrivasti vicino al letto,
Quando i tuoi vestiti vennero cambiati nel silenzio
Quando tornastí da me

Mi sarei dovuto girare,
avrei dovuto gridare, normalmente lo avrei fatto e così sarebbe volata così un altra notte... Avremmo litigato, io ti avrei tirato la casa addosso, ti avrei fatto soffrire sulla pelle quello che tu mi avevi fatto soffrire sul cuore, questa è la nostra notte... Questa è la nostra danza...

Ma quella notte... Quella notte decidesti di cambiarla... Non mi richiamasti a tè, né mi lasciasti stare fingendo di credere ai miei occhi chiusi, forse ti aspettavi altro? Volevi una di quelle notti piene di scenate forse? Con i cani che grattano alla porta per il rumore? Con i vetri rotti e le tue mani a bloccarmi?

Non l avevi avuta,
la sua grazia,
la sua passione,
la sua paura,

che la mia ira gli fosse giunta? Lo speravo ma ne dubitavo... La verità è che questa notte la luna ha illuminato il suo cammino e i suoi piedi gentili l'hanno portato lontano da te...
Tra altre braccia,
tra altri occhi
o forse in un letto diverso...

E tu dovevi essere arrabbiato, frustrato, bisognoso di una nuova preda... ti saresti sfogato con la mia rabbia, avremmo giocato le nostre solite carte, bruciandoci l un l'altro fino a che l'incendio non fosse tornato ad essere semplice fiammella dopo aver consumato tutto l'ossigeno dai nostri polmoni, dai nostri muscoli

Ma non lo facesti,
Il tuo corpo invece si adagiò piano sul letto di fianco a me,
Il tuo respiro si fece strada fino al mio orecchio
E le tue braccia... Loro mi strinsero...

Mi strinsero come tanto desideravo, tu mi abbracciasti come tanto volevo, noi eravamo in quel letto come tanto mi piaceva

Sentì le tue mani accarezzarmi piano mentre mi stringevi in più possibile a tè, le tue labbra baciarmi piano la testa e poi sentì la tua voce

Il mio manicomio 🌸 -Countryhumans -🌸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora