Capitolo 5: Tempo di guerra

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Kael entrò nel locale dell'organizzazione, il respiro pesante e la mente ancora sconvolta dall'incontro con Joren. Il bar era come sempre affollato, ma Kael si sentiva fuori posto. Aveva abbracciato questa nuova realtà, ma non poteva negare che una parte di lui cercava ancora di aggrapparsi alla sua vecchia vita. Tuttavia, in quel momento, sapeva che non c'era più spazio per i dubbi.Il giorno dopo, Hiro lo convocò nel suo ufficio, con un'espressione insolitamente seria. "Kael," iniziò, il tono pesante, "è arrivato il momento di prepararsi. Dobbiamo incontrare l'altra organizzazione. I Dezas non resteranno fermi ancora a lungo, e temo che siamo vicini a una guerra."Kael aggrottò la fronte, cercando di capire l'entità di quello che Hiro stava dicendo. "Una guerra tra Nexus?" chiese, incredulo.Hiro annuì. "Esattamente. E nel peggiore dei casi, la FCD entrerà in gioco. Se ciò accade, sarà il caos totale. Dobbiamo essere pronti."Kael sentì un brivido percorrergli la schiena. Era da poco entrato nell'organizzazione di Hiro e già si trovava coinvolto in una potenziale guerra. Non poteva permettersi di mostrarsi debole. Non adesso. Prese i suoi due pugnali neri, sentendo il peso familiare nelle mani. Erano diventati quasi un'estensione di lui ormai. Poi afferrò la benda, sistemandola sull'occhio per nascondere il segreto che non poteva permettersi di rivelare.Quando fu pronto, Hiro lo guidò fuori dal locale. Camminarono per le strade di Xelthar in silenzio, dirigendosi verso un punto d'incontro. Il sole stava calando, e la città cominciava a illuminarsi di luci artificiali. L'aria era carica di tensione, e Kael non poteva fare a meno di sentire una strana pressione nel petto.Arrivarono a un vecchio magazzino abbandonato ai margini della città. Qui avrebbero incontrato i Dezas, l'altra organizzazione di Nexus. Hiro non aveva mai parlato molto di loro, ma da come lo aveva messo in guardia, Kael sapeva che non erano alleati.Appena varcarono la soglia, Kael percepì una presenza strana. Il suo cuore cominciò a battere più velocemente, come se stesse per affrontare un pericolo imminente. Le ombre all'interno del magazzino si mossero, rivelando un gruppo di figure in attesa. Al centro, un uomo alto e imponente si voltò per affrontarli.Kael si fermò di colpo. I suoi occhi si allargarono mentre riconosceva il volto di quell'uomo.Era lo stesso che lo aveva morso. Lo stesso che gli aveva cambiato la vita per sempre.Il sangue di Kael gelò nelle vene. Non poteva credere ai suoi occhi. Quell'uomo era il capo dei Dezas."Tu..." mormorò Kael, quasi senza voce.L'uomo sorrise, un sorriso freddo e calcolato. "Ah, Kael. Non pensavo ci saremmo rivisti così presto," disse, la sua voce calma ma carica di minaccia.Hiro osservò la scena in silenzio, ma il suo sguardo si fece più cupo. "Kael, lo conosci?"Kael annuì, la mano che stringeva uno dei pugnali tremava. "È lui... è lui che mi ha morso. È per colpa sua che sono diventato un Nexus."L'uomo rise, facendo un passo avanti. "Colpa mia? No, Kael. È stato il tuo destino. Ti ho solo mostrato ciò che eri destinato a diventare."La rabbia cominciò a montare dentro Kael. "Non sei altro che un mostro."L'uomo inclinò la testa, divertito. "Mostro? Forse. Ma noi Nexus siamo molto più di quello che gli umani possono comprendere. E ora, Kael, tu fai parte di questo mondo."Hiro intervenne, il tono deciso. "Non siamo qui per discussioni personali. Siamo qui per evitare una guerra, se possibile."L'uomo guardò Hiro con un sorrisetto. "Una guerra è inevitabile, Hiro. La FCD ci sta dando la caccia da troppo tempo, e i Dezas non resteranno più nascosti. Che tu lo voglia o no, presto saremo tutti coinvolti. Anche tu, Kael."Kael sentì il sangue ribollirgli nelle vene. Avrebbe voluto attaccare quell'uomo, ma sapeva che non era ancora il momento. Ma una cosa era certa: non avrebbe mai dimenticato il volto di colui che gli aveva rubato la sua umanità.


Con il cuore in tumulto e la rabbia che pulsava nelle tempie, Kael si sforzò di mantenere la calma. Non poteva permettere che la sua furia lo sopraffacesse, non ora che era così vicino a scoprire il destino che lo attendeva.L'uomo dei Dezas continuò, la voce carica di una malizia sottile. "Immagina, Kael, cosa potresti diventare se solo accettassi il tuo vero io. Non sei un umano, sei un Nexus. E i Nexus non si piegano. Combattiamo, sopravviviamo e prosperiamo. Questo è il nostro modo di vivere."Hiro si fece avanti, interrompendo il flusso di parole. "Dobbiamo trovare un modo per evitare il conflitto. La FCD è una minaccia troppo grande per noi tutti. Unisci le forze con noi e potremmo affrontarla insieme."Il capo dei Dezas scoppiò in una risata sarcastica. "Unirci? E per cosa? Per affrontare un nemico comune? Non capisci, Hiro? La guerra è ciò che vogliamo. Solo in mezzo al caos potremo emergere come veri dominatori."Kael sentì un'ondata di confusione. La proposta di Hiro sembrava razionale, ma la visione dell'altro uomo era avvincente in un modo inquietante. "E se non voglio essere coinvolto in questa guerra? Non voglio combattere contro nessuno," disse Kael, cercando di mantenere un tono fermo.L'uomo lo guardò, i suoi occhi scintillavano di un'intensa determinazione. "Non hai scelta, Kael. Non puoi sfuggire a ciò che sei. La guerra ti troverà, e tu sarai costretto a combattere. Il tuo passato non esiste più. Sei uno di noi ora."Kael si sentì sopraffatto. Si domandò se fosse davvero possibile sfuggire a questo destino. La sua vita da umano era ormai solo un ricordo sbiadito. Ma dentro di lui, la speranza di ritrovare un pezzo di quella vita continuava a brillare, anche se tenue."Sei un debole," disse l'uomo, notando il conflitto interiore di Kael. "Ma non preoccuparti, possiamo insegnarti a combattere. E un giorno, forse, capirai."In quel momento, Kael sentì un'inaspettata determinazione. "Non ho bisogno dei vostri insegnamenti. Posso affrontare ciò che verrà. Non lascerò che il mio passato mi definisca."Hiro si voltò verso Kael, cercando di leggere il suo stato d'animo. "Siamo tutti qui per combattere, Kael. Ricorda che non sei solo in questo."Ma Kael non ascoltava. Stava osservando il suo nemico, il capo dei Dezas, e si rese conto che stava affrontando non solo un rivale, ma una rappresentazione di tutto ciò che temeva di diventare.Mentre le tensioni aumentavano e le parole si trasformavano in un palpabile desiderio di conflitto, Kael sapeva che le sue scelte avrebbero avuto conseguenze inimmaginabili. Era giunto il momento di decidere da che parte stare, e con chi avrebbe combattuto.La riunione si chiuse con una promessa silenziosa di guerra imminente. Kael sapeva che doveva prepararsi, non solo a combattere contro i Dezas, ma anche a confrontarsi con la parte di sé che aveva sempre temuto. E per farlo, doveva accettare il Nexus che era diventato.

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