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LUCCIOLE

Chloè stese l'ampio asciugamano sul prato umido. Il silenzio regnava tra le colline, inghiottite dal buio della tarda sera. Lucciole sparse brillavano tenui, a intermittenza, sfidando l'oscurità. Lia si distese supina, con il viso rivolto verso le stelle disseminate nel cielo blu scuro.

Chloè fece lo stesso accostandosi al suo fianco. Anelava alla libertà, voleva vivere appieno ognuno di quei minuti, lontana da sguardi esterni. L'insieme di alture in cui si trovavano, situate ad una decina di minuti di macchina a nord della città, al calare della sera diveniva uno dei posti più suggestivi e romantici della zona, costituendo una tappa fissa per gli innamorati desiderosi di gustarsi preziosi momenti di intimità.

Quando il suo braccio toccò quello di Lia, a Chloè sembrò come se uno sciame di farfalle svolazzasse sul suo stomaco. Era la stessa sensazione che aveva provato al primo appuntamento e che da lì non si era mai affievolita, ripresentandosi ogni volta che passavano del tempo insieme. Conoscere Lia sempre più in profondità, stupirsi all'emergere di un lato nascosto della sua frastagliata personalità e ascoltare ammaliata le sue meditazioni sul mondo, sull'esistenza, sull'amore la portavano a convincersi che fosse la ragazza giusta. Quando a quattordici anni aveva interiorizzato che le piacevano le femmine, avrebbe voluto essere un astronauta, montare su una navicella e trasferirsi in un pianeta più buono e comprensivo.

«Non temere, Chloè. Non sei strana, o diversa, o anormale... penso invece che questa tua inclinazione ti renda ancor più unica. Le persone che ti guarderanno con diffidenza, o che si approcceranno a te con dei risolini infantili, rigurgitale via dalla tua vita. Di loro non hai bisogno, sono vuote e superficiali.» Suo padre Josh era accorso a rasserenarla con le parole più potenti che le avesse mai dedicato. Le aveva dispensato una tenera carezza sulla guancia. «Prima o poi conoscerai l'amore, il tuo centro, la persona che si donerà a te con tutta sé stessa. Assorbi tutto da lei, diventa spugna, e lei farà lo stesso con te, con la tua anima pura. È come abbiamo fatto io e la mamma, prima che il tumore la portasse via.» Josh non era riuscito a trattenere un singhiozzo.

Chloè gonfiò la pancia. Un senso di pace si diffuse per il suo corpo. Lia si inclinò lateralmente, appoggiando la testa sulla sua spalla. «Sai, fin dalla prima volta che ti ho visto ho percepito una forte attrazione per te...», le sussurrò delicatamente mordendosi il labbro.

Chloè si scostò e le stampò un bacino sulla fronte. «A chi lo dici! Anche ora è come se un fuocherello continuasse a scaldarmi, tiepido...» Posò di nuovo il capo sull'asciugamano e si concentrò sui puntini luminosi sopra di lei, cornice perfetta delle sue emozioni. Le si mozzò il fiato in gola quando Lia si avvicinò alle sua bocca per baciarla. Non aspettava altro che quello. Chloè chiuse gli occhi e morsicchiò le sue labbra morbide, con tenerezza. Si fermò subito e le tolse gli occhiali tondi dal viso. Gli occhi verdi di Lia erano grotte naturali dalla rigogliosa vegetazione. Lì dentro i loro segreti sarebbero stati al sicuro, custoditi con riserbo. Chloè si lasciò andare a un bacio travolgente, si spostò sul collo di Lia e le rifilò una serie di piccoli baci sulla guancia e sotto il mento. Lei soffocò un gemito. «Ahh, continua! Mi piace tanto...», bisbigliò.

Chloè proseguì nel baciarla in più punti. Il battito accelerò e il suo respiro divenne più affannoso, quando Lia affondò una mano tra i suoi capelli ricci.

Pensieri alla deriva

E poi ti sei alzata, Lia, tirata su da una forza sconosciuta, come una marionetta. Mi hai guardato e mi hai sorriso. E ti sei messa a ballare. La musica non c'era, ma una melodia impercettibile vibrava dentro di te. E compivi quei passi sinuosi come sospesa, con i piedi che poco a poco si staccavano dai fili d'erba. Sembravi una ballerina di danza classica, ondulavi le braccia mentre le lucciole iniziavano ad avvolgerti. Pareva che la tua bellezza le attraesse. Un turbine luminoso intorno alla tua sagoma, che roteava su sé stessa. Un dipinto impressionista, con la tua immagine che si dissolve tra le pennellate del pittore. E volavi via, leggera, ma senza lasciarmi sola. Mi hai teso una mano perché mi unissi al tuo ballo, perché lo assecondassi. E insieme balliamo a metri da terra, sprizzanti luce nell'oscurità.

Summer 98Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora