-2- Vivienne

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La mia infanzia è una serie di ricordi confusi e frammentari. Crescere in una famiglia divisa non è stato facile. I miei genitori divorziarono quando avevo appena cinque anni, e da allora la mia vita è stata divisa tra due case.
Era come navigare in un limbo, senza una vera e propria casa. Ogni settimana, trascorrevo un periodo con mia madre e il suo nuovo compagno, insieme al mio fratellastro, e poi una settimana con mio padre.
Ma non mi sentivo davvero a casa in nessuno dei due luoghi. Gli affetti e le relazioni erano superficiali, i miei "genitori" impegnati nella loro vita senza prestare davvero attenzione a me. Mi crescevano fisicamente, ma emotivamente, mi trascuravano.Per anni, osservai la mia famiglia ricostruirsi senza di me. Mia madre si dedicava al suo amante e al mio fratellastro, mentre mio padre si lasciava andare alla depressione e ai vizi, ancora innamorato di una donna che non era più la sua moglie.

E io? Io ero solo uno spettatore. Ero presente nelle loro vite, ma non avevo un ruolo significativo. Non ero importante per loro. Le settimane che passavo in quelle case erano come un'esistenza vuota, priva di emozioni e connessioni genuine.
La cosa peggiore era il modo in cui mia madre sembrava ignorare completamente la mia esistenza. Era come se fossi diventata invisibile per lei. Ogni volta che la vedevo impegnata con il suo compagno e con mio fratellastro, sentivo una fitta di dolore. Non mi riconosceva più come figlia, come se non contassi nulla per lei.
Mio padre affrontava la separazione in modo diverso ma ugualmente negativo. Si dedicava ai vizi più che alla cura di se stesso. L'alcol diventò un compagno constante nei suoi momenti di solitudine. Ogni volta che lo visitavo, lo trovavo immerso in una nebbia di depressione e l'odore di alcol riempiva la casa.

Da giovane, ho sempre avuto difficoltà a percepire e a esprimere emozioni come: rabbia, amore, felicità, gelosia o tristezza. Erano come sfumature di colore che non riuscivo a distinguere o apprezzare. La mia vita è stata priva di quelle sensazioni che molti considerano fondamentali nella crescita emotiva,Il motivo era probabilmente radicato nella mia infanzia turbata e nella mancanza di affetto genuino. Ho imparato ad adattarmi a questo vuoto emotivo, diventando una persona piuttosto fredda e distante.

In un colpo di scena inaspettato, mi venne rivelato che mio padre non era semplicemente un uomo qualunque. Era una spia segreta della Shadow Whispers, un'agenzia estremamente potente e segreta.

Dato che le sue condizioni erano insostenibili, ora mi era stato dato l'incarico di assumere il suo ruolo di spia .
Era un peso immenso da portare sulle spalle, ma mi sentivo obbligata a farlo come unica erede di mio padre. Sarei stata addestrata e preparata a occuparmi di missioni altamente sensibili,ma la verità è che non sapevo cosa aspettarmi. Non avevo mai fatto esperienza di nulla di simile in precedenza. Mi chiedevo se sarei stata in grado di affrontare le molteplici sfide che il ruolo di spia avrebbe comportato.
Dopotutto, si trattava di vita o di morte. Dovevo imparare a controllare le mie emozioni e a comportarmi da spia perfetta, altrimenti avrei messo a rischio sia la missione che la mia stessa sicurezza.

Gli addestramenti che ho subito come spia sono stati estenuanti e impegnativi su tutti i livelli. Sono stata spinta oltre i miei limiti fisici e mentali per sviluppare abilità essenziali per una spia

L'addestramento fisico includeva duri esercizi di combattimento corpo a corpo, arti marziali e abilità con armi da fuoco.
Dopo mesi di addestramento severo, ero diventata una delle migliori spie dell'agenzia. Il titolo di "spia russa" si adattava alla mia efficacia e al mio talento nell'infiltrarmi e raccogliere informazioni in posizioni impegnative.Avevo imparato a mescolarmi con gli ambienti più diversi, a manipolare le persone e a raccogliere informazioni segrete senza essere scoperta.

Ero seduta nella nostra stanza di prova, ascoltando la conversazione animata tra i miei membri della band. Ci eravamo riuniti per provare nuova musica per un prossimo concerto, ma le cose avevano iniziato a deviare.
La nostra discussione era iniziata in tono tranquillo, ma gradualmente era scivolata su argomenti personali, come spesso accadeva tra noi.
La nostra band era formata da quattro membri. Oltre a me, c'era Adrian, il nostro batterista carismatico eppure esplicito; Estella, la nostra bassista seria ma geniale; e poi c'era Julian, il nostro cantante leggermente pigro ma incredibilmente talentuoso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 6 days ago ⏰

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