𝑳𝒖𝒊 n̶o̶n̶ 𝒆̀ 𝒄𝒂𝒕𝒕𝒊𝒗𝒐.
𝑳𝒖𝒊 n̶o̶n̶ 𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒎𝒐𝒔𝒕𝒓𝒐.
𝑳𝒖𝒊 n̶o̶n̶ 𝒔𝒂 𝒂𝒎𝒂𝒓𝒆.
❄︎
I 𝘤𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘪 si nascondono nell'oscurità, perchè è il loro stesso animo a simboleggiare le tenebre.
I 𝘤𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘪 uccidono senza scrupoli...
Il desiderio è qualcosa di profondamente complicato. Qualcosa che ti porti dentro assieme alla tua natura, un'ombra che ti segue e che ti rende l'antagonista. Tanti provano a spiegare cosa significhi l'amore eppure nessuno sa spiegare come fuggire al desiderio. Quella sensazione che ti mangia da dentro, che ti manda fuori di testa per una persona.
E vorrei tanto dire che io questo desiderio lo sappia tenere a bada, ma guardando l'immagine minuta di Mercoledì, aggrovigliata tra le coperte era come se lui avesse vinto. Ancora ero incredulo di ciò che era accaduto, poco prima che ci abbandonassimo tra le braccia di Morfeo, tuttavia non mi rimaneva che credere.
"Ciao" sussurrai piano, quando la corvina aprì gli occhi, che spalancò subito in un gesto di sorpresa. Era quello che immaginavo facesse, così mi avvicinai di più a lei e le sorrisi piano. "Tyler Galpin nel mio letto, questa immagine è più raccapricciante di quanto mi fossi immaginata" disse lei con la voce ancora impastata dal sonno, girandosi a pancia in sù. "Mercoledì Addams, vuol dire che te lo eri già immaginata? Non sapevo avessi questo tipo di pensieri su di me" scherzai, e lei mi diede una spinta, non sufficiente a farmi cadere dal letto, ma quasi. A quel gesto risi e per mia immensa sorpresa Mercoledì sembrò addolcire il suo sguardo. "Sei pericolosa" la incolpai. "Tra i due, sei tu che sei un Serial Killer" ribatté lei, in sua difesa. Mercoledì appoggiò la testa sul mio petto e chiuse ancora gli occhi. Per fortuna che non poteva vedermi, perché probabilmente dovevo avere un sorriso da ebete in faccia. Eppure, per quanto surreale fosse quella situazione, decisi di godermela appieno. Posai le mie mani tra i suoi capelli e iniziai a giocare con le sue ciocche corvine, lasciando che Mercoledì si rilassasse sotto le mie carezze. Era bellissima, appena sveglia, sembrava un piccolo angelo, anche se questo paragone con lei poteva sembrare assurdo.
Questo, tuttavia, non durò molto, poiché Mercoledì proruppe con:" la colazione sarà già pronta, dobbiamo scendere". E ne fui felice, perché se sarebbe stata ancora in quella posizione avrebbe udito i miei battiti del cuore troppo veloci. "Va bene" risposi e sfilai delicatamente le coperte dai nostri corpi.
Solo dopo realizzai che io mi trovavo a petto scoperto e che lei indossasse solo una mia misera maglietta, sotto la quale , oltre agli slip, non c'era nulla. Ci scambiammo entrambi uni sguardo fugace, ancora seduti sul materasso, come per chiederci veramente la conferma di ciò che era successo quella notte. Lei si alzò per prima, si precipitò verso l'armadio e prese un vestito in velocità, senza nemmeno vedere effettivamente cosa avesse scelto di indossare. La parte divertente, avvenne dopo. Perché mentre io pensavo che si sarebbe cambiata nella sua cabina armadio, lei decise di fare ciò che invece non avevo previsto in nessun modo. Si sfilò la maglietta davanti a me, scoprendo i suoi seni tondi e la sua pelle candida. Quasi indugiò un attimo prima di infilarsi il primo pezzo di stoffa che l'avrebbe coperta.