Digrigno i denti.
La testa è martellante.
«Kyren. Lasciala andare, subito.»
Il dio Asael si avvicina a lui, e l'altro dio inaspettatamente lascia la morsa ferrante sul mio collo.Finalmente l'aria riprende a scorrere nelle vie respiratorie.
Tossisco, gli occhi ancora lucidi, lacrime che solcano il viso.
Porto una mano al collo violaceo, massaggiandolo.Il mio sangue è diventato tutt'uno con la collera. Mi tasto anche le guance, bollenti.
Poi un'idea lampeggia nella mente. Non lascio trascorrere un altro secondo, serro il palmo della mano scorticato dalle decorazioni incise nell'elsa del pugnale.
D'un tratto tutto mi sembra più chiaro. La mente è lucida e agisco immediatamente.Ammiro per un breve istante la lama sporca e sbeccata, aguzzo la vista e con un movimento brusco il pugnale si conficca nel braccio del dio Kyren, incrostato del mio sangue.
Lui ruggisce e si volta. Non ho mai visto qualcuno così furioso. La vena del collo è gonfia, l'odio che prova è impresso nel suo viso.Scatta verso di me, ma una spada glielo impedisce. La spada del dio Asael, puntata contro la sua gola.
Lui sussulta visibilmente, imprecando ad alta voce.
Se due mani inanellate non lo avessero afferrato per le spalle, tirandolo indietro, probabilmente sarei già morta. Di nuovo.I drappi della tunica della dea Adila si chiazzano di sangue, proveniente dall'avambraccio del dio Kyren. A lei devo la vita, poiché di certo il dio non avrebbe perso tempo ad accoltellarmi, o peggio ancora, a finirmi di soffocare.
Solamente dopo che lui sparisce dalla mia vista, mi concedo di chiudere gli occhi bagnati.
Il mio respiro è ancora corto e spezzato, ci vorrà del tempo per regolarizzarlo.Quando cerco lo sguardo di Asael, lo trovo già puntato sul mio viso, in particolare sul mio collo. Schiudo le labbra per fare una battutina sarcastica, ma lui avanza e si ferma solo per guardare più da vicino la macchia scarlatta che mi tinge una parte di volto e termina nel collo.
Poggio un dito sul suo zigomo ferito, e delicatamente sfioro la lesione, che ha assunto un colorito piuttosto scuro. La pelle è stranamente setosa, come la veste candida che indosso. Alzo lo sguardo.
Il luccichio nei suoi occhi mi coglie di sorpresa, togliendomi il fiato.Tieni stretti i tuoi amici ma ancora di più i tuoi nemici.
Il dio, contro ogni mia aspettativa, sorride compiaciuto. «Hai un serio problema con i pugnali, forse non avrei mai dovuto restituirtelo.» aggiunge sottovoce, e io non riesco a reprimere un risolino.
Poi mi ricordo che lui è la vittima tramite la quale potrò finire il compito assegnatomi sulla terra.Mi distacco di scatto da lui, come se mi fossi scottata.
Il dio Asael ha la sua solita espressione enigmatica, e detesto il fatto di non saper decifrare i suoi pensieri.«Resta qui, Evara. Zareen baderà a te.» rivolge un'occhiata sfuggente alla dea, impegnata a banchettare con le altre divinità.
«Non ho bisogno che qualcuno mi controlli.» alzo la voce, una sensazione sconosciuta si infiltra tra le mie viscere, «Dove stai andando?» grido, rincorrendo il dio, con le mie ciocche scure che solleticano le braccia nude.«Non seguirmi. Se vuoi rispettare il nostro patto, dovrai fare quello che dico io.»
Mi viene quasi da ridere.
Conoscendomi, chiunque saprebbe che io non seguirei mai le regole.
Non è forse questo il motivo per cui ho accettato l'incarico?«Evara, non combinare altri guai. Resta qui.» strepita, le pupille contratte e le iridi caliginose.
Aggrotto la fronte, ma non apro bocca.
«Il tuo silenzio mi preoccupa.» aggiunge, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni.
«Non sforzare il tuo piccolo cervello per cercare di capirmi, Asael.»
Lui si lascia sfuggire un sorriso derisorio, gli angoli degli occhi si increspano. Poi si volta e senza ribattere si allontana.
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Afterlife Duel
Fantasy«Tu sei il mio Nettare. Il Nettare degli Dei.» «Sto cercando di salvarti la vita, Evara. Ti sto offrendo una seconda possibilità.» «La possibilità di uccidere qualcuno, di nuovo? Come proverebbe questo la mia innocenza?» ⚔️🌿✨️ Evara è una ragazza c...