Capitolo 5

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«Quindi, com'è il Montana?»

Taehyung sente Jimin sospirare dall'altro capo del telefono. «È il Minnesota, Taehyung. Siamo in Minnesota.»

Taehyung si morde il labbro. «Lo sapevo.»

C'è una pausa, e quando Jimin parla di nuovo, sembra infastidito. «So che non è tipo le Fiji o cose così, ma non mi piace che tu prenda in giro-»

«Non lo sto facendo!» Interrompe Taehyung. «Non lo sto facendo, Minnie, lo giuro, pensavo davvero che fosse il Montana. Mi dispiace. Io- c'è molta confusione nella mia testa recentemente. Non ti sto prendendo in giro, lo prometto.»

«A dire il vero, Min,» un'altra voce fa irruzione, piena di divertimento, «i due sono abbastanza simili. Entrambi freddi da morire.»

«Ciao, Yoongi.» Dice Taehyung, un sorriso si stende sul suo viso. «Com'è il Minnesota?»

«Vedi, l'ha indovinato questa volta.» Dice Yoongi, sicuramente toccando il naso di Jimin o pizzicandogli la guancia o qualcosa di altrettanto sdolcinato. «Il Minnesota, Taehyung, è freddo da morire.»

«Più freddo del Montana, dici?»

La leggere risata di Yoongi è interrotta da un altro sospiro di Jimin. «Okay, ho capito adesso. Scusa, TaeTae.»

«Non fa niente.»

«Ti senti un po' stordito?»

Taehyung aggrotta la fronte verso se stesso nello specchio, desiderando di non averlo mai detto. Lo scopo principale di venire qui quest'estate era far sì che Jimin non la passasse a preoccuparsi per lui.

«Un po', sì.» Dice, perché Jimin sa riconoscere da un miglio di distanza quando sta mentendo. «Penso sia solo il viaggio.»

Jimin annuisce, vago. Taehyung sente improvvisamente un debole bip in sottofondo.

«È la cena,» dice Yoongi. «La vado a prendere. È stato un piacere parlarti, TaeTae.»

«Anche per me. Ti voglio bene. Ti mando un abbraccio attraverso il telefono.»

Jimin sbuffa. «Non puoi vederlo, ma si è appena scansato.»

«Un giorno mi amerà.» Taehyung sospira, anche se sorride.

«Lo devi solo sfinire, huh?»

«È quello che ho fatto con te, vero?»

Jimin ride. «Penso che concordiamo entrambi che è stato il contrario.»

Lo è stato sicuramente.

Jimin è il nuovo amico di Taehyung, ma in qualche modo sembra il più vecchio. Si sono conosciuti quando Taehyung aveva diciannove anni, tre mesi dall'inizio dell'intera faccenda del modello e già non vedevo l'ora di smettere. Era frustrante. Taehyung odiava gli orari lunghi, i lavoretti di merda e la squallida atmosfera generale, anche se sapeva che era quello che doveva fare, quello con cui quasi tutti hanno iniziato nel settore.

Era difficile, molto, e Taehyung non era abituato a ciò. Ha vissuto una vita molto tranquilla, e lo fa ancora, più o meno, quindi era tutto un nuovo territorio, per lui. Lo odiava, ma era troppo imbarazzato per dirlo a qualcuno, perché non voleva sembrare un moccioso viziato. Taehyung sa che è stato viziato, che è viziato, ma non sa che farne a proposito. Ogni volta che ci pensa, si ricorda che il suo cuore è un casino, e questo equilibra le cose.

Ha incontrato Jimin ad una festa, una qualsiasi alla quale è andato soltanto perché l'amica di sua madre, quella che l'ha fatto entrare in tutto questo, gli ha chiesto di andarci. Voleva stare al passo, chiedergli come lui e Namjoon stavano. Era imbarazzante parlare con lei, ma abbastanza carino. Sapeva tanto dei suoi genitori, a quanto pare si erano conosciuti al college, prima che lei si trasferisse in Italia con sua moglie e hanno perso i contatti per un po'.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 04 ⏰

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