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Charles

Bip,bip,bip,questo è il mio risveglio da ormai una settimana,la sua mano fredda stretta nella mia e i suoi occhi ancora chiusi,la mia faccia è indescrivibile,le occhiaie formano due solchi neri,i miei occhi non hanno emozioni,ho dolori ovunque per quanto il divanetto della sua stanza è comodo,è ormai una settimana che sono in questa stanza,ormai una settimana senza la dottoressa,i suoi unici segni di vita sono quelli del monitor che segnano i suoi battiti cardiaci,i suoi occhi sono chiusi,non mostra movimenti,è come se stesse dormendo ma con la differenza che non può svegliarsi,mi mancano i suoi sorrisi,i suoi occhi,mi manca tutto di lei,penso che capisci il valore di qualcosa solo quando lo perdi,un dolore che non auguro a nessuno,durante le giornate riceve moltissime visite soprattutto da Max Alice e George che ogni volta che la vedono scoppiano in lacrime,mi hanno consigliato di andare a casa più volte ma come è successo con Jules appena me ne sono andato pure lui mi ha lasciato.
"Charles sto io con lei"
dice George entrando dalla camera con una margherita che mette nel bicchiere sul comodino,
"vado a prendere un caffè"
gli dico e esco dalla porta,nei corridoi molta gente si ferma a guardarmi,numerosi medici passano per il reparto,cammino fino a quando mi imbatto nel reparto pediatria
"ma tu sei Charles Leclerc,il pilota!"
esclama un bimbo più o meno di 5 anni
"cosa ci fai qui Charles?"
mi domanda
"sono qui per la mia amica"
mi guarda non capendo
"hai presente la ragazza che ha guidato facendo il terzo posto?"
annuisce
"ecco sono qui per lei"
"è quella bionda che tutti chiamano principessa?"
"si lei"
"è una bella ragazza e tu sei un fidanzato perfetto"
"siamo amici"
"io pensavo che eravate sposati"
dice il piccolo,magari piccolino magari,arrivano i suoi genitori e sforzo un sorriso per una foto,prendo il caffè alla macchinetta e torno verso la stanza della ragazza.
Appena apro la porta trovo George attaccato alle sue labbra
"oh scusami"
"scusami te..dovevo dirle addio..."
dice soffocato dalle lacrime che cadono copiose sul suo viso,non ho mai visto Russell in questo stato
"cosa intendi?"
"ah non lo sai?"
inizio a spaventarmi
"che cosa George"
"le staccheranno la spina oggi pomeriggio,hanno detto che non c'è più nulla da fare"
dice mentre mi stringe abbracciandomi e bagnando tutta la mia spalla
"non possono farlo,lei è viva io lo so"
"Charles ormai i suoi genitori hanno accettato a malincuore ma hanno dovuto farlo,mi ha chiamato sua mamma prima"
inizio ad agitarmi
"no non può essere lei si sveglierà ne sono certo"
"vorrei fosse così,ma devi capire che l'ossigeno non raggiunge più il cervello correttamente,ora vado...ci vediamo..ciao amore mio"
dice chiudendo la porta dietro di sé e lasciandomi in piedi in mezzo alla stanza con il sottofondo dei monitor,tiro un calcio al comodino rovesciando il bicchiere e inizio a gridare nel cuscino per soffocare le urla,non può essere vero,mi avvicino al suo corpo,sempre fermo
"Aurora so che mi senti,ti prego svegliati,fallo per me,per Alice per tutti,Aurora ti prego io so che sei viva e che ti sveglierai e ti prego fallo per me,ti prego chèrie"
stringo la sua mano e la guardo,sembra la bella addormentata,è sempre bellissima nonostante ha gli occhi chiusi,le accarezzo la pancia scoperta e le raddrizzo il suo piercing,so che odia quando si storta,mi siedo e la guardo ,ha il tubo dell'ossigeno collegato alle narici e nel braccio sinistro ha una farfallina collegata alla flebo e al monitor che conta il ritmo cardiaco.
La sua pelle è fredda ma attorno al cuore è più calda,le sistemo il top probabilmente abbassato un pelo dal suo ragazzo e le pettino I capelli,sono sicuro che è viva me lo sento,ormai riesco solo a guardarla con le lacrime agli occhi e ancora mi chiedo perché tutte quelle volte le ho urlato contro per il mio carattere da bambino permaloso che non è in grado di accettare la realtà,mi siedo sul divanetto tenendo la sua mano nella mia e appoggiando la fronte,sento entrare qualcuno dalla porta e riconosco il passo di Alice seguita da Lando anche lui in lacrime,non li saluto nemmeno ma sento la scia di profumo della mora mentre abbraccia la sua amica e il ragazzo le accarezza delicatamente la coscia
"doc rimani con me non puoi lasciarmi"
"ehi Auri poi non abbiamo più la zia dei nostri piccini"
dicono entrambi singhiozzando,sento la mano della meccanica tra i miei capelli mentre sussurra alla sua socia
"ok ragazzi per le 15.30 le stacchiamo la spina,fatevi trovare tutti fuori dal corridoio e toglietele collana e anelli"
esce il dottore che si era affacciato alla porticina,
"no ti prego...AURORA CAZZO SVEGLIATI"
dice Alice disperata urlando e piangendo allo stesso tempo,il suo ragazzo l'abbraccia forte cercando di convincerla a smettere nonostante piange anche lui,io rimango in silenzio sempre con la sua mano nella mia,le sfilo il suo anello e le tolgo la collana mettendoli nella tasca dei miei jeans,entrano anche Max,Carlos,Franco e i suoi amici:Rebecca,memmo,Amos,Mattia,Colo e stranamente anche il suo ex Giovanni,tutti che si fiondano sul suo corpo privo di senso sommersi dalle lacrime,suonano le 15.30 e aspetto che tutti escano
"no non posso lasciarla,dottore la prego!!"
urla Alice mentre viene tirata nelle braccia dell'inglese che piange
"amore tranquilla"
"no la mia Aurora...io non la lascio"
dice prima di chiudere la porta,rimango io nella stanza mentre i dottori sono fuori dai suoi parenti.
"Doc,questa è l'ultima volta che posso starti vicino,so quanto mi sarà difficile ma dovrò provarci,ho capito quanto ti amo solo dopo che hai chiuso gli occhi,quei due smeraldi che hanno dentro il mondo coloro che mi hanno fatto innamorare non appena ti ho vista,tutto quello che ti ho detto a Londra era tutto vero,mi fai provare emozioni che non so di avere,sei nei miei sogni,soprattutto quelli ad occhi aperti appena ti vedo,farei di tutto per te mon petit amour sei nel mio cuore e per sempre lo sarai,salutami papà e Jules ti avrebbero adorata,salutami il tuo nonnino e portale questa.."
le metto tra le mani la collana con il ciondolo che le ho regalato,le sposto una ciocca di capelli,prendo tra le mani il suo viso e la bacio sulle labbra,non vedo l'ora di arrivare in paradiso solo per riaverle e riprendermi il mio angelo,
"ti amo Aurora"
dico alla ragazza soffocato dalle lacrime e esco dalla stanza fiondandomi tra le braccia di Alice che mi guarda senza smettere di piangere
"le ho detto ti amo"
"hai fatto bene"
dice accarezzando i miei capelli,i medici entrano e dopo 10 minuti escono con lo sguardo basso.
"Condoglianze..."

è colpa del destino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora