Capitolo 2

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Io:"Pablo! Sono sotto la doccia e hanno bussato, vai tu per favore!" Non sento alcuna risposta dal biondino quindi, dopo aver finito la doccia e dopo essermi assicurata di aver coperto ogni parte del mio corpo, vado io ad aprire la porta.

Io:"Sì? Chi siete?" Ho davanti a me due ragazzi: uno sembra un liceale, l'altro invece mi sta squadrando da capo a piedi.
L.Y:"Scusa! Cercavamo Pablo. Tu chi sei?" Il ragazzino si gratta la nuca imbarazzato e inizia a fissare le sue scarpe, mentre l'altro continua a fissare me.
Io:"Hai finito di fissarmi? Sei inquietante. Io sono Carol, la sorella di Álvaro. Pablo sta dormendo, ma potete entrare."
Pe.G:"Comunque mi chiamo Pedro." Gli faccio un cenno con la mano e mi chiudo in bagno, mentre loro cercano di svegliare il biondino.




Io:"Álvaro, mi spieghi il vero motivo per cui mi hai fatto lasciare New York e mi hai fatto venire qua? E non dirmi che è perché c'è l'europeo, ho saltato mondiali e precedenti europei e non hai mai detto niente." Lui mi guarda, sospira e si siede sulla panchina accanto a noi.
Á.M:"Siediti, dobbiamo parlare."
Io:"I bimbi stanno male?" Subito mi preoccupo per i miei nipotini, anche se li vedo poco sono la mia vita, così come mio fratello e Alice.
Á.M:"Io e Alice ci stiamo lasciando."
In un attimo il mondo mi crolla addosso.
Mio fratello e Alice sono sempre stati per me la dimostrazione d'amore più vera. Io li guardavo e iniziavo a credere nel "per sempre".
Io:"Perché? Ci sono altre persone?" Le lacrime iniziano a scendere senza che io me ne accorga.
Á.M:"No, Alice è e sarà sempre l'unica per me, ma siamo arrivati ad un punto in cui non possiamo più coesistere. Lo dobbiamo fare anche per i bambini, non voglio che crescano con due genitori che non fanno altro che litigare." Mi guarda sconsolato perché io e lui sappiamo benissimo cosa significa. Non ho scelto di abbandonare la Spagna perché non mi piaceva, ho semplicemente scelto di abbandonare la mia famiglia perché non mi faceva bene. L'unico che mi pento di aver lasciato è proprio Álvaro, colui che da sempre mi ha protetta da tutto.

Io:"Con chi ne hai parlato?"
Á.M:"Con Paulo. Solo con lui, lo sai che mi fido solo di lui." Annuisco sorridendo lievemente, quando con la Juve venivano in America a fare le tournée estive l'ho conosciuto e abbiamo subito legato, è come un secondo fratello per me.
Io:"E tu come stai? E Alice?"
Á.M:"Per ora siamo in una fase di stallo. Lei ci sarà agli europei, poi andremo in vacanza insieme ai bimbi e poi ne parleremo con loro. Ma io ti ho chiamata in Germania per un altro motivo." Lo guardo spronandolo ad andare avanti.
Á.M:"Vieni a vivere con me a Milano, per favore. Mi acquisterà il Milan ed io ho bisogno di te là. È una città nuova, una squadra nuova e ho bisogno di averti con me."
Io:"Álvaro e me lo dici così? Io ho una vita a New York e un lavoro. Come faccio? Come vivo a Milano?"
Á.M:"Hai un posto al Milan, è l'unica considerazione che ho chiesto."
Io:"Non voglio essere raccomandata da mio fratello! Ma come ti viene?"
Á.M:"Ho bisogno di te Carol. Non abbandonarmi anche tu." Ha gli occhi lucidi ed io ho il cuore spezzato. So quanto mio fratello sia fragile e sto contribuendo alla sua distruzione.
Io:"Va bene, verrò a Milano. Ma chiederò un lavoro all'Inter, non voglio essere vista come una raccomandata. Ora andiamo in hotel, è ora di cena ed io ho fame." Gli porgo una mano e lui si alza per abbracciarmi.












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Per sempre la parte migliore di me. Ti amo, qualunque cosa accada sarò sempre al tuo fianco❤️

👤 alvaromorata

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Rodri:"Allora piccola Morata, perché non ci parli un po' di te?" Siamo a cena con tutta la squadra ed io sono tremendamente in imbarazzo, soprattutto perché ora grazie a Rodri ho tutti gli occhi puntati addosso.
Io:"Non c'è molto da dire. Ho quasi ventidue anni, mi sono laureata alla Columbia in comunicazione digitale e, strano ma vero, non seguo il calcio." Restano tutti a bocca spalancata dopo questa mia affermazione ed io scoppio a ridere.

D.C:"Sei sicura di essere sorella di Álvaro?"
Io:"Tranquillo Dani, sorella certificata. Piuttosto, perché non mi ci fate appassionare? Così fate felici anche il vostro capitano!" Loro sono entusiasti alla mia richiesta ed iniziano a parlare tutti insieme ma, nel momento in cui iniziano a discutere per qualcosa che non ho capito, io sgattaiolo via.




X:"Non lo sai che fa male il fumo?" Mi giro di scatto e vedo il ragazzo che oggi si è presentato fuori dalla mia porta.
Io:"Pedro, giusto?" Si siede accanto a me, io spengo la sigaretta e mi allontano un po'.
Pe.G:"Sì, ma puoi chiamarmi Pedri. Cosa ci fai qua? Sembri un pesce fuor d'acqua."
Io:"Sembro? Lo sono. Ma quando Álvaro chiama, io corro. È così da sempre."
Pe.G:"Anche io ho un fratello che mi seguirà durante il torneo, magari potete fare amicizia così mentre noi ci alleniamo potete girare la città insieme. Anche con Pablo."
Io:"Sei gentile, ma credo proprio che me la girerò da sola la città. Ora vado a dormire, buonanotte Pedro."








Pov's Pedri

La guardo allontanarsi e penso di non aver mai visto una ragazza più misteriosa di lei. Quando mi sono seduto accanto sembrava addirittura spaventata, poi ha anche rifiutato di conoscere mio fratello. Che problemi ha? Non capisco se vuole tirarsela o, semplicemente, non vuole fare conoscenza.
Spero di capirlo presto, nel frattempo continuerò a pensare a quanto sia bella.

Uno splendido disastro/PedriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora