Mi chiamo Alma Smith e un anno fa è accaduta una catastrofe nella mia scuola che riguarda mio fratello e i suoi amici, la loro era una di quelle amicizie che sembrano destinate a durare per sempre, o almeno così sembrava.
Vi starete chiedendo di chi...
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Alma
«C-che f-fai qui»
«Ti sono mancato?» e quando pronuncia queste parole mi guarda dritto negli occhi, occhi che mi guardano con puro odio.
«Ero passato per vedere come sta la persona che mi ha rovinato la vita» afferma e nel mentre mi afferra per le spalle per tenermi ferma.
«Preparati Alma, perché ora che sono tornato farò di tutto per rovinarti la vita» mi dice stringendomi sempre più forte le braccia, così tanto che mi esce un lamento id dolore.
«Ahhh! Fermati, mi fai male» la mia voce si spezza in un grido strozzato, mi dimeno nella sua presa, e piano piano comincio a sentire salire le lacrime agli occhi, mentre lui si avvina sempre di più a me.
«Forse non hai compreso bene una cosa, se io sono tornato qui è solo perché ti voglio rovinare la vita, non mi importa che tu sei la sorella del mio migliore amico, ti farò soffrire proprio come tu hai fatto con tutti noi» mi dice all'orecchio con voce alterata e ha ogni parola che dice mi vengono dei brividi in tutto il corpo.
«Jonathan» tuona una voce baritonale.
Ci giriamo entrambi in quella direzione e davanti i miei occhi appare mio fratello, Aaron, non ci vediamo da quasi un anno e l'unica cosa che vorrei fare è andare lì e abbracciarlo ma so che non me lo permetterebbe, non più almeno.
«Jonathan smettila di spaventarla ti ricordo non siamo qui per questo» dichiara Dafne appena entra nell'aula, dietro di lei ci sono Ryan, suo fratello, Ethan e Nerea.
«M-ma, c-che diavolo sta succedendo qui» dico subito.
«Cosa diavolo ci fate vuoi qui, dovreste essere ancora in carcere»
«Il nostro periodo da segregati è finito, ora siamo di nuovo persone libere»
«Non sei felice piccola Smith, non eri tu quella che diceva che non dovevamo essere arrestati?» mi domanda Ethan guardandosi intorno.
«Io non ho mai voluto tutto questo» gli rispondo guardandolo.
«Dici di non volere tutto questo, ma alla fine tutto questo è stato causato da te» mi risponde mio fratello sogghignando.
«Ve l'ho già detto, io non centro nulla in tutta questa storia» gli urlo contro.
«Dio smettila di fingere, ti abbiamo visto tutto fuori da quell'aula, ci stavi spiando e chi sa quante altre volte lo avrai fatto» mi urla furioso Jonathan.
«Si ero lì quel giorno, ma io ero andata lì per parlare con Aaron» gli spiego quasi piangendo.
«ora se non avete altro da fare se non urlarmi contro vi chiederei di uscire, ho del lavoro da fare» dico lanciando a tutti un'occhiataccia.
«Nerea» dice Ethan rivolto proprio a quest'ultima.
«Si ho fatto, ho preso quello che andava preso» e detto questo escono tutti dall'aula.