-Capitolo 3, flashback pt.2-

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.Jisung pov.

La giornata prosegue come se nulla fosse successo. I ragazzi si preparano per la prossima canzone, parlano tra loro, scherzano, e io cerco di riprendere il controllo, di riportare il mio respiro a un ritmo normale. Le voci si sovrappongono nella sala, ma le sento lontane, come se fossi immerso in un'altra dimensione. Mi lascio distrarre da Hyunjin che fa qualche passo di danza davanti allo specchio, intento a provare un movimento, quasi perso nei suoi stessi pensieri. Lo osservo e cerco di ricordare com'era danzare con quell'energia spensierata, senza il peso di ogni passo che si fa sentire in ogni fibra del mio corpo.

Mi scuoto, mi costringo a tornare al presente, a ricordarmi perché sono qui, ma la mia mente continua a vagare tra le paure. "Non sarà così per sempre," mi dico, "passerà." Ma la voce dentro di me non è convinta.

Alla fine delle prove, tutti sembrano sollevati, e Chan ci dà appuntamento per il giorno dopo, cercando di essere leggero. Gli altri si preparano ad andarsene, ma lui si trattiene un attimo con me. Gli altri non fanno caso, e si avviano verso l'uscita. È come se avesse aspettato questo momento. "Se hai bisogno di parlare, io ci sono," mi dice, il tono più dolce.

Annuisco, di nuovo. "Grazie, Chan," rispondo piano. Vorrei potergli dire tutto, vorrei che sapesse quello che sto passando, ma la paura mi blocca. Non voglio essere un peso, non adesso, non per loro.

Lungo il tragitto verso casa, cammino lentamente, approfittando della strada silenziosa. La mia testa è invasa dai pensieri, e tutto quello che vorrei è trovare un modo per sentirmi più forte. Quando arrivo alla mia stanza, mi siedo sul letto e chiudo gli occhi, lasciando che il silenzio mi avvolga.

Il giorno dopo, mi presento in sala prove con un sorriso deciso sul volto. Mi dico che devo essere forte, che ce la posso fare. I ragazzi mi salutano con energia, e noto che Felix mi lancia un'occhiata sospettosa, come se stesse cercando di leggermi dentro. Cerco di ignorarlo e mi butto subito nel riscaldamento, provando a non pensare alla stanchezza.

Passano ore, tra prove e revisioni delle coreografie, e per un attimo riesco quasi a scordarmi di tutto. Mi concentro sulla musica, sul ritmo, e la tensione sembra allentarsi, anche solo un po'. I ragazzi sono concentrati, scherzano tra un pezzo e l'altro, e anche io cerco di rilassarmi. Chan ogni tanto mi guarda, un'ombra di preoccupazione nello sguardo, ma si limita a incoraggiarmi.

Arriviamo alla fine della giornata, stanchi ma soddisfatti. Sento i muscoli stanchi, ma c'è qualcosa di diverso; forse è la compagnia dei ragazzi, o forse è il pensiero del concerto che si avvicina. Sento che, almeno per oggi, sono riuscito a tenere testa alle mie paure.

Mentre usciamo dalla sala prove, Felix mi si avvicina, camminando al mio fianco. "Ehi, Jisung," mi dice con un sorriso gentile, "domani vogliamo andare a fare una passeggiata prima delle prove, ti va di venire?"

Ci penso un attimo e annuisco. "Sì, sarebbe bello." E mentre lui mi sorride, sento che, forse, questa volta riuscirò davvero a non fare tutto da solo.

Don't leave me here.      -Minsung-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora