Capitolo 3

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La giornata di Deidre era iniziata con un veloce giro di controllo nelle stanze delle allieve. Dovevano essere sempre in ordine e di tanto in tanto subivano dei controlli a sorpresa per assicurarsi che non avessero materiale che non fosse conforme alle regole della Congrega.

Deidre controllò prima le camere delle bambine. Qualcuna era un po' in disordine, nulla di eccessivo. Mary Anne aveva trovato una bambola di porcellana che non piaceva affatto a Sally, la bambina con cui divideva la stanza. Deidre passò un quarto d'ora a cercare di mettere pace tra le due e quando ci riuscì, passò alle stanze delle allieve più grandi.

Una delle ragazze nascondeva sotto il letto una scatola con della marijuana, Deidre lo sapeva perfettamente e fece finta di niente, non era strettamente proibito ma quella mattina non aveva voglia di litigare.

Da sotto il letto di un'altra spuntò una notevole collezione di sex toys, Deidre non poté fare altro che congratularsi con la proprietaria e passare alla stanza successiva.

Era la stanza di Andy e Christina, Andy era una ragazza taciturna e studiosa. La stanza era perfettamente in ordine e non trovò nulla di insolito.

Passò oltre.

Ancora prima di bussare, sentì che le due ragazze all'interno stavano litigando. Bussò e si ammutolirono. Emma aprì la porta, sembrava nervosa. Helena era seduta sul letto sfatto. La stanza era sottosopra.

«Cosa è successo?» chiese Deidre, sollevando un sopracciglio. Sembrava che fosse esploso qualcosa all'interno della stanza, le due ragazze non erano le più ordinate, ma raramente le facevano trovare la camera ridotta in quello stato, specialmente se sapevano dell'arrivo di un controllo.

«Avevo rimesso in ordine, giuro!» si giustificò Emma, esasperata. Si voltò verso la compagna di stanza, con fare accusatorio.

Helena si strinse nelle spalle. «Non guardare me, sono andata a fare una doccia e quando sono tornata era tutto un casino» rispose.

«Qualcuno ci avrà fatto uno scherzo» ne dedusse Emma, sbuffando.

«Sarà stata Christina, per vendicarsi dell'altra sera» annuì Helena.

«Non mi interessa chi sia stato, questa stanza deve essere in ordine prima dell'inizio delle lezioni, altrimenti salterete la pausa dopo pranzo e verrete a riordinare» ordinò Deidre, senza battere ciglio.

Le due ragazze non sembrarono affatto contente, ma annuirono e lei richiuse la porta, riprendendo il suo giro.

Non trovò altre situazioni simili e nel giro di un quarto d'ora aveva già finito.

Passò l'intera mattinata nel suo ufficio, uscì solamente a ora di pranzo, per aiutare ad apparecchiare.

Le ragazze avevano dei turni specifici. Quel giorno toccava ad Andy dare una mano.

Mentre organizzavano le posate, i tovaglioli, i piatti e i bicchieri, la giovane strega era molto silenziosa. Sembrava sempre sul punto di voler dire qualcosa, ma si fermava appena Deidre spostava lo sguardo su di lei.

Alla fine, poco prima che arrivassero le altre, Andy si avvicinò cautamente e sussurrò poche parole all'orecchio della donna più grande: «La bambola di Mary Anne mi ha parlato. È cattiva».

Deidre si accigliò, stupita e confusa, stava per porle diverse domande ma l'arrivo del resto della Congrega glielo impedì e immediatamente dopo fu servito il pranzo.

Durante tutto il pasto Deidre osservò Mary Anne e la sua bambola, cercando di capire cosa ci fosse di strano in loro, ma non le sembrava che ci fosse nulla di anomalo nella bambina e in quel suo giocattolo.

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