Secondi

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Il coltello affonda nella carne lentamente, come fosse burro.

Sangue, rosato e dolce, esce placido mentre la lama si alza ancora. È affilata e lucente, come il sorriso di Antonio. È letale e impietosa, come i suoi occhi, mentre infilza il boccone e se lo porta vicino alle labbra: "Ora mi è tutto più chiaro."

Mastica.

Lascia che il filetto con salsa al pepe verde, danzi nella sua bocca, senza alcuna fretta.

È Mattia, quello che sente l'urgenza di ottenere delle risposte. Sempre Mattia, quello a camminare su vetri invisibili, ma dai quali provengono scricchiolii sinistri in continuazione; vorrebbe tanto che questa situazione diventasse chiara anche a lui, invece se ne sta rigido, duro come un tocco di pane raffermo, a fissare il pomo d'Adamo del suo interlocutore, che si alza e si abbassa, più volte.

Cecilia è intenta a tagliare il contenuto del suo piatto, come fosse abituata a compiere dei gesti ormai spontanei, ai quali non dà mai seguito alcun assaggio.

"Non ti piace la carne?"

Ha l'ardire di chiederle Mattia.

Lo sferruzzare cessa di colpo. I coniugi si guardano, come se qualcuno avesse appena chiesto loro, in che posizione preferiscono raggiungere l'orgasmo.

Una cappa di imbarazzo scende sulla tavola, difficile vederci attraverso. Difficile capire cosa sia stato detto di così tremendo, eppure qualcosa deve esserci stato, perché Mattia inizia a sentirsi in obbligo di scusarsi.

"Non volevo, essere indiscreto," riflettendoci bene, Cecilia è sempre stata molto magra, non sarebbe così insolito, se avesse alle spalle un disturbo alimentare di qualche tipo, "io la trovo ottima e appare evidente, la cura con cui avete organizzato questa cena…"

Lascia che la frase si appoggi così, leggera, riportando un accenno di distensione sui due volti che ha davanti, prima di sollevare la vera questione.

"Dunque, a questo proposito, volevo chiedervi…"

"Mattia, caro, mi passeresti l'olio, gentilmente?"

Quegli occhi affilati da gatta, tradiscono per la prima volta la totale innocenza delle sue parole.

"Quest’olio pugliese è il top di gamma, tra gli extravergini. Sai che è stato riconosciuto a livello mondiale, come il migliore in assoluto, della scorsa annata?"

L'elargizione di questo ulteriore sfoggio, da parte di Antonio, accompagna il gesto di Mattia, ossequioso.

Cecilia risponde a entrambi con un tiepido sorriso.

"La qualità si percepisce al primo assaggio," taglia corto il ragazzo e senza dar modo di ribattere, come fosse un prosieguo dello stesso argomento, aggiunge: “ancor di più, dettagli del genere non sono mai fini a loro stessi. Perché mi avete invitato questa sera?”

La carne dal piatto di Antonio è quasi scomparsa del tutto. Manca un'ultima porzione, che con un affondo preciso e fulmineo, finisce conficcata sulla punta della sua forchetta.

Gocciola.

Nella porcellana che ha davanti, è rimasto un piccolo laghetto rossastro, nel quale per un attimo appare il contorno del suo viso.

"Pensavo tu fossi solo l'ennesimo bamboccio arrivista, uno senza troppo talento, disposto a fare qualsiasi cosa, pur di prendere parte alla tavola dei grandi," stacca coi denti un brandello di ciò che rimane, del precedente filetto da 500 grammi, lo ingoia vorace, poi continua, "eppure mi hai sorpreso, perché mi hai ricordato una parte di me che non esiste più."

Mattia fatica a credere alle proprie orecchie. Si concentra, nel tentare di carpire ogni sfumatura presente in quella voce, deciso a scovarci anche il più subdolo e piccolo accenno di sarcasmo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 21 hours ago ⏰

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