Per la prima volta in tanto tempo, sento come se finalmente potessi concedermi un'amica. Non so bene se posso fidarmi di lei, se davvero dovrei abbassare la guardia. Ma, per una volta, non voglio pensarci troppo. Voglio semplicemente provare. Ho sempre vissuto con la paura che qualcuno potesse farmi del male, che qualcuno potesse ferirmi ancora come è successo in passato. Per tutta la vita sono stata in guardia, a cercare di proteggermi, a costruire un muro attorno a me stessa che nessuno potesse abbattere. Eppure, mi rendo conto che quel muro mi ha isolato, mi ha tenuto lontana da qualsiasi possibilità di connessione vera.
È strano dirlo, ma nella mia vita non sono stati tutti terribili con me. Ci sono state persone gentili, che non mi hanno mai giudicata, che non mi hanno fatto sentire diversa. Ma io mi chiudevo, mi facevo scivolare tutto addosso. Diventavo scivolosa, evitavo qualsiasi tipo di legame, per paura che potesse finire male, per paura che qualcuno avrebbe visto la mia vulnerabilità. Ho sempre pensato che non dovevo farmi vedere troppo, non dovevo mostrare quanto fossi fragile, quanto fossi ferita nel profondo. Eppure, nonostante la solitudine, nonostante il dolore, ho sempre cercato di proteggermi, di difendermi da tutto ciò che mi sembrava potesse farmi male.
Ma ora, qui, con Emmy che mi sorride con sincerità, sento qualcosa dentro di me cambiare. Non voglio più essere quella ragazza che si nasconde, quella ragazza che non permette a nessuno di entrare nel suo mondo. Non voglio più vivere con la paura che qualcuno possa ferirmi, non voglio che il mio passato continui a governare le mie scelte, a condizionare ogni mia decisione. Ho lasciato tutto alle spalle, finalmente. Non mi va più di pensarci, di rivivere quei momenti che mi hanno fatto male. Non voglio che nessuno sappia del mio passato, non voglio che nessuno si ricordi di come sono stata. Voglio solo guardare avanti, voglio provare a costruire qualcosa di diverso, di nuovo.
E forse, con Emmy, potrei davvero fare un passo verso quella nuova versione di me stessa, quella che non ha paura di mostrarsi, quella che non ha paura di essere vulnerabile. Non so ancora se sarà facile, ma sono pronta a provare.
Finalmente, dopo quello che mi è sembrato un tempo infinito, l'ora finisce e vedo tutti i ragazzi alzarsi e correre fuori dall'aula. Un'ondata di energia mi travolge, e mi viene quasi un colpo al cuore. "Cosa sta succedendo?" dico, il panico che mi sale alla gola. Non capisco, è come se tutti avessero un posto dove andare, un motivo per essere entusiasti, mentre io sono ancora lì, immobile, cercando di capire cosa fare.
Ma poi vedo Emmy di lato, che ride. Un sorriso così genuino, così contagioso che, senza neanche accorgermene, comincio a ridere anche io. Non capisco nemmeno perché sto ridendo, ma non mi importa. È come se la sua risata avesse il potere di farmi dimenticare per un attimo tutte le mie paure, tutte le ansie che mi schiacciano. Mi fa sentire bene, come se potessi lasciare andare tutto il peso che porto dentro. E voglio sentire quella sensazione per sempre, voglio che quel momento non finisca mai.
"Non ti preoccupare," dice Emmy, interrompendo la mia confusione. "Il primo giorno di ogni anno, le cheerleader fanno un benvenuto a tutti, e poi fanno i loro balletti. I ragazzi sono sempre in prima fila a sbavare." Il suo tono è divertito, ma c'è anche un po' di sarcasmo nelle sue parole, come se sapesse già cosa succederà.
Un sorriso mi sfiora le labbra, e senza pensarci troppo, dico: "Allora cosa aspettiamo? Andiamo! Sono proprio curiosa!" Prendo la sua mano, quasi senza rendercene conto, e insieme ci uniamo alla massa di persone che si sta dirigendo verso l'area dove le cheerleader stanno preparando il loro spettacolo. La confusione, i suoni, le risate... tutto sembra diverso ora, come se fosse la prima volta che vedo il mondo con occhi nuovi. E, in quel momento, mi sento parte di qualcosa. Non più una spettatrice distante, ma qualcuno che sta vivendo, che sta iniziando a fare un passo fuori dal suo passato.
Mi giro a destra, mi giro a sinistra, e vedo solo persone entusiaste che non fanno caso agli altri, che pensano solo al divertirsi. È tutto così nuovo per me, così diverso da quello che avevo vissuto finora. C'è una sensazione di leggerezza nell'aria, come se il mondo fosse improvvisamente più colorato, più luminoso. Non avevo mai visto tanta spensieratezza, così tanti sorrisi, e mi fa sentire... strana. Come se fossi un'estranea in un posto che, a dire il vero, dovrei cominciare a chiamare casa.
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Find me where you are
RomanceLui é il suo nemico, lei è la sua ossessione. Per Isabella, ogni nuova città è un altro tentativo di lasciarsi alle spalle il passato. San Francisco doveva essere l'inizio di qualcosa di diverso: una vita lontana dagli sguardi taglienti e dalle paro...