Quella cosa bellissima che sono gli sconosciuti, quando da sconosciuti diventano qualcuno e poi una presenza e poi occhi che parlano e carezze, mani e istanti che vibrano.
(Fabrizio Caramagna)__________________________________________
*Demetra pov's*
Scappai, finché non entrai in una stanza che sembrava essere il bagno.
Notai che aveva delle rifiniture placcate in oro, sparse un po' dappertutto, a partire dal lavandino fino alle decorazioni accostate al muro.
Posai lo sguardo sullo specchio che avevo di fronte e notai come il mio trucco si fosse un po' sciolto. Cercai di rimediare e, per fortuna, ci riuscii.
Ammetto che, in quel frangente, pensai che tornare a casa fosse la scelta migliore. Ma poi riflettei sul fatto che accedere al Sottoscala, soprattutto in quei tempi, fosse una cosa più unica che rara. Quindi, non appena uscii da quel bagno, presi la decisione di rimanere.
Andai a cercare gli altri, in particolare Dafne. Scrutai tutta la sala finché non la vidi ballare con un ragazzo. Tra l'altro, era proprio quel ragazzo con cui Nathan stava parlando prima: insomma, il ragazzo dai bei capelli biondi.
Lasciai perdere e notai che anche gli altri erano un po' sparpagliati all'interno del locale. Vedendo ciò, decisi di andarmi a prendere qualcosa al bar.
Notai una sedia libera accanto a quel ragazzo dai capelli neri che avevo scrutato poco prima di avvicinarmi al pianoforte. Mi avvicinai alla sedia e mi ci sedetti a fianco. Pensai un attimo a cosa volessi bere, fino a quando non decisi di ordinare un Long Island.
Mentre aspettavo il mio drink, decisi di prendere il telefono per dargli un'occhiata. Scorrevo tra i social quando, improvvisamente, ebbi la sensazione di essere osservata. Alzai lo sguardo e notai con la coda dell'occhio che il ragazzo seduto accanto a me, mi stava fissando.
Contemporaneamente, mi arrivò anche il cocktail che pagai subito. Cercai di fare finta di niente, fino a quando non iniziò a parlare.
"Vorrei tanto sapere cosa ci fa una donna bellissima, qui da sola?" mi chiese il ragazzo sconosciuto.
Gli risposi senza guardarlo in faccia, dato che ero intenzionata a gustarmi il mio drink.
"Anche tu sei da solo, a quanto pare," gli risposi.
"Sai, quando parlo con qualcuno, mi piace che mi guardi negli occhi," disse, ma continuò a parlare. "E poi, non hai ancora risposto alla mia domanda," concluse.
Alzai gli occhi al cielo e mi girai verso di lui.
Non riuscivo a scrutarlo bene, dato che le luci erano soffuse, ma notai che aveva un accenno di barba e gli occhi... purtroppo non riuscivo a identificarne il colore.
"Ti piace quello che vedi? Se vuoi posso mettermi anche in posa. In molti hanno detto che sarei portato per fare il modello." Mi disse sfacciatamente
"Spiritoso, davvero. D'altronde, come se tu non avessi fatto lo stesso giusto?" Gli feci un sorriso e bevvi un sorso del mio Long Island.
Lui mi guardò e imitò le mie stesse identiche mosse, ma poi posò lo sguardo sulle mie mani. Notai che osservava attentamente gli anelli che avevo deciso di indossare quella sera. Alzò lo sguardo, come a chiedermi il permesso di guardarli da più vicino.
Alzai la mano destra e, inaspettatamente, la prese tra le sue mani.
In quel momento, per non so quale motivo, provai un brivido che mi percorse tutta la schiena. Le sue mani erano calde, a differenza delle mie, che erano fredde. Con un gesto delicato, posò lo sguardo sulla mia mano. Il suo sguardo mi rendeva nervosa, ma allo stesso tempo, c'era qualcosa nel mio sesto senso che mi diceva che potevo fidarmi di lui, come se lo avessi già incontrato da qualche parte.
"Hai dei bellissimi anelli; in giro, non ne ho mai visti," mi rivelò, alzando poi lo sguardo verso di me.
"Al suo complimento, arrossii e gli dedicai un piccolo sorriso. Lui notò il mio gesto, ma nonostante tutto fece qualcosa di completamente inaspettato: mi baciò la mano, proprio sopra al mio anello con l'ametista, che tra l'altro era il mio preferito.
In quell'esatto momento, però, mi resi conto che era solamente uno sconosciuto. Non mi ero mai comportata così con nessuno, eppure mi sentivo completamente a mio agio con lui.
"Dio santo, Demetra, riprenditi!" pensai tra me e me.
Tolsi immediatamente la mano da lui, presi le mie cose e me ne andai.
Lui cercò di raggiungermi, spingendo qua e là le persone che gli si ammassavano contro.
Riuscii a seminarlo e mi avvicinai ad Alex, un altro mio amico con cui "teoricamente" avrei dovuto passare la serata. Sapevo che era venuto da solo, quindi gli chiesi se potesse accompagnarmi a casa, inventandomi una scusa. Lui accettò, e non appena arrivammo in macchina, mandai un messaggio sia a Nathan che a Dafne, avvisandoli del mio ritorno a casa anticipato. Non mi risposero subito, ma sapevo che lo avrebbero fatto l'indomani, chiedendomi spiegazioni.
Non appena arrivai fuori casa, salutai Alex con un abbraccio e mi diressi verso la mia camera. Mi cambiai velocemente e mi sfilai gli anelli. Ci riuscii con tutti tranne con quello che aveva l'ametista sopra. Tentai in tutti i modi, ma niente. Entrai nel panico, trovando la situazione fin troppo strana. Insomma, prima di uscire di casa, quell'anello mi entrava e usciva perfettamente dal dito, mentre ora sembrava bloccato.
Ci riflettei un attimo e poi arrivai a una conclusione.
"Il bacio," mi dissi.
Lasciai perdere per un attimo l'anello e presi immediatamente le carte. Non sapendo bene quale domanda specifica porre, decisi di affidarmi a loro, chiedendo semplicemente spiegazioni in merito. Scelsi tre carte, ma la combinazione che ne uscì mi lasciò senza parole, e non sapevo davvero come decifrarla.
Giustizia
Amanti
Guardai l'ultima carta e, senza sapere perché, ebbi un brivido lungo la schiena.
Matto
"Perché questa combinazione?" pensai.
Decisi di rifare la stessa domanda altre due volte e... la stessa identica combinazione di carte uscì entrambe le volte.
In quel momento, sentii qualcosa cadere a terra. Mi alzai di scatto e volgendo lo sguardo verso l'oggetto, trovai un biglietto. Lo aprii e al suo interno c'erano dei numeri.
20.03
"Perché c'è un biglietto con la mia data di nascita?" riflettei, e poi, all'improvviso, mi resi conto che dovevo assolutamente parlare con mia madre.
Solo lei poteva aiutarmi.
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SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti!
Come state?
In questo quarto capitolo ne sono successe davvero delle belle! La suspense si fa sentire sempre di più.
Che ne pensate di questo incontro? E della lettura delle carte e del misterioso biglietto?
Cosa vi aspettate dal prossimo capitolo?
Fatemi sapere le vostre idee nei commenti e, mi raccomando, non dimenticate di lasciare una stellina⭐️!
Vi lascio i miei profili:
Profilo IG: _anniewriter_
Profilo TikTok: _lalibreriadicherry_
-Anna🖤
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𝑰𝒍 𝑹𝒊𝒄𝒉𝒊𝒂𝒎𝒐 𝑫𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑮𝒊𝒖𝒔𝒕𝒊𝒛𝒊𝒂
RomanceTRAMA: Demetra, sin da piccola, ha sviluppato una forte curiosità per il mondo dell'occulto. Guardava sua madre fare le carte alle sue amiche, cercare il significato dei sogni, ricaricare le pietre e amava imitarla in qualche modo. Per lei, sua madr...