Viaggio improvvisato

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Una nuova giornata comincia con il suono della mia sveglia. Devo andare a scuola, ma oggi ho un mal di testa assurdo per colpa della festa a casa di una persona della scuola che neanche conosco.

Bhe prima di tutto mi presento, mi chiamo Chiara ho 17 anni e frequento l'ultimo anno di liceo. Sono molto magra, però non a stecchetto perchè ho parecchi muscoli, grazie alla mia più grande passione che coltivo sin da piccola: la ginnastica artistica. Sono alta nella norma per la mia etá, ho i capelli molto mossi di un marroncino chiaro con lo shatush (non so come si scrive) sulle punte blu elettrico. I miei occhi sono strani, ogni periodo cambiano colore, di inverno sono sempre marrone scuro con un bordo nero molto spesso, mentre d'estate diventano di un colore tutto suo, partono da un contorno molto spesso nero, arrivano al giallo fino a diventare marroncino chiaro. Bhe mi reputo molto brutta, e quando la gente mi dice che sono bella io rispondo grazie solo per non iniziare una questione, perchè per me si, la bellezza è soggettiva ma la mia bellezza è oggettiva: oscena.

Mi alzo stiracchiandomi e mi avvio verso la cucina per fare colazione. Saluto mia madre con un bacio sulla guancia e inizio a mangiare pane e nutella inzuppato nel latte. Una volta finito poso la tazza nel lavandino e salgo per andare a prendere i vestiti. Opto come al solito per uno skinny nero strappato su un ginocchio e una felpa gigante nera con la scritta white in bianco, poi le vans nere e un cappellino nero con scritto fuck in bianco. Prendo i vestiti, vado in bagno mi faccio una doccia veloce. Una volta finito mi trucco con un po' di mascara e scendo dalle scale, sto per uscire dalla porta quando mia mamma mi ferma.
M:Chiara devi far uscire il cane.
Io:Ok mamma però una cosa veloce che poi faccio tardi.
Esco con il cane per circa 10 minuti e rientro in casa posando il cane e prendendo lo zaino esco dalla porta e sopra il mio penny mi avvio verso scuola.
Arrivo molto in ritardo ma c'è la prof di matematica alla prima ora quindi shalla zii. Busso alla porta e entro in classe.
P:Greco le sembra l'ora di arrivare a scuola? Disse con tono falsamente incazzato.
Io:Non ce la fa proprio ad arrabbiarsi con me vero?
P:Sgamata! Comunque ore vatti a sedere che giá è tardi.
#SPAZIO PER ME
Ehi bella gente! Questa è la mia prima fun fiction, quindi andateci piano nei commenti

Non avrei mai pensato che sarebbe successo/THE CROOKIDSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora