Anche Lucifero era un Angelo
Prologo.
Il rumore di schiamazzi, bicchieri rotti, sedie che strofinavano sul pavimento e musica assordante, stavano completamente facendo girare la testa a Draco. Non che amasse frequentare quei luoghi, ma da quando la seconda guerra magica era finita la sua famiglia non era stata più vista di buon occhio. Anzi, meglio dire l'intera generazione Malfoy.
Erano diventati ormai lo zimbello dell'intero mondo magico e non c'era mago o strega che non sapesse chi fossero o cosa avessero fatto.
Nessuno ormai avrebbe più voluto frequentare o avere a che fare con i Malfoy. Come biasimarli del resto. Chi vorrebbe avere come amici una famiglia di Mangiamorte?E' per questo che Draco si trovava in quel posto, uno schifosissimo pub della Londra Babbana a bere uno schifosissimo rum alla mela verde. I Babbani erano ormai gli unici che appena lo vedevano passare lungo le strade di Londra non lo guardavano con quello sdegno nei suoi confronti.
Draco odiava essere guardato con quelle espressioni disgustate e scandalizzate, che i maghi come lui gli rivolgevano. Come se fosse feccia. Magari era anche quello che pensavano di lui, ma la cosa gli dava ugualmente fastidio.Per quanto ricco potesse essere, Draco non riusciva proprio a sentirsi felice. Dopotutto a cosa serve la ricchezza se non la si può sfruttare come si deve? Gli sarebbe piaciuto, a guerra finita, andare con Blaise e Pansy a bere e divertirsi come un tempo. Ma capiva che ormai tutto era cambiato e non poteva farci nulla. Doveva andare così. Era ciò di cui si meritava.
Draco si rigirò il bicchiere tra le mani, per poi berne il contenuto tutto d'un fiato. Il sapore era forte e pungente ma verso la fine lasciava un senso di freschezza.
L'erede dei Malfoy aveva preso un appartamento nella Londra Babbana, all'insaputa dei suoi genitori.
Alla fine della guerra, solo dopo aver sborsato una somma elevata ed eccessiva , Lucius Malfoy era uscito da Azkaban. Invece Narcisa si sforzava di far sembrare la loro una "famigliuola" come tutte le altre.
"Povera donna". Non c'era niente di normale in quella famiglia, ma sembrava che lei non volesse rendersene conto.Poco dopo, Draco pagò il bicchiere di rum ed uscì dal locale.
Com'era caduto in basso. Si sentiva stupido e mediocre. Davvero sperava di trovare compagnia? Con i Babbani poi...
Ogni volta era la stessa storia. Pensava a quanto fosse disonorevole per un Malfoy. Ma poi ritornava lo stesso in quei locali Babbani, che erano gli unici posti dove non si sentisse giudicato. Dove non sentisse quel senso di soffocamento che provava ogni volta che stava al Malfoy Manor.
Ai genitori inventava la scusa che stava spesso da amici. Ma chi ne aveva di amici? Solo il pensiero gli faceva venire voglia di urlare e singhiozzare forte come un bambino viziato quale era.Un odore pungente di bruciato e una nuvola di fumo lo invase. Draco era stato talmente preso dai propri pensieri da non accorgersi che li vicino c'era, quello che sembrava, un incendio. Il tutto sarebbe stato normale se non ci fossero state persone che volavano su una scopa, che si smaterializzavano e bacchette che lanciavano incantesimi da una parte all'altra. Spalancò gli occhi e un senso di terrore lo invase. I ricordi di quegli anni ormai passati. Urla. Dolore. Incantesimi. Male. Draco si nascose nel punto più buio e osservò la scena quasi tremante. Poco dopo, degli uomini con delle maschere uscirono da lì e si smaterializzarono. Ma solo quando pensò che il pericolo fosse scampato uscì del proprio nascondiglio. Girandosi attorno, come smarrito.
Finché un urlo arrivò alle sue orecchie, ed era straziante e pieno di dolore. Successivamente, Draco si accorse che vicino ai propri piedi un uomo era rivolto verso terra, con il viso nascosto contro il freddo e sudicio asfalto. Costui aveva i capelli insanguinati e i vestiti sporchi di fuliggine e sporcizia e solo dando un'occhiata migliore, Draco capì che era vestito da Auror.
Spalancò gli occhi e quasi disgustato, con la punta della propria scarpa, spostò il corpo inerme. Lo girò e infine si piegò sullo sconosciuto.
Un senso di terrore lo assalì e con la mano spostò le ciocche ribelli dalla fronte di quel, ormai evidente, ragazzo. A quel punto dovette lottare contro se stesso per non cacciare un urlo quando scoprì una cicatrice a forma di saetta sulla fronte del ragazzo svenuto: era Harry Potter! Con le lenti degli occhiali rotte e le stanghette piegate. Harry aveva un taglio piccolo alla guancia sinistra e un po' di sangue gli colava dalla testa. Draco controllò la ferita, constatando che non era altro che un graffio.
Nulla di grave.Draco stava ancora guardandolo quando si sentì afferrare il polso e stavolta cacciò un urletto, ritrovandosi a specchiarsi negli occhi verdi smeraldo e sofferenti di Harry. Il suo sguardo era stupito, come se non si aspettasse assolutamente di vederlo li e Draco aprì la bocca come per parlare, ma Harry lo precedette.
-Tu...Tu-, Harry cercava di parlare, ma era evidente che avesse delle difficoltà e chiunque ne avrebbe avuta al suo posto. Draco intanto lo fissava incerto e curioso, ma anche spaventato da quel suo sguardo.
Alla fine Harry alzò una mano e la posò delicatamente sulla guancia di Draco. Questi spalancò gli occhi quasi scandalizzato. Ma nulla lo scandalizzò più delle parole che si sentì dire poco dopo.
-Tu...sei...un angelo?
"Oh, cazzo!!"
Le guance di Draco diventarono di un rosa pallido e cacciò subito la mano di Harry dal proprio volto. Accorgendosi poco dopo che questi era svenuto di nuovo. Ma Draco era troppo preso dalle proprie emozioni per cercare di soccorrerlo. Solo dopo un pò di tempo, Draco riuscì ad acquisire un po' di sicurezza, che lo aiutò ad afferrare il corpo inerme di Harry e di caricarselo sulle spalle per poterlo portare via da li.
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Anche Lucifero era un Angelo
FanfictionDraco si accorse che vicino ai propri piedi un uomo era rivolto verso terra, con il viso nascosto contro il freddo e sudicio asfalto. Costui aveva i capelli insanguinati e i vestiti sporchi di fuliggine e sporcizia e solo dando un'occhiata migliore...