Capitolo 3.

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"Ma guardatelo ...

Non un capello fuori posto. Elegantissimo. Anche quando dormiva era praticamente perfetto."

Le mani di Draco erano agiatamente poggiate sopra le ginocchia e il sole filtrava attraverso le sue lunghissime ciglia: rendendole eteree. Harry invece lo stava fissando...

"Con la sua aria da aristocratico spocchioso del c****. "

E aveva la voglia di prenderlo dolcemente fra le braccia, per scaraventarlo direttamente fuori dal finestrino dell'aereo. Il tutto naturalmente senza scopa o paracadute.

E così, Draco Malfoy era il suo benefattore... L'uomo che l'aveva tolto dalla strada e dalla prostituzione! Solo il pensiero fece rabbrividire Harry, che non poteva credere di esserci cascato così in pieno! Certo, aveva perso la memoria. Come si spiegava allora quel vestitino da donna? Il giornale e tutte quelle parole che sembravano così reali!

Harry si ricordò come si era sentito in quei momenti: una donzella in difficoltà, salvata dal suo bel principe azzurro. Peccato che Malfoy d'azzurro non avesse praticamente niente e non era nemmeno un principe, ma un ex mangiamorte. Harry era così arrabbiato, che Malfoy si era salvato solo per un piccolissimo dettaglio.

"Tutti hanno bisogno di una seconda possibilità..."

Era questo quello che il biondo gli aveva detto l'altra sera.

Non che Harry non gli avesse dato già abbastanza opportunità, ma alla fine Malfoy si era ribellato a Voldemort.

Come se non bastasse, Harry sentiva sempre l'altro agitarsi nel sonno e chiamare il suo nome. "Piangeva anche!"

"Okay, forse un'altra opportunità posso anche dargliela a Malfoy." Pensò.

Ma questo non stava a significare che non si sarebbe divertito a fargliela pagare.

( Venezia ore 17:45 )

Draco doveva solo cercare di stare calmo. Non era difficile dopotutto, no?

Questo era quello che tentava di autoconvincersi, mentre era praticamente pietrificato davanti ad un uscio aperto. Quello del bagno dell'albergo per precisione.

Non era modo di lavarsi, con la porta spalancata, pensò. Mentre i suoi occhi vagavano sul corpo ormai bagnato e insaponato dell'altro. Mentre, Harry si lavava minuziosamente, parte per parte, con lentezza quasi snervante e Draco stava letteralmente morendo.

"Oh, Merlino Santo... " Ad Harry era caduto lo shampoo e si era piegato a novanta gradi, mostrando TUTTO quello che c'era da mostrare. Poi si era alzato e con nonchalance aveva sorriso a Draco.

"Ma non era lui quello timido?!"

Draco si dovette afferrare al bracciolo della sedia, per trattenersi dal saltargli addosso.

Quest'ultimo lo vide uscire poco dopo dalla doccia e il corpo di Harry era completamente bagnato e l'unica cosa che fece era asciugarsi i capelli con una tovaglia, senza nascondere il resto del corpo. L'altro ragazzo aveva bisogno urgentemente di un bicchiere d'acqua o ....non era forse meglio leccare tutte quelle piccole goccioline d'acqua sul corpo di Harry?

"No! No! No! Mi rifiuto di pensarlo! Potter no! Merlino Santo... " Di nuovo.

-Tom, la doccia è libera... -, Harry cominciò a vestirsi, come se non fosse successo niente.

"Sì, certo. Fa finta di nulla. Innocente un corno." Pensò Draco, mentre incrociava le gambe per nascondere, ormai, l'evidente erezione.

-Oh, ehm... Vado a farmi una passeggiata. A dopo, Tom!

Anche Lucifero era un AngeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora