capitolo 1

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Ivory

Un sogno confuso strappa la mia tranquillità del sonno. Il primo giorno di college, e sono ancora ferma a metà tra ansia e euforia.

6:30

Mi alzo dal letto indossando la mia solita vestaglia di victoria secret regalata dalla mia migliore amica Lynis. Lo considero un regalo al quanto importante per me, per questo come detto da lei, ogni mattina la indosso per portare una parte di sé con me.

La mia privacy viene magicamente violata quando Krystel, mia sorella maggiore, si affaccia senza bussare, con l'aria di chi ha già deciso che avrebbe disturbato. Anche alle sei e mezza del mattino è capace di fare spazio in camera come se fosse sulla passerella di qualche evento glamour. Il suo sguardo critico passa dai miei capelli spettinati alla mia maglietta spiegazzata.

<< Hai visto il mio reggiseno nero? So che lo usi come se fosse tuo. Per giunta sbrigati Ivy, di questo passo farai ritardo.>>

<< Non sono più alle superiori Krystel, so cavarmela perfettamente da sola. Comunque no, nessuna traccia del tuo reggiseno qui.>>Le dico giocando con una ciocca dei miei capelli mentre la guardo cercare l'intimo nel mio cassetto.

<< Come vuoi, ti serve qualche vestito oppure anche il primo giorno di scuola devi vestirti come una barbona?>> Mi chiede assaporando delle mandorle tostate nel mentre mi guarda al quanto disgustata.

<< Grazie, e comunque no. Avevo in mente di indossare un jeans e una maglietta stretta bianca.>>

Esce dalla stanza squadrandomi per poi chiudere la porta e lasciarmi finalmente da sola. Prendo una spazzola ed inizio a raccogliermi i capelli in uno slick back molto tirato ed elegante. Mi dirigo in bagno e mi sciacquo il viso per poi lavarmi i denti. Successivamente metto un po' di mascara e giù di colluttorio per profumare l'alito. Indosso i miei vestiti, semplici ma perfetti per un giorno come gli altri e poi infilo le mie solite campus grigie ai piedi.

Afferro il mio telefono ancora in carica molto in fretta, non facendo caso nemmeno a che livello di batteria sia arrivato e proseguo nel scendere le scale molto velocemente. Mi imbatto in mia madre, guardandomi leggermente irritata.

<< Sono le sette tesoro, non ti sembra di essere un po' in ritardo?>> Mi squadra da testa a piedi, assicurandosi che il mio aspetto sia decente.

<< Sto uscendo ora mamma.>> Sorrido mentre le do un bacio sulla guancia per salutarla.

Quando esco di casa, l'aria fresca mi colpisce subito. Faccio appena in tempo a chiudere la porta di casa che vedo Lynis seduta nella sua macchina parcheggiata di fronte.

Mi aspetta con il gomito appoggiato sul finestrino abbassato e l'altra mano sul volante tamburellando leggermente con le dita. Dalla radio arriva una melodia ritmata, una delle sue canzoni preferite spagnole che ama ascoltare specialmente il mattino da quattro anni a questa parte. Abbastanza bassa da non infastidire il vicinato ma comunque presente come un vero e proprio biglietto da visita. Non appena mi vede un sorriso largo e complice illumina il suo volto angelico.

Accelero il passo cercando di non sembrare troppo in ritardo, ma lei alza un sopracciglio come se avesse già capito la mia mossa al quanto teatrale. Apro la portiera e mi siedo, trovandola ancora più luminosa di quanto sembri dall'esterno. Lynis ha quella capacità di portare energia ovunque, anche quando non fa nulla di speciale.

<< Buongiorno guapa del ritardo, come stai?>> Mi dice con una voce leggera nascondendo una risata, mi da un bacio sulla guancia, quasi a voler sottolineare che mi perdona... forse.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 days ago ⏰

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