Il viaggio fu molto lungo, cosa che lei non apprezzò molto, non era abituata a viaggiare era sempre stata confinata nella sua città, fin da piccola. Finché, una settimana dopo la sua laurea decise di intraprendere una nuova strada, di dare una svolta alla sua vita. Per questo partì, e dopo ore di aereo si ritrovò con le sue valigie davanti alla sua nuova casa con gli occhi che le brillavano.
Erano le 10.45 di mattina, il sole era alto in cielo, dove si potevano vedere poche nuvole, anche se era una giornata d'autunno, fine ottobre per precisione. Una ragazza, molto carina, dai capelli biondi e gli occhi celesti era nuova nella cittadina americana di Gandrake City.Aveva appena affittato una casa, piccola ma sufficientemente spaziosa per una giovane ragazza da poco indipendente come lei. Era una persona solare e soprattutto sociale, non sopportava stare sola. Nella sua vecchia città la chiamavano "Prezzemolino" voleva sapere sempre tutto di tutti ed essere amica di più persone possibili, per questo le sarebbe piaciuto conoscere il vicinato.
Vide una casa particolare, diversa dalle altre, più cupa, pensò che la stessero addobbando per Halloween essendo in quel periodo dell'anno.
Era in cima a una collinetta, in un posto più riservato rispetto alle altre case, come se fosse più importante, in effetti nonostante quel velo di oscurità dava l'impressione di essere lussuosa. Cassie, la ragazza dai capelli biondi e occhi celesti, abitava proprio lì sotto. Decise di avvicinarsi ripassandosi più volte il discorso da esternare una volta arrivata. Si sarebbe presentata e avrebbe chiesto qualche informazione sulla cittadina, spiegando che si era appena trasferita.
Una volta giunta davanti al portone, il primo pensiero che l'assalì fu. "Sembra l'ingresso di un albergo a cinque stelle."
Dovette passare per un piccolo, corto, vialetto di pietra, accompagnato da un cespuglio con qualche fiorellino appassito sopra, in modo da arrivare al portone. Fece un respiro profondo, ripassò un'ultima volta il discorso e finalmente suonò il campanello.
Alla prima suonata non rispose nessuno. Ma la ragazza non si diede per vinta, pensò che non avessero sentito o che stessero solo arrivando al portone, in fin dei conti quella casa sembrava enorme. Cassie nella frustrante attesa studiò meglio quello che aveva intorno e, solo dopo poco si accorse che alla sua destra c'era una piccola fontana attiva. Fece qualche passo indietro e notò che nei tre piani di cui era dotata la viletta tutte le finestre erano completamente oscurate.
Decise di risuonare, ancora niente, Cassie cominciò a pensare che in quel momento i proprietari non si trovavano a casa, magari erano usciti. I suoi pensieri vennero interrotti quasi all'istante, quando al portone, si presentò una bambina.
"Non può avere più di 14 anni." Pensò appena la vide. Rimase per un attimo paralizzata, non sapeva bene cosa dire, il suo discorso venne mandato all'aria, si aspettava chiunque ma non una bambina.
La ragazzina le stava per chiudere la porta in faccia dato il silenzio e l'espressione sorpresa di Cassie. Quando la porta stava per serrarsi definitivamente la ragazza bionda la fermò con la mano e il piede destro, attirando l'attenzione di colei che si poteva definire "La proprietaria." Cassie non perse altro tempo e cercò di iniziare una conversazione. "Ciao piccolina." Disse frettolosamente, con un enorme sorriso stampato in faccia cercando di essere il più calorosa possibile.
Evidentemente non funzionò visto che la nuova arrivata non ricevette alcuna risposta. Cassie ci riprovò. "Sei muta per caso? Io non conosco la lingua dei segni." Disse con un tono sarcastico ma dolce.
La piccola si girò e la fulminò con uno sguardo diffidente riavvicinandosi al portone su cui ormai Cassie era comodamente appoggiata con la schiena. "Vivi da sola? È una casa bella grande questa. Alla tua età si dovrebbe vivere con i propri genitori, almeno, io, a quattordici anni vivevo con i miei." Le parole le uscirono dalla bocca senza alcun ritegno, disse semplicemente quello che aveva pensato, cosa che le accadeva spesso e che in passato le aveva persino fatto passare parecchi guai, ma il vizio non ci pensava neanche di andarsene.
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Il segreto dell'immortale
FantasyIl segreto dell'immortale é la mia prima storia, spero di poterne scrivere tante altre, ma soprattutto, pensando al presente, che questa vi piacerà. É un lungo racconto, in parte inspirato da The Vampire diares, ma con un influenza, almeno secondo m...