In un mondo pieno di colori, io rappresenterei il nero: elegante, di classe, e misterioso. Non credo che i colori scuri siano tristi, nascondono in realtà sempre qualcosa di raccapricciante e, allo stesso tempo, molto affascinante.
Una giornata nera può sempre trasformarsi in un trampolino di lancio verso una migliore. Oggi papà mi ha toccata di nuovo, abbiamo fatto l'amore. Non mi piace stare con lui, fa male quando entra dentro di me. Non ho ancora il ciclo, quindi non posso avere alcun figlioletto. Sinceramente? Meglio così. Non voglio che il mio bimbo abbia come genitore mio padre. Non deve soffrire, io desidero essere una dolce mammina.
Stamattina a scuola ho incontrato una ragazza più grande, è molto bella. È un po' bassa per la sua età, ha un fisico come quello delle Barbie, e i suoi capelli somigliano a quelli di Rapunzel. Mi ha detto che ci scambiamo di quattordici anni. Quindi, dato che la maestra ci ha insegnato le addizioni, lei dovrebbe avere ventidue anni.
Stavamo giocando con le bambole, solo che poi è arrivato mio padre. Mi ha dato uno schiaffo e mi ha sgridata. Insinua che i pupazzi non possano parlare, ma la mia nuova amica dice che non è vero. Quando papà mi ha alzato le mani, lei lo ha allontanato. È la prima volta che qualcuno fa una cosa del genere, solo che alla fine il babbo si è infuriato ancora di più e a casa mi ha rotto il costolo... O forse si chiama costola? Non ricordo...
Ora mi trovo in ospedale. Qui odora tutto di malattia, mamma mi dice di non toccare nulla perché potrebbe essere infetto. Lei mi rimprovera sempre, mi dice di stare più attenta e di non inciampare così spesso o le persone che amo andranno in un posto brutto. Non so cosa voglia dire, ma solo all'idea che mamma e papà possano andarsene, mi viene da piangere.
Caro diario, ora stanno arrivando i medici. Ti scriverò presto, ma adesso devo proprio nasconderti sotto al cuscino. Papà mi ama, anche la mamma, ma a volte vorrei non ritrovarmi così spesso al pronto soccorso. Forse tutti i bambini vivono questa realtà, o magari sono io ad essere una cattiva bambina.
Asteria
Ho sempre amato scrivere, sin da quando ero molto piccola. Mentre i miei compagni si dilettavano a giocare ai video giochi, io componevo poesie. Non è mai stato mio intento escludermi dagli altri, ma i docenti mi percepivano come troppo matura per la mia giovane età. Mandavano anche delle lettere alla mia famiglia, preoccupati per il mio isolamento.
Ora, finita la scuola primaria, ho voglia di godermi questo nuovo percorso. Eppure, non smetto mai di scrivere. Ogni...giorno.
Caro diario,
forse sto davvero per rinascere. Mamma sembra stare meglio, non beve da un po' e sembra essersi allontanata dalla illusa speranza che papà possa tornare. In realtà neanche io ho completamente espulso questa idea dalla mia testa. Vorrei tanto che lui sia qui, ma so anche che sto solo fantasticando.
Oggi ho scritto una poesia sul quaderno di scuola, l'ho letta in classe, ma non sembra essere piaciuta. Sono rimasti di stucco, però in senso negativo. Talmente scioccati che la professoressa mi ha dovuto parlare in disparte per domandarmi se a casa andasse tutto bene. La poesia è la seguente:
Senza pietà,
gli dei continuano a perseguitarmi,
a portarmi nell'Ade.
Come posso scappare dall'agonia?
Forse, l'unico modo,
è evadere da me stessa.
Poiché forse, sono io
ad essere il peccato.
E se fossi io ad aver rovinato
chi mi ha dato alla luce?
Come posso salvare tutti
senza perdermi nell'oscurità?
Sono così tante le domande che mi pongo,
così poche le risposte che ricevo.
Voglio urlare,
ma mia madre mi immobilizza
le corde vocali,
e papà mi invita ad entrare,
a varcare la soglia dell'Inferno.
Ma se fossi già in mezzo alle fiamme?
Chi può salvarmi
senza prendere fuoco?
Ammetto che forse ho un po' esagerato, mi sono concessa un po' troppa libertà d'espressione.
Vorrei che la scrittura non mi rappresentasse, ma non potrei scrivere senza ritrarmi in ogni parola.
Il mio personale riflesso, non si trova negli specchi. Ma nella carta macchiata da inchiostro.
STAI LEGGENDO
Moon on fire
RomantikAthena Blake, una ragazza che lotta per sopravvivere ai suoi demoni, inizia un percorso psicoterapeutico in seguito al suo tentato suicidio. Elisabeth Johns, una psicologa pronta ad aiutare i suoi pazienti. I loro destini si intrecciano, esattamente...