2. Lettere e messaggi

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Delynne:

Diciamo che il resto delle ore scolastiche sono andate bene. Ho parlato per tutto il tempo con Nell e ho conosciuto altre ragazze molto simpatiche. L'unico momento in cui ho visto Waylen è stato in mensa, ma era insieme a tutta la sua squadra e mi vergognavo troppo. Gli parlerò domani. 

Il suo nome mi suona fin troppo familiare, quindi ho bisogno di saperne di più. Per questo la mia cronologia di Instagram, in questo momento, è composta da sole domande su Waylen Blanchard.

La sua descrizione, però, non è molto descrittiva. O almeno, non da informazioni che già non sappiano tutti - penso -.

"Sono nervoso."

Come foto profilo ha una sua foto dove - ovviamente - non sorride. Questo non vuol dire che sia uno di quei ragazzi emo. Sembra solo...arrabbiato con il mondo.

E cavolo se è bello... 

Ma cosa sto dicendo? Sono impazzita!

Toglitelo dalla testa, Delynne!

Qualcuno bussa. In tempo per distrarmi.

Chiudo subito il computer e urlo un:

<<Avanti!>> urlo, senza alzarmi dal letto.

Mia madre fa il suo ingresso in camera mia, tenendo tra le braccia una scatola di cartone quasi più grande di lei.

Oddio, ti prego, fa che non sia un'altro degli "scatoloni dei ricordi"...

<<Non voglia sapere cos'è quello.>> la metto subito in chiaro.

Lei sorride, ignorando le mie parole - come al solito -.

<<È uno scatolone dei ricordi!>> gridacchia felicemente.

Cavolo, perché proprio a me!

<<Non potresti andare a fare qualcos'altro, perfavore? Tipo occuparti di Theo o ricordare a Mason di studiare storia?>> chiedo.

Theo è mio fratello minore, ha solo 1 anno, è ancora sopportabile. Mason è del tutto insopportabile, perché è più grande di me di un anno, ma si sente "l'uomo vissuto" e pensa che io sia nata ieri.

<<Assolutamente no! È da un pò che non passiamo del tempo insieme.>> sorride.

Continuo a guardarla seccata.

<<Sono passati solo due giorni dall'ultima scatola dei ricordi!>> mi lamento, ma lei sembra non ascoltarmi.

Leva lo scotch dalla scatola e la apre, svelando il mio passato.

Si siede sul tappeto, pronta ad uscire tutti gli oggetti all'interno della scatola.

<<Credo che questo sia quello di quando andavi in quarta elementare!>> dice, allegra.

Le "scatole dei ricordi" sono degli scatoloni che riempiamo ogni anno - obbligati da nostra madre - con oggetti che hanno rappresentato di più gli ultimi mesi. Una volta chiusi, non possiamo aprirli finché non saranno passati anni.

<<Guarda qua! Ti piaceva un sacco questa penna rosa!>> urlacchia, mamma, tirando fuori dallo scatolone una penna rosa piena di brillantini e un pò masticata.

Sbuffo.

<<Scommetto che ti piace ancora!>>

Alcune volte - cioè sempre - dimentica che il tempo passa e io e miei fratelli cresciamo. Per questo a volte ci tratta come se fossimo ancora dei bambini.

Game of glancesWhere stories live. Discover now