Delynne:
Passo il resto delle ore scolastiche a pensare a quel giorno, invece di seguire la lezione. Più ci penso, più mi convinco di non riuscire a perdonarlo.
Ero sicurissima che non l'avrei perdonato anche prima di rincontrarlo. Ma rivederlo a complicato le cose.
10 anni prima:
Sento addosso lo sguardo di tutti i bambini. Non sono mai entrata a scuola con così tanto imbarazzo. Forse non mi sento in imbarazzo per le occhiate che mi lanciano tutti, ma perché mi sono fidata di chi non meritava nemmeno un briciolo della mia fiducia.
Credevo che con quella lettera per Waylen avrei soltanto alleggerito il mio cuore. Invece ora ha un peso in più. Eppure non mi pento di aver rivelato i miei sentimenti a Waylen, perché ora so veramente che è solo un bambino cattivo.
Mi aspettavo di tutto da tutti, ma non da lui, che mi ha sempre protetta. Credevo di potermi fidare, e invece ha fatto leggere la lettera al mio bullo, Jackson, che mi ha presa giro.
È un codardo!
Jackson ieri mi ha derisa per tutto il tempo, e gli altri hanno riso con lui di me. In più mi ha spinta a terra, e Waylen è intervenuto, come se glie ne importasse davvero qualcosa. L'ha fatto solo per prendermi di nuovo in giro, ne sono sicura.
Sono uscita da scuola in lacrime, e mamma è andata a parlare con il preside. Che credeva che bastasse pronunciare un "non si fa" per fermare quei bulli. Compreso Waylen, che mi ha inseguita quando sono fuggita dallo spintone di Jackson e dalla sua protezione, chiedendomi ripetutamente scusa. Ma ovviamente non credo alle sue scuse, perché non mi fido più di lui.
No, non mi piace più. Lo odio. Provo solo disgusto.
Un fischio che so benissimo da chi proviene mi fa girare di scatto. <<Che fai Delena? Consegni qualche altra lettera d'amore a qualche altro bambino? Beh, allora spero di non essere io la tua vittima, piccione viaggiatore!>> come ogni mattina da troppo tempo, Jackson mi attacca.
Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?
<<Mi chiamo Delynne...>> sussurro, ma lui mi sente comunque.
Jackson scoppia a ridere, come se avessi fatto una battuta. <<Non mi importa. Non meriti nemmeno di essere chiamata per nome.>>
Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi. Un'altra voce sovrasta quella di Jackson, che continua ad offendermi. <<Lasciala in pace, Jackson! E prenditela con quelli della tua stessa taglia!>> lo minaccia, Waylen.
Non ci casco più ai suoi teatrini. Mi giro e inizio a correre verso il bagno. Scappo anche oggi dai mostri.
Presente:
Come posso fidarmi? Come posso perdonarlo?
Solo io so quanto sono state infernali l'elementari. Solo io so quanto ho sofferto.
<<Dely, tutto bene?>> Nell mi guarda preoccupata. <<So che le lezioni del professor Mill ti interessano, ma hai ignorato ogni mia parola.>>
In effetti è così, mi piace filosofia, ma non è per questo che non la stavo ascoltando. È colpa della mia mente è troppo incasinata.
Forzo un sorriso. <<Sono solo un pò stanca, non preoccuparti.>>
Dalla sua espressione accigliata, sembra non credere a nessuna delle mie parole. Fortunatamente, non ha intenzione di insistere.
<<Va bene. Se vuoi puoi andartene prima. Ti difenderò io dalla professoressa Vickle.>> ridacchia.
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Game of glances
RomanceDelynne Campbell si è appena trasferita a Toronto con la sua famiglia. Ciò vorrà dire che dovrà affrontare alla Forest Hill Collegiate Institute l'ultimo anno di liceo. Pare proprio che non sia l'unica straniera ad aver scelto questa scuola, perché...