Era già il mio secondo giorno a New Orleans e non vedevo l'ora di visitare, di conoscere e di incontrare quei sprizzanti artisti di strada. Sentii la sveglia suonare e mi alzai di scatto, corsi in bagno e cercai di togliermi il più velocemente possibile tutte le forcine che avevo ancora nei capelli, mi spoglia e entrai di corsa nella doccia mentre cantavo e immaginavo come sarebbe stata la giornata.
***
"Benvenuti signori e signore di tutto il mondo alla festa delle Spose con la valigia" una voce stridula di un uomo su una quarantina risuonò nelle varie vie di New Orleans. Mentre mi guardavo in torno vedevo ragazze vestite da sposa correre con valigie enormi in mano e lasciare panni in giro per le strade, a quella visone non potevo far altro che ridere con loro. New Orleans caotica e piena di risate, era la città giusta, lo sapevo. Mi inoltrai per le vie senza far caso al fatto di essermi allontanata da mio padre. Mi sentivo trascinare via dalla musica e ero entusiasta, seguivo quelle melodie ovunque, come se fossero state l'unica via di salvezza per me e mio padre, ma forse era proprio così. Non feci in tempo a vedere un violinista che delle ragazze mi presero per mano e trascinarono tra la gente che stava ballando. In quel momento mi sentivo una di loro, una sposa con la valigia. Mi feci trascinare da quell'atmosfera così entusiasmante tanto da iniziare a ballare insieme a tutta quella gente, non l'avevo mai fatto prima di quel giorno, era solito ballare nelle sale di gala e per i grandi eventi, ma non in strada con gente tutt'altro che elegante e sofisticata. Erano persone normali che amavano divertirsi e fare caos per strada come se la strada fosse stata la loro casa. Mi stavo divertendo talmente tanto che, anche se mi sentivo osservata, non feci caso a niente e continua a ballare come se in quel momento fossi stata libera, libera da ogni paranoia, da ogni ordine, da tutte le cose che potevano farmi pesare la mia banale e monotona vita. Il tramonto era ormai scomparso e aveva lasciato spazio a una notte profonda, oscura ma piena di stelle e quello, si quello, fu il momento perfetto per alzare lo sguardo, mi avvicinai a una palazzina e salii le scale fino al terrazzo più alto, mi guardai intorno e la città era magnifica, illuminata da milioni di lanterne. La cosa era talmente stupenda che riuscii solo a chiudere gli occhi e lasciarmi trasportare dalla magia che percorreva le vene di New Orleans. Mi sentivo a casa e solo poco dopo ricordai di essermi allontanata da mio padre, solo il dio poteva sapere come sarebbe stato furioso. Mi guardai in torno cercandolo, ma non vidi niente e poco dopo sentii solo delle mani reggermi è una sensazione di vuoto immensa. Qualcuno mi aveva spinto giù, mi aveva quasi voluto uccidere, sentivo il suo sguardo gelido oltrepassarmi il corpo e l'anima, non sapevo chi fosse o che cosa volesse da me ma in quel momento l'unica cosa che mi riuscì meglio fu quella lasciarmi andare tra le braccia di tutta quella gente e credere di essere stata salvata solo da un miracolo e non da mani distese al cielo. Non ne avrei parlato mai con mio padre, ma l'unico pensiero che avevo adesso era quello di capire chi fosse stato a farmi cadere, a lanciarmi nel vuoto, nell'abisso. Dio come avevo paura dell'abisso, dell'ignoto, la paura di morire senza essere diventa qualcuno è aver lasciato il segno su tutti, proprio come aveva fatto mia madre. Un segno che solo chi l'ha lasciato può capire il vero valore, un segno indelebile per tutti. Ma era arrivato il momento di rientrare a casa, con gambe tremanti scesi dalla folla e mi avviai verso casa guardandomi in torno in cerca di qualcosa che mi potesse far capire che ero sola. Ma la sensazione in me di occhi incuriositi e crudeli che mi guardavano non cessava anzi aumentava come la velocità dei miei stessi passi.
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Dark Star
Science FictionNew Orleans 1864. Città magnifica piena di movimento, feste, balli, musicisti di strada e blues, ma non sempre ciò che risulta bello ai nostri occhi lo è veramente. Dietro a questa bizzarra aria di festa che si cela sotto ogni sfumatura di questo e...