Dannata-mente

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"Compro il regalo al volo, fra mezz'ora sono a casa".
Con questo pensiero tra sé e sé per farsi coraggio, Margherita entra nel centro commerciale diretta verso il negozio. Ha appena staccato dal lavoro, è stanca e vorrebbe solo andare a casa. Invece le colleghe le hanno commissionato il regalo per la capo reparto che compie gli anni domani.
"Giusto a me doveva capitare, odio scegliere i regali da signora".
Sbuffa mentre percorrere la galleria del centro commerciale.
"Una camicetta andrà più che bene, tanto si veste sempre uguale".
Accelerando il passo verso il noto negozio, Margherita si rende conto dalla poca gente che incontra che è più tardi del solito. In effetti è uscita dall'azienda in ritardo mentre discuteva con le colleghe sul regalo e realizzare l'orario la innervosisce ancora di più.
Finalmente vede le vetrine che le interessano, un rapido sguardo in cerca di ispirazione e si lascia risucchiare all'interno.

L'addetta alle vendite in cassa la squadra come a dirle "Sbrigati che sei praticamente l'unica cliente e tra 40 minuti chiudiamo!"
Margherita coglie l'ammonimento e vola tra le camicette. Nemmeno lei ha voglia di trattenersi più del dovuto.
"S o M?
...
È più alta di me ma ha meno tette.
...
Ok le provo su di me"
Agguanta le grucce e si dirige ai camerini. Si spoglia malvolentieri e infila la S, i colori con queste luci accecanti le sembrano diversi. Apre la lunga tenda del camerino ed esce nel corridoio che li collega tutti, forse allontandosi di qualche passo avrà una visione più oggettiva.
Si specchia più volte, si guarda da un lato e dall'altro senza curarsi di stare nel mezzo della stanza tanto non c'è praticamente nessuno.
Rientra, sfila la camicetta e con la M indossata apre nuovamente la tenda con un gesto accentuato, ormai si sente la regina dei camerini.
Si osserva. Il suo sguardo non è più focalizzato solo sulla camicia, ma vaga sul suo corpo, sulle forme, sui capelli che si sono allungati molto negli ultimi mesi.

"Carina, ma non ti dona".

Margherita ha un sussulto. Era immersa in un piccolo punto della situazione con se stessa, quando una voce dall'ingresso del piccolo corridoio la fa trasalire.
Si volta nella direzione.
La ragazza delle scale mobili.
Margherita la riconosce immediatamente.
"Dio non ci credo" pensa tra sé e sé.
Non se l'aspettava proprio, erano passati mesi da quell'incontro e per qualche settimana Margherita l'aveva cercata spesso con lo sguardo nel centro commerciale, invano. Alla fine si era arresa, ma il ricordo era ancora vivissimo.
Si rende conto che è una commessa dal badge che porta al collo, eppure non aveva notato la sua presenza quando era entrata nel negozio.

"Ha uno stile troppo classico per te" rincara la ragazza.
"Non è per me"
Margherita si chiede se abbia captato il suo imbarazzo.
"Faccio solo una prova per decidere la taglia, sono indecisa tra due"
"Allora fammi vedere come ti sta l'altra".
Non suona come una richiesta, soprattutto perché la ragazza le si avvicina inducendola a rientrare nel camerino.
Si ferma all'altezza della tenda e rimane in attesa qualche secondo prima di dirle "Vai, indossa l'altra".
Margherita, davanti allo specchio e con questa sfacciata commessa dietro di sé, è in imbarazzo. È chiaro che dovrà spogliarsi in sua presenza dato che la tenda è appositamente bloccata dal corpo di lei. Alla fine prende coraggio e sfila dalla testa la camicetta rimanendo in reggiseno.
Fissa il riflesso di se stessa, il viso di lei, l'esplosione dei suoi capelli ricci, una parte del suo corpo che sbuca dietro il proprio... È carina esattamente tanto quanto se la ricordava.
Un sorriso si disegna sul viso riflesso della ragazza e Margherita ricambia.
La ragazza si avvicina e la schiena nuda di Margherita percepisce un leggero tepore, che si trasforma in un brivido quando un dito scorre dalla scapola al fondo della schiena, scavalcando il reggiseno.
Senza dire nulla la ragazza preme il corpo contro quello di Margherita, la prende per i fianchi e le bacia maliziosamente un lato del collo. Margherita chiude gli occhi, le braccia si ricoprono di pelle d'oca e una sensazione del tutto nuova, eppure così naturale, si espande nel suo corpo.
La desidera.
Come quel giorno sulle scale mobili.
Come quella sera nell'intimità del suo letto.
Guidata da una naturalezza inusuale, Margherita si gira verso di lei per accarezzarle una guancia. Si fissano intensa-mente negli occhi per la prima volta senza mediazione dello specchio e si baciano.
Esplode il fuoco nel corpo di Margherita.
Il cervello va in tilt.
Percepisce solo il profumo di lei, una fragranza morbida che la rende ancora più desiderabile. Ha voglia di toccare la sua pelle e la mano corre dal suo fianco fino alla coscia, fino a che trova l'orlo del vestitino che indossa per infilarcisi sotto.
La commessa dai ricci scomposti la osserva per un istante, poi si gira a chiudere la lunga tenda del camerino. Sorride maliziosa, spinge Margherita contro lo specchio sul fondo della parete con fermezza e malizia.
"Non ti preoccupare, siamo solo io e Ambra in chiusura stasera, non si sposterà dalla cassa." La rassicurazione rende l'atmosfera ancora più incandescente, sanno di essere sole a poche decine di minuti dalla chiusura.
Si baciano di nuovo e le lingue giocano a rincorrersi. Margherita si accorge di quanto sia morbido un bacio con un'altra donna e accarezzarle il viso, senza la barba che pizzica, le piace molto. Si lascia avvolgere dalla situazione intrigante, dalle nuove sensazioni mai provate prima e dall'atmosfera che si surriscalda velocemente mentre si succhiano a vicenda la lingua e si sfiorano il corpo.
Le mani della ragazza viaggiano sapienti lungo la schiena di Margherita, facendola rabbrividire quando la stuzzica lievemente con le unghie. Si spostano verso i fianchi, scendono sulle cosce e risalgono fino al bottone dei jeans. Da brava addetta alle vendite, impiega poco ad aprirlo e far scorrere la cerniera, liberando metaforicamente le voglie di questa cliente dell'ultimo minuto.
Margherita ha un fremito. Sente l'eccitazione pulsante tra le sue gambe e al tempo stesso un po' di imbarazzo per l'inesperienza nel sesso saffico. Forse è per questo che si lascia guidare da questa sconosciuta, sul cui viso si legge, invece, un'espressione birichina e sensuale.
Come le avesse letto i pensieri, la ragazza si stacca d'un tratto, la fissa un istante come per assicurarsi di avere tutta l'attenzione di Margherita e poi si sfila il vestito senza pensarci due volte. Non indossa il reggiseno e nemmeno le calze, data la stagione ancora tiepida. È praticamente nuda davanti a lei, fatta eccezione per un piccolo slip e il badge appeso al collo.
Tira Margherita a sé, le prende una mano e la appoggia proprio su quello slip già umido. Le due mani, una sopra l'altra, si coordinano e si infilano piano sotto la mutandina, mentre la ragazza accompagna le carezze di Margherita decidendone il movimento e l'intensità. È visibilmente bagnata e sospira nel sentire i polpastrelli di Margherita intrappolati tra i suoi e il suo clitoride bollente.
Margherita è infuocata, la guarda con tutta la voglia che non sapeva di avere nei confronti di una donna e gode di ogni secondo passato a toccarla, sentendo i suoi umori che iniziano a colarle sulle dita. La disinibita commessa le sorride maliziosa mentre si morde le labbra, eccitata per la situazione proibita nel camerino del negozio in cui lavora.
La mano libera di Margherita va su un suo seno, lo prende e lo massaggia, giocando con il capezzolo irrigidito. L'idea di far godere una donna la fa impazzire e le dà coraggio, stringendolo con una presa più sicura. Vede le espressioni della ragazza farsi sempre più feline, la bocca sempre più aperta in spasmi di piacere e capisce che non deve essere lontana dall'orgasmo. Con questa nuova audacia di cui non sapeva l'esistenza, prova a farsi spazio con le dita nella fighetta calda della sua amica, che di riflesso allarga le gambe. Margherita non ha dubbi, è il momento di fare sprofondare all'interno quel dito, tra gli umori sempre più copiosi.
La ragazza dai capelli ricci le va incontro con il bacino e avvolge completamente quel dito dall'interno, lasciandosi portare all'orgasmo così, con un dito dentro che si spinge in profondità, fino a essere del tutto risucchiato. Si appoggia con un braccio alla parete del camerino per mantenere l'equilibrio ed esplode godendo oscena-mente, trattenendo i gemiti per non farsi sentire.

Pochi attimi. Si riprende. Guarda Margherita.

Ancora colante e consapevole che il tempo a disposizione sta finendo, non le dà il tempo di reagire e Margherita, in ogni caso, non ne sarebbe nemmeno in grado. La sua testa è completamente persa nel rendersi conto ciò che ha appena vissuto.
La ragazza, con quel piccolo slip nero zuppo di umori e il viso leggermente arrossato, si inginocchia lentamente davanti a Margherita. Prende i pantaloni precedentemente allentati e li tira verso il basso fino a metà coscia, quel tanto che le basta per avere margine di movimento. Avvicina il viso tra le gambe leggermente divaricate di Margherita e le sue labbra si appoggiano al tessuto dello slip. Risale con lo sguardo tutto il suo corpo fino ai suoi occhi, quasi a dirle che sta per succedere davvero. In contemporanea abbassa dai fianchi, con lo stesso movimento di poco prima, anche la sua mutandina e lascia scoperta la sua fighetta vergine di attenzioni femminili. È piuttosto sicura che nessuna lingua di donna abbia mai stuzzicato i suoi punti più sensibili e questo pensiero la eccita tantissimo.
Margherita nel frattempo percepisce il suo respiro caldo e freme, la testa piena di pensieri e sensazioni vorticanti per ciò che sta per vivere, eccitata e vogliosa come mai nella sua vita.
Senza più indugiare, la commessa sfiora con la punta della lingua il suo clitoride. Un tocco appena percettibile, che diventa via via una carezza più sensuale. Dopo il primo delicato contatto, appoggia tutta la sua lingua calda facendola scorrere tra la pelle liscia e gli umori colanti. Margherita ansima sempre più forte e si dimena, come se scoprisse il piacere per la prima volta.
La ragazza resiste alla tentazione di penetrarla con due dita; nonostante ne abbia una gran voglia vuole regalare a Margherita l'orgasmo solo con la sua bocca. La guarda dal basso senza staccarsi dalla sua figa bagnata, le gambe di Margherita iniziano a tremare e il bacino a scuotersi in modo scomposto. I respiri e i gemiti sono frenati dal buonsenso di Margherita, che non vuole mettere nei guai la premurosa commessa. L'orgasmo è profondo e intenso, con tutta la bellezza della prima volta leccata senza pudori da una sensuale e provocante ragazza, che per mesi era stata così dannata-mente nelle sue fantasie.

Ne segue qualche minuto per ricomporsi entrambe e scambiarsi qualche parola.
Con un sorriso e un po' di imbarazzo, Margherita le dà un bacio sulle labbra.
"Grazie"
La saluta e si avvia con le gambe ancora un po' ciondolanti fuori dall'area camerini e poi dal negozio.
Solo nel parcheggio si rende conto di non aver nemmeno letto il suo nome sul badge.

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⏰ Ultimo aggiornamento: a day ago ⏰

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