New York, lunedì, ore 10.53
«Ragazzi? Riunione di redazione! Tutti nell'ufficio del capo tra quaranta minuti! Portate gli appunti con le idee per il nuovo numero, mi raccomando!»
La vocetta garrula e petulante di Ariana, accompagnata da un ciuffo di capelli castani e da un paio d'occhi decisamente spiritati che sbucavano a malapena dalla bassa parete divisoria che frazionava il grande open space in tanti mini uffici, come al solito irritò Harry ad un livello viscerale.
Non sapeva spiegarselo, ma ogni volta che quella ragazza faceva capolino da uno dei separé come un uccellaccio del malaugurio annunciando riunioni a sorpresa, anticipi sulle consegne dei pezzi o anche solo che era terminato il caffè, avvertiva l'impulso irrefrenabile centrarla in fronte con la spillatrice solo per farla tacere.
Scambiò uno sguardo eloquente con Niall, suo amico e collega, placidamente intento a sorseggiare l'ultima moda in fatto di intrugli a base di caffeina: frappuccino alla nocciola con scaglie di fave di cacao e schiuma di latte di capra biologico.
Dove diavolo si procurasse simili porcherie, e soprattutto come facesse a conoscerne l'esistenza, per Harry restava un mistero.
Ma d'altra parte Niall viveva praticamente in un universo parallelo, rispetto a quello del giovane redattore: mentre Harry arrancava fra improbabili decaloghi di comportamento e domande francamente inquietanti, occupandosi della rubrica "Amica Fata", una sorta di help desk che forniva a giovani donne l'opinione spassionata di un uomo sui vari problemi quotidiani (dal farsi togliere una multa snocciolando vergognose bugie su nonnine moribonde ai consigli per depilarsi con la maionese come Mac Gyver), Niall fluttuava senza pensieri in un mondo dorato fatto di feste, inviti esclusivi, amicizie vip, regali costosi e viaggi da favola, in quanto titolare della rubrica di gossip, trend e lusso.
«Secondo te sniffa coca?» domandò svogliatamente a Harry, che non potè reprimere un sorriso.
«Con il suo stipendio da stagista, al massimo sniffa colla... ma no, Nì, temo che quella sia la sua condizione naturale. Anzi, ti confesso che a volte vorrei un po' della sua energia, soprattutto in mattine come questa... » commentò l'altro, sbadigliando senza alcuna grazia e stiracchiandosi sulla poltroncina girevole.
«Se avessi quel tipo di energia, ti avrei già fatto rinchiudere, Har. Ha detto quaranta minuti? Che palle...»
«Sì... a proposito, dov'è Ed? Tu l'hai visto oggi?» domandò il ragazzo con gli occhi verdi, allungando il collo oltre i divisori e guardandosi attorno preoccupato per l'insolita assenza dell'amico «Se dovesse mancare di nuovo alla riunione, Caroline se lo mangerebbe vivo... dannazione, credo che sia rimasto a casa... venerdì sera doveva vedersi con quella ragazza che ha conosciuto al Taj Mahal Café e ho un brutto presentimento. Senti, faccio una corsa e vado a prenderlo, tu intanto procura del caffè... del verocaffè!» ordinò sbrigativo, prima che l'altro potesse obbiettare che il suo era tutti gli effetti caffè, afferrando la giacca e contemporaneamente un'elegante scatola di macarons arrivati freschi da Parigi per Niall, gentile omaggio della Maison Chanel.
«Ehi! Ma quelli sono miei!» tentò di lamentarsi il legittimo proprietario.
«Consideralo un esproprio a fin di bene!» gli urlò Harry uscendo dall'ufficio, per precipitarsi poi in strada alla ricerca di un taxi.
Ed abitava a soli due isolati di distanza, ma non era il caso di stare a perder tempo.
Fece i tre piani di scale che portavano all'appartamento del brillante critico gastronomico salendo i gradini due a due, quindi entrò nella casa buia e silenziosa con le chiavi di riserva che l'altro gli aveva affidato, spingendosi fino alla camera da letto, da cui arrivavano suoni attutiti.
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How to Lose a Guy in 10 days || Larry Stylinson
FanfictionLa storia è (molto) liberamente tratta dall'omonimo film del 2003. Harry è un giovane redattore in una rivista per ragazze, Louis un brillante e fascinoso pubblicitario all'interno di una grande agenzia. Si incontreranno per motivi esclusivamente l...