Capitolo 2 La gita

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Eccolo. Era arrivato il momento. La gita di benvenuto delle prime. Mi ero messa d'accordo con Luisa che ci saremmo viste in una piazzetta e saremmo andate insieme al punto d'incontro. Riesco a vederla. Mi avvicino e le bacio entrambe le guance. Ci incamminiamo verso una grossa massa davanti la statua più importante della città. Lì riconosco alcuni miei compagni. Dopo un po' arriva la prof Baricco e si mette a fare l'appello. Poi arriva Lara, una ragazza che sembra tirarsela un po'. Si avvicina a me e mi chiede -tu sei la ragazza milanese?- "wow si ricorda di me"
-Si- rispondo con un tono molto calmo.
Iniziamo a parlare e, mentre che aspettiamo i pullman, arriva Luisa e un'altra ragazza. Dice di chiamarsi Federica. Mi sembra molto timida.
Iniziamo a parlare del più e del meno, ma io sto pensando a tutt'altro.
"Dov'è il professore sexy?"
Mi sento un po' triste. Avrei voluto che fosse qui, ma purtroppo non lo vedo. Cazzo.
Poco dopo vedo arrivare i pullman che ci porteranno in un maneggio un po' distante dal centro, verso le montagne.
Cazzo, si crepa di caldo qua dentro. Per fortuna il viaggio dura poco e, per puro culo, io sono vicino le porte dove mi viene sparata l'aria condizionata sul collo.  Le porte si aprono e io,con tutto purché femminilità, scendo per prima dal pullman, mi metto in un angolo per aspettare le altre è appena le vedo scendere facciamo passare la folla davanti a noi. E poi. BAM. Botta di culo. Lui è lì. Sta facendo scorrere la fila. Ed è super sexy. Come sempre.
Indossa una maglietta a maniche corte, un paio di jeans blu e delle puma nere. Pian piano che mi avvicino a lui sento il cuore battere più forte. Quando gli arrivo vicino mi fa un sorrisetto e io riesco a sentire un certo brivido là sotto. Saluta me e le mie compagne con un -buongiorno ragazze-. Ha una voce profonda, molto intensa e tremendamente sexy.
Ci incamminiamo in un piccolo boschetto, tanti ragazzi si fumano una sigaretta e io faccio lo stesso. Accendo una Black Devil alla vaniglia e una piccola nuvoletta sopra la mia testa sprigiona un forte odore di quella spezia afrodisiaca.
Ci portano in svariati posti, la maggior parte sono caverne e pozzi, ma io continuo a fissare lui ed il telefono, aspettando una risposta da James, un mio amico milanese con cui sono uscita un paio di volte quando ero a Milano.
Per fortuna arriva l'ora di pranzo. Ci fanno sedere sul prato ed io con Luisa, Lara e Federica mi metto a parlare allegramente.
Di lui non ne vedo l'ombra ma purtroppo non posso mettermi a cercarlo, darei troppo nell'occhio, quindi decido di aspettare fino alla fine.
Si sono fatte le 4 ed è ora di tornare a casa. Notiamo un pullman arrivare però, vedendo che è pieno dico a Lara che prenderò quello dopo, ma lei, con mia grande sorpresa, afferra con forza la mia mano e mi costringe a salire. "Oddio che tenera!" Torniamo senza problemi a Trieste, ma mio malgrado, di lui non c'è l'ombra.

La perfezione aveva un nome, e si chiamava Leonardo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora