2. Principessina

5 1 0
                                    

Riley

Scendo dallo scuolabus e mi dirigo verso Addison l'entrata della scuola. Un ragazzo mi taglia la strada con lo skateboard e mi fa cadere a terra.
Quando riapro gli occhi ce l'ho davanti e mi sorride spudoratamente.
"Chi cazzo sei e cosa cazzo ti è saltato in testa?!" Gli urlo. Mi rialzo da terra.
"Madonna, neanche fossi un serial killer che ti ha accoltellata" in suoi occhi verdi si puntano sul livido che ho sul braccio.
"Fragile, principessina?" Copro il livido con una mano e con l'altra lo spingo via alzandomi da terra.
I suoi capelli neri si muovono con il vento.
"Se non te ne frega di me perché non te ne vai, eh?" Gli cammino davanti facendolo sbattere contro il muro, ma appena capisce che sto prendendo il controllo inverte le nostre posizioni facendomi male alla schiena quando sbatto contro il muro.
"Che maestrina. Sai vorrei tanto sapere il tuo nome" mi sussurra all'orecchio mentre mi blocca con entrambe le mani spalle alla parete.
Crede davvero che dirò il mio nome ad un malessere antipatico che sembra uscito da un libro?
Gli faccio il dito medio.
"Vai a farti fottere, stronzo" cerco di liberarmi dalla sua presa ma non funziona. Mentre perdo le speranze mi guardo intorno. Stiamo facendo da spettacolino a tutta la scuola. Spero che Alex non mi veda.
"Puoi lasciarmi andare?" Non risponde.
"Lasciami andare" non ho il coraggio di guardarlo negli occhi. Cerco di togliere la sua mano dal muro ma non funziona. Sono ad un passo da tirargli un calcio nelle palle.
"Lasciami andare!" Gli tiro un pugno  negli addominali ma non si muove. Sento delle risatine tra il pubblico. Mi sono stufata. Trovo il coraggio di guardarlo e con mia sorpresa scopro che anche lui mi stava osservando.
"Ti prego" sussurro disperata.
"No, principessina" mi tocca il tessuto della gonna. Che pervertito. Il suo naso affonda nella mia guancia e il mio sangue si gela nelle vene.
"Te la stai facendo addosso, O'Connor?" Il mio nome... Come fa a sapere il mio nome?!
"Lasciami in pace!" Gli urlo contro. Questa volta libera la presa. Sento il mio collo formicolare, lì dove sentivo il suo fiato. Torno a respirare. Mi giro verso di lui per dirgliene quattro, ma lui non c'è più.
Delle ragazze mi guardano divertite. Mi sistemo gli occhiali. Guardo l'orologio. Le sette e un quarto. Sono in ritardo.
Mentre corro penso e ripenso a quel ragazzo. A come mi ha trattata. Sapeva il mio cognome. Possibile che sapesse anche il mio nome? Chi glieli aveva detti? Il fiato mi si spezza nella gola.
Sono arrivata davanti alla porta. Prima di aprire mi ripeto nella mente la presentazione per i professori:"Sono Riley O'Connor, ho diciotto anni, vivo in città, i miei voti a scuola sono sempre stati ottimi. Mi piace leggere i classici e non amo i Romance. E ho un grande talento per i giochi di psicologia"
Prendo coraggio e apro la porta in estremo ritardo.
"Alla buon'ora O'Connor" il professore alza lo sguardo dal computer e mi lancia un'occhiataccia. Addison è seduta vicino ad una ragazza, cavolo. L'unico posto libero è... vicino a quel ragazzo...
Mi accomodo sulla sedia.
"Sei pallida, principessina" vorrei tirargli un pugno in faccia.
"Sta' zitto" gli dico. Il professore ci guarda e ci lancia un'occhiataccia.
"O'Connor, Cornwell... Devo dire altro?" Il mio sguardo si sposta sul quaderno e stringo i pugni.
"Sì, professore. Il mio compagno di banco non ha intenzione di presentarsi. Come si chiama? Perché non sarò io a costringerlo a dirmi il suo nome" dico.
"Che stronza..." Sussurra.
"Quello che voglio lo ottengo, Cornwell" gli rivolgo un sorrisetto.
"Tristan, si chiama Tristan" guardo il ragazzo con aria soddisfatta.
"Bel nome per un cazzone"
"Dovrei prenderlo come un complimento?"
"Come vuoi tu" prendo la penna e inizio a scrivere la lezione di oggi.

Suona la campanella. È la prima ricreazione. Tristan prende una sigaretta e la mette in bocca. Addison mi raggiunge.
"Racconta tutto subito" dice guidandomi verso i bagni.
"Non lo conosco nemmeno e, fidati, se c'è qualcuno peggio di Alex, lui è quel qualcuno" rispondo.
"Ma come vi siete conosciuti?"
"Mi ha fatta cadere a terra e poi in un modo tossico mi ha sbattuta contro un muro" la sua faccia si fa
sbalordita.
"Tutte gli sbavano dietro. Tristan Cornwell è nuovo, non conosce nessuno, ma con te..."
"Sarà così con tutte. Più che altro, chi è quella ragazza con cui ti sei seduta?"
"Si chiama Jenna, ed è bellissima" i suoi occhi si illuminano. Magari qualche volta provassi io quella sensazione...
Usciamo dal bagno e un ragazzo alto e dannatamente bello i travolge.
"Ciao Alex" non mi risponde neanche che mi mette spalle al muro e mi bacia. A volte vorrei tanto scappare. Scomparire e iniziare una nuova vita. Il mio problema più grande è lui.
"Devo andare Alex, l'intervallo è finito" mi bacia il collo e cerco di divincolarmi.
Non puoi metterti a piangere come una bambinetta, Riley.
"Ehi, Alex" eccolo, l'altro buono a nulla: Tristan. Per quello che si è fatto vedere è uno stronzo, ma ha un tempismo perfetto. Alex non mi degna neanche di uno sguardo e si gira verso di lui.
Altro che bambola, marionetta.
"Saresti potuta essere chiunque! Ma che modi sono questi?!" Infuriata, Addison su butta nella folla della ricreazione. Paxton mi raggiunge. Menomale che c'è lui.
"Da quando è che frequenti Tristan?!"
"Hai una cotta per lui Pax? O sei preoccupato per la mia mischia?" Mi spinge dentro una classe vuota. Mentre Addison passa lui la tira dentro.
"Ma si può sapere che modi sono?!" Si mette seduta su un banco accanto a me mentre Paxton si siede su una sedia.
"Tristan? Quello nuovo?!" Lo guardo talmente male che abbassa il viso.
"Non lo conosco nemmeno! Possibile?! Siete così paranoici..." Scendo dal banco e mi avvicino a Paxton.
"La mia vita fa schifo. Non c'è bisogno che tu arrivi e me lo ricordi. E ripeto. Non lo conosco. So solo che è uno stronzo. Quindi lasciatemi in pace, grazie" mi dirigo verso la porta ma la voce di Addison mi taglia da dietro.
"Vogliamo proteggerti. Sappiamo che c'è già Alex a romperti il cazzo. Non vogliamo che tu abbia altri stress" abbasso lo sguardo.
"Cercherò di evitarlo, okay. Ma sappiate che ho imparato a difendermi"
"Infatti ho visto come ti sei difesa con Alex" Addison ha le braccia al petto nella sua espressione tagliente. Apro la porta della classe e me la sbatto dietro.
Passo in rassegna alle aule. Il corridoio è ormai vuoto e il sono in ritardo ma qualcosa mi trattiene. Sento delle voci in un aula.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: 5 days ago ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Come veri nemici-1 REVISIONATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora