Entriamo,dentro la villa ha uno stile abbastanza moderno,carino.
Ma la cosa che più mi colpisce é la statua gigantesca di un ragazzo,neanche tanto carino. La cosa buffa é che oltre a quella statua, la stanza é tappezzata di foto dello stesso ragazzo. Sembra un museo.
Io e i miei genitori entriamo e ci accoglie una signora che credo abbia la stessa età di mia mamma ,ma che dimostra molti meno anni."Ciao ale ciao mariana!Seguitemi"dice la signora.
Ha chiamato mio papà ale,cioé neanche mia mamma lo chiama così...chi é questa qui?
E ci fa vedere una sala grandissima e noi ci sediamo sulle poltrone.
"Allora come vi sembra buenos aires?" Chiede la signora .
"Molto bella come città" dice mio padre "anche se non abbiamo visto quasi niente"
"Ma dicci: tu e la tua famiglia come andate?" Interviene mia madre.
"Bene bene" risponde la signora.
"Ehm,non mi presentate la signora?" Chiedo.
"Oh giusto ,io sono rosalía" "piacere,martina" dico io.
"Allora vi faccio vedere le vostre stanze"dice rosalía.
Ci porta in una sala molto grande,credo sia la sala da pranzo.
Intanto gli adulti continuano a parlare di cose che io non capisco. Quindi mi decido a chiedere dov'é il bagno e la signora di casa mi da le indicazioni.
Salgo al piano di sopra e decido di farmi una doccia cosí vado nella mia camera e...oh mio dio!ci sono due letti e questo vuol dire che dovró dormire con qualcun'altro nella stessa stsnza. Sono nelle merda piú totale!
Penseró ad un piano mentre sono sotto la doccia. Cosí prendo i vestiti puliti dalla valigia e vado in bagno.
Mi metto a cantare sotto la doccia,é una cosa che adoro, lo faccio da quando sono piccola.
"Loving can hurt, loving can hurt sometimes
But it's the only thing that I know
When it gets hard, you know it can get hard sometimes
It's the only thing that makes us feel alive
We keep this love in a photograph
We made these memories for ourselves
Where our eyes are never closing
Our hearts were never broken
And time's forever frozen, still
So you can keep me
Inside the pocket of your ripped jeans
Holding me close unt..."mi blocco di scatto quando sento la porta del bagno aprirsi.
"Hei c'é qualcuno?heiiii"chiedo disperata.
Sento qualcuno che ride. Decido di uscire dalla doccia,mi metto un asciugamano addosso per coprirmi e appena esco vedo un ragazzo alto piú o meno un metro e ottanta che mi fissa. "Ehm" fingo di tossire e il ragazzo si risveglia.
"Tu che ci fai nella mia camera?" Dice.
Come? Io devo dividere la mia camera con uno sconosciuto?
Per di piú un ragazzo? Okay calma tini...calmati.Respira e inspira,respira e inspira.
"Veramente tu che ci fai nella MIA camera?"dico 'mia' come per sottolineare la parola.
Possibile che non ci sia un po' di pace neanche quando si deve fare la doccia?
Decido di andare a chiedere a Rosalía cosa ci facesse un ragazzo nella camera che mi ha dato.
E poi...oh mio dio. Devo dividere la camera con un perfetto sconosciuto e per di più é un ragazzo. Ed é anche carino.Ma che dico?! Sono nei guai,non voglio proprio condividere la mia stanza con un ragazzo, l'ho già condivisa con mio fratello e non é per niente gradevole. Chiedo a mamma se può dire a Rosalía di cambiarmi,di stanza, le sento parlare .
"Oh, mi dispiace mariana, ma abbiamo solo tre camere"
Cavoli! Mi sono appena trasferita e come se non bastasse devo convivere con un orso.
[...]
"Tini noi usciamo, tu rimani a casa a sistemare le cose?"
"Si mamma, devo ancora mettere via tutti i vestiti"
"D'accordo allora, a dopo"
Le do un bacio sulla guancia e torno al piamo di sopra.
Entro in camera e vedo quel ragazzo, jorge a petto nudo e in boxer sdraiato sul letto. Certo che ha una tartaruga...wow...mi sciolgo. Oddio , a che penso!? Sono veramente oscena.
"Eiiii!" Sento una voce. Solo ora mi accorgo di essere rimasta a bocca aperta davanta a lui."hai visto un fantasma?"mi chiede ridendo il ragazzo di fronte a me."c-cosa?non ci conosciamo e giá mi prendi in giro?" Dico irritata."oh scusa non sapevo fossi cosí permalosa"scoppia in una risata e io lo seguo a ruota.
"Allora io esco con degli amici tra poco, quindi rimarrai a casa da sola"mi dice scocciato "cosa? No io non rimango a casa da sola"
"allora non puoi fare altro che venire con me"
"Pff...d'accordo, mi vesto e andiamo"
Mi sto per togliere la maglietta, ma mi accorgo che jorge mi fissa con una faccia pervertita.
"Jorge, ti dispiace se mi cambio?"
"Oh, no fai pure"
"Intendevo se puoi uscire, scemo!"
"Oh, questo non posso farlo,ti ricordo che é la mia camera e quindi ho il diritto di stare in questa stanza"
Non rispondo, ma se inizia a pensare qualcosa che non deve, giuro, io l'ammazzo.
Apro la valigia e prendo una maglietta corta fino all'ombelico, con un cupcake disegnato sopra e degli shorts a vita alta.
E poi ovviamemte le mie immancabili zeppe.
"Sono pronta andiamo?"chiedo a jorge.
Non mi risponde.
"Jorge che hai?"
"oh bhe sei così bella"si tappa la bocca con una mano e con l'altra si gratta la nuca imbarazzato, poi continua"volevo dire che quel completo é bellissimo"POV'S JORGE
Ma che cosa ho detto? Ora sembro gay, nulla contro i gay anzi, sono persone stupende ma a me piacciono di piú le ragazze.
Va be.
"Usciamo Martina!" Lei annuisce.
"Dobbiamo andare in moto"
"Okay"
"Altrimenti se preferisci andiamo in macchina o a piedi"
Mi fa un sorriso che le parte da un orecchio e le finisce nell'altro e si side subito in macchina.
Metto un po'di musica, ma subito dopo lei la spegne.
"Che fai? Era la mia canzone preferita"
"Heii,calmo" dice lei per poi continuare "ho fermato la musica perché voglio conoscerti un po', insomma da oggi dpvremo vivere insieme, parlami di te"
"D'accordo, sono nato e ho vissuto per 5 anni in messico, ho 19 anni e poi bho, non so cos'altro dire" okay jo fatto la figura dello stupido.POV'S TINI
"Okay, ora tocca a me. Sono nata a Buenos Aires peró a soli due mesi mi sono trasferita a New York perché a mio padre hanno dato lavoro lí. Non volevo trasferirmi qui, ma dopo aver visto la casa ho cambiato idea" scoppiamo entrambi in una fragorosa risata.
"Sei strana"divulga il ragazzo.
[...]
Arriviamo al centro commerciale dopo una decina di minuti e dopo aver parlato del piú e del meno.
Vi diró quel Jorge non é poi cosí antipatico come sembrava all'inizio,peró resta il fatto che non voglio dormire e vivere nella sua stessa camera.
Vedo che jorge inizia a correre verso un gruppo di ragazzi che avranno piú o meno tutti la sua etá, e io sono obbligata a seguirlo se non mi voglio perdere in questo mega centro commerciale.
Jorge mi presenta ai suoi amici "ragazzi, lei é martina e vivrá per I prssimi mesi a casa mia"
"Picere" dico soddisfatta.
A questo punto di solito tutti gli altri del gruppo si presentano, ma loro non lo fanno.
Ognuno se ne va per I fatti propri e io rimango sola al bar.
Decido ad ordinare un succo e una brioche, altrimenti I camerieri mi avrebbero cacciata.
[...]
Dopo due ore abbondanti arrica jorge incazzato nero.
"Hei che hai?" Chiedo incuriosita.
"Beh, praticamente per colpa tua e della tua famiglia che siete venuti a vivere a casa mia stephie mi ha lasciato"mi ringhia contro.
"Scusa..." dico quasi impaurita dal suo tono di voce.
E poi prende e se ne va verso un negozio di videogame.
"Sta tranquilla con stephie sono sempre un tira e molla"dicd una voce alle mi spalle.
Mi giro di scatto e vedo una ragazza mora con un sorriso stampato in faccia.
"Oh scusa, non mi sono presentata, io sono lodovica"
"Martina"le tendo la mano e lei me la stringe molto forte."comunque puoi chiamarmi tini"
"Tu puoi chiamarmi lodo"mi sorride lodovica.
"Se vuoi ti accompagnio io a casa, credo che Blanco ci metterá tanto con quella stephie"scoppia a ridere.
"Oh grazie, vado un'attimo ad avvisare jorge e arrivo"
[...]
Sono sulla macchina del padre di lodo, e lei continua a farmi domande su come mi trovo qui, se mi piace la cittá ecc...
"Maddai lodo, non crederai che mi piace jorge"sbraito come uno scaricatore di porto.
Eh si, quando mi ci metto so essere molto poco fine.
"Hei tini ti ho visto come lo guardavi e poi..." non riesce a finire di parlare che suo padre annuncia che siamo arrivati.
"Grazie infinite per il passaggio, lodo" le sorrido e lei ricambia.
[...]
Aplena entro in casa mia madre mi rimprovera "Martina alejandra stoessel muzlera dov'eri finita?"mi urla contro mia madre.
"Hei sta calma mamma, sono uscita con jorge"
"Oh e si puó sapere perché jorge é arrivato da un bel po'di tempo e tu sllo ora?"
"Allora...appena siamo arrivati al centro commerciale jorge mi ha presentato ai suoi amici e poi ognuno se n'é andato per conto suo e io sono rimasta da sola al bar, poi jorge era incazzato con me perché stephie , la sua ragazza, l'ha lasciato e diceva che era colpa mia, alla fine sono andata un po' a casa di lodovica, una mia nuova amica e poi mi ha riaccompagnato a casa" okay ho sparato parole a raffica e molto probabilmente ho sbagliato tutti i verbi, ma da niente l'importamte é che mia madre abbia capito.
"Fila subito in camera tua e non azzardarti mai piú a non avvisare se esci." Mi sgrida mia madre. "E sta sera niente cena."
Vado in camera mia , ma in fondo alla scala noto una stanza e incuriosita vado verso la stanza.
Prima di aprirla però....Ta-daaaaaa ecco il secondo capitolo, spero vi sia piaciuto e scusate eventuali errori.
Comunque se vi é piaciuto lasciate una stellina e quelche commy :)
-A
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《credi che i sogni si possano realizzare?》
FanfictionIn fondo al corridoio noto una stanza cerco di aprirla, ma vengo presa per un braccio. Appena mi giro vedo jorge arrabbiato. "Che succede?" "Non azzardarti ad aprire quella porta" Era strano tutto d'un tratto aveva un tono di voce distaccato. Mi se...