2.Escape

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Niall's point of view

Iniziai a correre appena vidi le fiamme "Non doveva mettersi contro di noi quel coglione" dopo essermi allontanato, mi fermai e fissai la nube di fumo scura con orgoglio " Sono il migliore" sorridendo andai verso l'auto e digitai il numero sullo schermetto dell'auto. Rispose dopo un paio di squilli.

«Nialler, dimmi» aveva la voce roca, sicuramente lo avevo interrotto con la sua puttanella. Scoppiai a ridere

«Ho concluso il lavoro, quel coglione ha imparato la lezione comunque salutami Jennifer » sentii volare qualche parolaccia contro di me e ridacchiai ancora terminando la telefonata. Dopo poco mi arrivò un'altra telefonata si trattava di Chris, un altro componente della banda. Cliccai il pulsante verde sul volante.

«Yo Bro» dissi continuando a fissare la strada

«Bro ho bisogno di una mano con un lavoretto » ascoltai tutto il suo discorso

«Arrivo » terminai la chiamata. Arrivai sul posto inquadrando la situazione. Il tipo non ci aveva dato i soldi e Chris non riusciva a sparargli. Ero l'unico che ne era capace,tutti mi definivano senza cuore in grado di fare qualsiasi atrocità e me ne vantavo altamente. Era un uomo sulla quarantina con i capelli bianchi e occhi spaventati."Faceva bene" conoscevo ogni singolo passo che avrebbe fatto. 1. Chiedere più tempo 2. Piangere 3.le suppliche 4.raccontare della sua famiglia cercando compassione.  Non sarebbe servito a niente, a niente di niente se non avevano i soldi eravamo costretti a piantargli una pallottola in fronte e liberarci del corpo. Ma quest'uomo mi stupii «Ti amo Sarah» disse a bassa voce. "Non chiedergli niente, non avrai il coraggio dopo" respirai a fondo mentre estraevo la pistola dal retro dei pantaloni.

Molto spesso il nostro lavoro ci costringeva a lavorare di notte soprattutto lavori come questi ma infondo l'importante era avere tutto il guadagno. «Aiutami 'sto bastardo pesa» Ridacchiai prima di aiutarlo. Una volta lasciato in un fosso poco lontano decisi di tornare a casa, avevo bisogno di relax. " Hai bisogno solo di non pensare a quella povera Sarah"  scossi la testa cercando di eliminare quel pensiero. Mi venne in mente quando Ian ci disse «Ora che siete a questo punto, dovete dimenticare tutto. Nessun sentimento, chiaro? Ogni cosa potrà uccidervi e indebolirvi» serrai la mascella e mentre andavo verso casa notai un'auto che mi seguiva da un po'. Appena vidi una ragazza davanti a James' in attesa di qualcuno decisi di fermarmi. "Ottima pensata Horan" accostai in un parcheggio e scesi. L'auto rimase ferma per qualche secondo «Hey bellezza» mormorai, la ragazza alzò gli occhi al cielo "stronza!" tentai con un approccio diverso. «Non ti hanno insegnato le buone maniere?» sorrisi "L'hai stesa" «Ciao» sbottò, Notai che l'auto si era allontanata e tirai un sospiro di sollievo. «Pensavo avessi perso la lingua» era una bella ragazza, non molto alta, capelli scuri e due bei occhioni verdi. " se fossero stati tre, non sarebbe stata così carina" «Baby, mi chiamo Niall» sorrisi ancora e ricambiò. "è davvero attraente" «Allison» continuò il sorriso. Bel nome per una bella ragazza, ma che ci fa qui da sola? "forse è una prostituta" ma non poteva esserlo, sembrava così innocente e sin troppo giovane. Glielo chiesi.«Non sono più da sola» disse. Ma che cazzo? Nemmeno la conosco 'sta stronza e si azzarda a parlarmi così? Feci un respiro profondo e vidi che continuava a guardasi intorno. Aveva un appuntamento, forse con il suo ragazzo. "Non vogliamo casini" «Il tipo che stai aspettando ti ha fatto proprio incazzare» mi fissò interrogativa, forse nessun ragazzo. «Ci siamo già incontrati?» chiese più a sé stessa che a me. «Non credo» "un visino così lo avrei ricordato". «Uhm forse mi sto sbagliando» le sorrisi. «E' molto tardi» erano quasi le due della mattina e a quell'ora per queste vie c'era gentaglia e io lo sapevo bene. «Ho aspettato abbastanza, me ne vado a casa» disse girandosi per andarsene. «Ti do un passaggio» «No no grazie» «Insisto, come ho già detto non è una bella zona» mi fissò sbalordita «Va bene» disse titubante «Giuro che non ti mangio» dissi per tranquillizzarla e fece un sorrisetto divertito. «Dovrai guidare molto piano vicino a casa mia» disse leggermente preoccupata. «Sei uscita di nascosto?» soffocai una risata. «Se avessi avuto una madre come la mia saresti fuggito anche tu» Risi «Non sono peggio i padri in queste cose?» vidi il suo viso rattristirsi. "Bravo Horan, ora ti odia" «Credo di sì» disse fissando fuori dal finestrino. «Dove abiti?» chiesi «Nella Street Ave 43» disse distratta. «Okay» aveva qualcosa di familiare come se l'avessi vista ma non ricordai dove. Respirai a fondo prima di portare questa dolce ragazza a casa. "Prendi posizione Horan!" raddrizzai la schiena. «Fai piano» mormorò " Non sono stupido, ho capito" rallentai comunque non appena ci avvicinammo al civico 30 «Va bene così?» chiesi soffocando un'ennesima risata "È così ingenua" «Se mi scopre mi uccide » "So molti modi di come uccidere una persona e non credo ne sarebbe capace la tua cara mammina" Saremmo già arrivati da un pezzo se la signorina mi avesse concesso i 30 Km/h. «In che scuola vai?» chiese interrompendo il silenzio. «All' Ashborn High School» mormorai «Ci vado anche io!» ci pensò su e poi continuò. «Come mai non ci siamo mai visti?» "Oh piccola, io a scuola ci vado di rado. Ho già un lavoro che mi frutta molti soldi" feci spallucce «Forse abbiamo qualche corso in comune» disse di nuovo più a sé che a me. Dopo molto tempo arrivammo. Raccolse la sua borsa "Oh cazzo" in un attimo tutte le sue cose furono sparse sul tappetino dell'auto. La sentii imprecare mentre ri-infilava tutte le cose all'interno della borsetta. Da bravo gentiluomo la aiutai cercando di raccogliere il più possibile. Quando alzò il viso notai le sue adorabili guance di un rosso fuoco. "Allora ha dei sentimenti!" «G-grazie» disse tremante prima di scendere dall'auto. «Ci vediamo Allison» dissi  «Chiamami Ally» sorrise prima di chiudere lentamente lo sportello. Rimasi a guardarla per qualche secondo. Con quei capelli che ondeggiavano mentre camminava   "Ha delle belle forme!"  Continuai fino a quel graziosissimo sedere stretto in un paio di jeans skinny e la cosa, sinceramente, non mi dispiaceva affatto. "Ti sta venendo duro, vattene da qui!
" ricominciai a guidare ancora per qualche isolato fino a casa, entrai nel parcheggio del garage e la misi insieme alle altre ferraglie del resto della Crew. Notai un qualcosa di luminoso sotto al sedile del passeggiero. Aveva lasciato qui il suo cellulare. "Tanto bella quanto sbadata" Decisi di portarlo in casa "E magari darci una sbirciatina" che male avrebbe fatto? Convinto delle mie azioni spinsi il tasto di blocco e stranamente non aveva alcun codice "Ingenua" mi bloccai di colpo nel pieno del garage "Oh merda".

-continua

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