Impriginata nel male

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Avevo ragione ,quello è il suo capello si era quello non potevo farci nulla lo stavo per incontrato ,nella realtà, non era un sogno .
L'ufficio in fondo c'era un quadro che ritraeva una signora molto bella tutta ingioiellata ,con alcuni veramente belli. Chiesi dov'era il signor Wolfmor,ma lei disse di tacere !
Io in silenzio aspettai per rispondermi sedia davanti alla scrivania verso di me e mi fece segno di sedermi.
Il silenzio avvolgerà la stanza non sapevo che fare non c'era nessuno.
Poi ad un tratto un click , la porta si chiude dietro di me ed ero sola. Avrei voluto urlare ma non potevo era come bloccato, non potevo muovermi . Dovevo pensare a qualcosa in fretta perché sarebbe arrivato stasera e nessuno mi sarebbe venuta a cercare li dentro. Non penseranno mai che io sia entrata in casa di qualcun altro.
Non mi sentivo sola, pensavo solo a cosa avrei potuto fare. In questa stanza sembrava che nessuno sia mai entrato.
Sulla scrivania davanti a me c'era un telefono. Mi ci volle un po' per notarlo. Lo presi e iniziai a digitare il numero di mia madre, ma poi pensai che non poteva entrare qui a salvarmi e allora dovevo chiamare la polizia .
Ma sarei finita nei guai per essere entrata in casa di altre persone fingendo di essere una giornalista.
Allora decisi .............

il cappello perdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora