Il mare

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Alexandra POV
Dopo aver sistemato le valigie e i vestiti negli armadi,io e la mia famiglia andammo in spiaggia.
Mi misi il mio costume verde fluorescente (verde era il colore preferito di Ellens),i miei pantaloncini della Jordan e la mia canotta dei Chicago Bulls.
Per arrivare in spiaggia avevamo fatto circa 5 km,il che era strano dato che solitamente i miei genitori affittavano sempre case a lungomare.
Appena arrivati in centro i miei occhi s'illuminarono,era tutto come ricordavo,come immaginavo,L'edicola sulla sinistra,la rotonda al centro e i soliti sottopassaggi con graffiti e scritte ovunque.
Attraversammo il sottopassaggio,e nel frattempo il treno passó sopra le nostre teste, 'dicono che porti fortuna' pensai.
Arrivammo in spiaggia,mio fratello salutó tutti i suoi vecchi amici e così feci anch'io,ma qualcosa m'incantava: il mare.
Non ricordavo quanto amassi il mare,quanto spesso passassi ore ed ore ad osservarlo in tutta la sua maestosità.
Spesso la sera venivo sola in riva al mare,anche se mia madre me lo proibiva dato che la spiaggia era stracolma di spacciatori,pervertiti e pedofili.
Dopo aver osservato a lungo il mare,iniziai,come sempre, a giocare a calcio,a perdermi in quel pallone,a sbattermene il cazzo del fatto di essere sudata fradicia e soprattutto di essere una ragazza,spesso durante le partite lo dimenticavo,mi sentivo all'altezza degli altri.
Dopo diverse ore a giocare a calcio,feci il mio primo bagno al mare,con tutti i miei amici,gente che schizzava di qua,l'altra che si tuffava di la,eravamo pure arrivati agli scogli,visto mille granchi e meduse,che mi incutevano terrore,per questo mi aggrappavo alla prima persona che capitava.
Vidi una medusa,iniziai a gridare ed agitarmi come una forsennata,e per sbaglio mi aggrappai a Tommaso,il mio ex.
I nostri visi erano vicini,sentivo il suo respiro affannoso per la nuotata sul mio.
I nostri nasi si toccavano.
Avete presente quando dicono che l'attimo prima del bacio dovrebbe farti scatenare migliaia di farfalle nello stomaco?
Ecco,io a malapena nel mio stomaco avevo una formica,dato che non avevo neanche mangiato.
Sembrava che stesse per baciarmi,mentre mi sosteneva e mi 'salvava' da tutte quelle meduse sul fondale;quando improvvisamente gridai 'ragazzi,allora stasera che si fa?'
Lo avrei potuto baciare,accontentarlo,e forse 'scavare' un po in me stessa per capire se realmente provavo qualcosa o no,ma per tutto quel tempo Ellens era il mio pensiero fisso,io volevo solo lei e un suo bacio.
La giornata finì in splendore,andammo in spiaggia di sera,accedemmo una sottospecie di falò cantando canzoni intorno al fuoco,quanto avrei voluto che Ellens fosse stata li,a cingermi i fianchi con le sue braccia morbide e calde.

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