La osservavo di nascosto mentre era intenta ad accarezzare con gli occhi le opere appese. Indugiava, scrutava, era in una certo senso delicata nel guardare. Era talmente bella che sentivo mi si sarebbe fermato il cuore. Ci fu un momento esatto, che mai scorderò; quando piano piano si avvicinò a me, in silenzio. Stavo guardando un paesaggio marino, quelle onde sembravano descrivermi. Fu lì che portò la sua mano vicino alla mia, la sfiorò così lievemente da uccidermi. Non mi mossi, intrecciò le nostre dita e mi accarezzò il dorso della mano col pollice. Non ci guardammo, non parlammo, niente. Solo un tocco. Mi lasciò poi, sorpassandomi e dirigendosi verso le prossime opere, lì abbandonandomi a me stessa in una marea di scogli e un oceano selvaggio. Fu come se non fosse successo nulla, come se innamorarsi fosse un'esplosione silenziosa. Sospirai.
Finimmo la mostra tra brevi chiacchierate con le altre persone presenti, tra qualche bicchiere di vino e alcuni nostri sguardi. Quando uscimmo mi fermai di fronte a lei, "È stato molto bello, grazie per l'invito davvero." Mi sorrise per cortesia, poi iniziò a guardarsi intorno, nervosa. Non avevamo programmato niente dopo la mostra e l'ora di cena si stava avvicinando. Pensai che sarebbe stata decisamente una buona occasione per invitarla in qualche ristorante.
"Quindi," guardai l'orologio "sono le 18. Ti va di fare qualcosa in particolare?"
Si bloccò, le gambe che prima muoveva ripetutamente si fermarono. I suoi occhi si incatenarono ai miei. Un secondo, un minuto, un anno, un secolo e un universo.
"In realtà sì, ci sarebbe" Stava sussurrando.
Si avvicinò tenendo lo sguardo basso, mi sfiorò il braccio destro, e seguì con il volto la sua mano che si muoveva sopra di me. Si fermò sul collo. Leggera come l'aria, come lo erano stati i suoi baci sulle mie guance una settimana prima. Non avevo mai smesso di guardarla, cercando di capire cosa le girasse per la testa e soprattutto cercando di ignorare le sensazioni che il suo tocco mi provocava. Posso giurarvi che ne uscite matti se provate a dare un senso a Regina Mills. È tutto lì di fronte a voi, un meraviglioso casino. Complicata nella sua perfezione, ma semplice nei gesti. Vi fa innamorare così, lei. Di nuovo si incontrarono le nostre iridi, ci sarei annegata per sempre lì dentro. Si avvicinò sempre di più, i nostri nasi quasi si sfioravano, i volti talmente attratti. Sentivo il suo respiro su di me, notai che quei pozzi neri che mi guardavano, cedettero per pochi secondi sulle mie labbra. Brillavano di luce propria quegli occhi. Poi improvvisamente, come se si fosse scottata, fece un passo indietro. Era agitata.
"Emma, io non-" Si mise una mano tra i capelli, era troppo agitata. Cercai di riprendermi come meglio potevo e la tranquillizzai. Volevo confortarla, proteggerla. Le dissi che l'avrei riportata a casa, così chiamai un taxi e salimmo. Nessuna delle due parlò durante il viaggio, la tensione creatasi venne spezzata quando arrivammo al suo appartamento. Rimasi piacevolmente stupita, Regina abitava in uno dei migliori quartieri della città. Inutile dirvi quanto fosse lussuoso quel posto.
Si girò verso di me, "Grazie Emma, sono stata davvero bene" Appena vidi che stava per prendere il portafoglio la fermai.
"Oh nono, pago tutto io quando scendo." Mi guardò alzando un sopracciglio.
"Non esiste." Il suo tono non ammetteva repliche ma siamo entrambe due persone testarde.
"Insisto Regina", le dissi mentre cercai di farle mettere via i soldi. Si arrese alla fine.
Era indecisa e nervosa, io come lei non sapevo come comportarmi. Ci limitammo a guardarci, mi sorrise accennando un 'Ci sentiamo presto', poi scese dall'auto.
Arrivai a casa e mi buttai subito sul letto. Potevo sentire ancora il suo profumo e il suo sorriso stampati addosso. Ne ero certa: poco prima stava per baciarmi.
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Out Of Town Girl
Fanfiction«Chi mi controllava il battito ogni due per tre, chi controllava la testa, chi cercava altre lesioni e così via. Eppure sentivo solo le sue mani sul mio corpo e mai smisi di guardarla. Notò quest'ultima cosa, si avvicinò poggiando una mano sui miei...