-Boss! Che stai facendo?- esclamò Kingo, mentre Ophelia continuava a tenere gli occhi spalancati.
-Rimani dietro di me...- le sussurrò Druig, e lei fece come gli diceva. Subito sentì gli occhi dorati di Ikaris su di lei, e iniziò a tremare in maniera incontrollata.
-Ho già aspettato troppo- disse, serio, e subito Sersi corse verso Ophelia.
-Non farle del male!- urlò, con le lacrime agli occhi. -Ci ha mentito. Tu sapevi già dell'emersione-
-No, è impossibile- rispose Kingo, ma Ikaris annuì.
-Ajak mi disse tutto quando lasciammo Babilonia- disse, impassibile.
-Non ci avresti fatto fermare l'emersione...- capì all'improvviso Phastos, e Ophelia si sentì di nuovo la testa pesante.
-No. Volevo solo proteggervi dai Devianti...- riprese Ikaris, senza smettere di fissare la ragazza -e da lei- e la indicò, provocando un sussulto generale.
-Da lei?- ripeté Druig, senza scostarsi da davanti Ophelia -cosa c'entra lei in tutto questo?-
-Druig, sai benissimo anche tu cosa c'entra. So che lo sai- rispose Ikaris -altrimenti avresti scelto un'altra ragazza umana. Una qualunque-
-Io non so un bel niente, sapientone. E, se non me lo spiegherai al più presto, io...-
-Cosa farai, Druig?-
Lui si staccò da Ophelia, che riusciva a percepire la rabbia ribollirgli nelle vene. Si mise davanti ad Ikaris e, nonostante fosse più basso di lui, in quel momento sembrava sovrastarlo completamente.
-Non provare a toccarla- sibilò, indicando tremante la ragazza alle sue spalle -né a fare del male a nessun altro. Ci siamo intesi?-
-Oh, ma che carino- ridacchiò l'altro, mentre Sersi interveniva per separare i due prima che il tutto potesse peggiorare -si è innamorato di un'umana! E non di un'umana qualsiasi, ma di quella che segnerà la fine di tutti noi. Bel colpo, Druig-
Tutti si voltarono verso Ophelia, che sembrò cadere dalle nuvole. Tranne Druig, che rimase con lo sguardo dritto verso il pavimento. Ikaris la fissò con sguardo imperturbabile, una volta che Druig gli liberò il campo visivo.
-Lo sai anche tu, non è vero? Hai fatto dei sogni un pò strani, ultimamente? Che fatichi a ricordare?-
Ophelia lo guardò terrorizzata, ricordandosi di tutti i sogni avuti nelle scorse notti. Sembrava he la sua mente volesse cancellarli, che fossero come un forziere sigillato e lei non avesse la chiave.
-Sì- rispose alla fine, e a questo punto si voltò anche Druig. La guardò di traverso, come per chiederle perché non glielo avesse detto prima. Lei distolse lo sguardo, incapace di dirgli una sola parola.
-Quei sogni, Ophelia, non sono solo sogni. E' quello che ci aspetta. Per colpa tua- e dicendo ciò tentò di avvicinarsi a lei, ma Druig glielo impedì. Lo spinse nuovamente indietro con la mano, scuotendo la testa.
-Cosa non ti è chiaro della frase "non provare a toccarla?"- ringhiò Druig, e per un attimo Ophelia pensò che stesse per tirare un pugno ad Ikaris. Ma rimase fermo, con le dita della ragazza strette intorno ai polsi.
-Druig, lascialo parlare- gli sussurrò, all'altezza del suo orecchio. Lui rabbrividì, voltandosi di scatto fino ad incrociare i suoi occhi. Fu solo un lampo, ma riuscì a scorgere un sentimento che mai aveva visto prima nel suo sguardo. Druig aveva paura.
-Gli incubi che ti tormentano, e che ogni mattina casualmente non riesci a ricordare, non sono altro che spezzoni del mondo che ci aspetta. Del mondo spaccato, distrutto che sarà in futuro. E senza di noi- disse Ikaris, mentre Ophelia tratteneva il respiro.
Cercò disperatamente di appigliarsi ad un qualsiasi ricordo, anche solo un attimo, dei sogni che faceva ogni notte da quando si era ritrovata Druig davanti la porta di casa. Scavò più in fondo che poteva, ma non trovò niente. Solo il buio più totale.
-Ma cosa c'entro io?- chiese, stringendo la presa intorno al polso di Druig -Cosa c'entro io con la vostra scomparsa?-
In silenzio, senza che nessun'altro se ne accorgesse, Druig fece scivolare le sue dita intorno a quelle di Ophelia, stringendola come mai prima di quel momento. Lei avrebbe voluto stringerlo ancora più forte, rimanere tra le sue braccia e sentire da lui che andava tutto bene. Che tutto sarebbe tornato come prima.
Ma non sembrava essere questo il finale della sua storia.
-C'è un motivo se gli Eterni non possono, o meglio non potrebbero, immischiarsi negli affari degli umani. Non è così, Druig?- Ikaris lanciò un'occhiata fulminante verso il diretto interessato, per poi abbassare lo sguardo sulle loro dita intrecciate. Con un ghigno tra il divertito e il disgustato indicò le loro mani, richiamano l'attenzione di tutti gli Eterni.
-Vedete! Non solo si è immischiato negli affari di un'umana. Ma si è anche innamorato!-
A quel punto, Druig doveva aver esaurito anche l'ultimo briciolo di pazienza. Con un gesto fulmineo si staccò da Ophelia, e si gettò letteralmente addosso ad Ikaris, che fu costretto ad indietreggiare contro la parete. Anche quando arrivò con le spalle al muro, il ghigno che gli increspava le labbra non aveva lasciato il suo volto.
-Ikaris, basta così- tuonò, gli occhi che iniziavano ad illuminarsi d'oro -hai oltrepassato il limite-
-Druig, fermo!- intervenne Kingo, correndo a staccare l'amico dal corpo di Ikaris. Lui fece resistenza, ma Kingo riuscì a contenerlo, riportandolo indietro. Gli occhi dell'Eterno, però, non erano tornati al loro colore naturale.
-Diglielo tu, se tanto ci tieni!- lo provocò Ikaris -Diglielo!-
-Cos'è che mi devi dire, Druig?- incalzò Ophelia, avvicinandosi a lui, che si rifiutò di guardarla negli occhi. Kingo continuava a trattenerlo per le spalle, ma ormai non lottava più. Druig era diventato come di marmo, con lo sguardo fisso sul pavimento.
-Io ho provato a starti lontano...- sussurrò, così piano che Ophelia dovette avvicinarsi alle sue labbra con l'orecchio -ho provato anche a spezzarti il cuore, più volte. Ma sapevo di mentire a me stesso. Sapevo che sarei tornato comunque da te-
Ophelia ebbe la sensazione di perdere un battito. Tutti i momenti passati con i ragazzi che in realtà erano sempre stati Druig le sfilarono davanti gli occhi come la pellicola di un film. Si ricordò di come tutti quanti, uno dopo l'altro, l'avevano sempre piantata in asso, senza spiegazioni. E si ricordò anche di come, pochi giorni dopo, ci fosse sempre un altro ragazzo che voleva assolutamente conoscerla e uscire con lei.
-Druig...ma perché io?- gli chiese, prendendogli delicatamente il volto tra le mani, per costringerlo a guardarla negli occhi -Perché proprio io, tra tutti?-
-Perché tu credi- rispose e, quando alzò lo sguardo, Ophelia notò che i suoi occhi erano tornati color nocciola -hai sempre creduto in noi, e continui a farlo-
-Ma cosa vuol dire? Ci sono anche altre persone che conoscono le vostre storie...-
-Ma nessuna che crede che siano reali- la interruppe lui -se mi fossi presentato davanti ad un'altra persona, anche conoscendo le nostre storie, non mi avrebbe neanche visto. Sarei stato invisibile. Ma tu...-
Le prese il viso tra le mani, avvicinando la propria fronte alla sua, fin quando si toccarono. -Tu sei diversa, Ophelia. E non l'ho capito solo quando sono uscito con te, con il viso di qualcun altro. L'ho capito quando ti ho vista lì, alla presentazione del libro di tuo padre. L'ho capito quando mi hai guardato e mi hai visto...-
Si bloccò, scostando di colpo gli occhi dai suoi, come se non riuscisse a reggere il peso del suo sguardo. Ophelia, da parte sua, sentiva di stare per scoppiare in lacrime. Druig stava per continuare ma, nell'aprire bocca, Ikaris si mise tra di loro. Li divise, e la ragazza per poco non finì per terra.
-Molto, molto toccante, Druig. Non ti facevo un tipo così romantico- sbuffò, come se l'intera situazione lo annoiasse terribilmente -peccato che, se voi due continuate a stare insieme, moriremo tutti entro un giorno-
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𝐇𝐔𝐌𝐀𝐍 ,, druig
Fanfiction"𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘪𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘤'𝘦𝘳𝘢 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘢. 𝘚𝘰𝘭𝘰 𝘰𝘴𝘤𝘶𝘳𝘪𝘵𝘢̀, 𝘥𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘴𝘪 𝘷𝘰𝘭𝘨𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘭𝘰 𝘴𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘰. 𝘗𝘰𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘭𝘶𝘤𝘦 𝘦𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘴𝘢 𝘪𝘯 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭'𝘪𝘯𝘧𝘪𝘯𝘪...
