Il mio nome è Kyoya Ichinose e ho 17 anni. Frequento l'ultimo anno all' Istituto superiore Shiori e sto per diplomarmi. Molto probabilmente inizierò la facoltà di medicina alla Todai per diventare patologo. Già, la Todai è l'Università Imperiale di Tokyo... Per me non sarebbe un gran problema dato che fin da piccolo mi hanno sempre valutato come un enfant prodige, ma a me non frega più di tanto. Ho sempre vissuto una vita tranquilla e terribilmente monotona: sveglia la mattina, giornata di scuola, pranzo, pomeriggio passato a fare i compiti, cena e a letto subito dopo. Tutto ciò non mi dispiace, anzi, non mi dispiaceva fino a quella maledettissima sera di maggio...
Stavo ritornando dalla festa di compleanno di un mio compagno di classe camminando per le strade dell'affollatissimo quartiere di Shinjuku a Tokyo. Il mio appartamento si trova in un grande palazzo nel Ni-chome, una zona di Shinjuku adibita per la vita degli omosessuali e ah giusto... Anche io sono gay. Me ne sono accorto quando il mio compagno di banco alle elementari mi ha baciato nei bagni della scuola. Da allora nessuno mi ha giudicato, basta pensare che mia sorella mi chiede continuamente informazioni sulla vita di noi gay dato che lei è una fujoshi. In realtà io non ne so molto siccome non mi sono mai fidanzato con nessuno e quindi sono ancora beh... Avete capito! Ma vabbè, riprendendo il discorso di prima... Stavo camminando tranquillamente con le mani nella tasca frontale della mia felpa nera (avevo freddo ok?!) fin quando non imboccai un vicoletto come scorciatoia per arrivare prima alla mia meta. All'improvviso qualcuno mi afferrò per le spalle e mi trascinò dietro un cassetto dell'immondizia. Tentai di liberarmi ma avevo una mano del mio assalitore posata sulla bocca e un braccio attorcigliato alla vita:" Sta zitto ho ti sparo nella tempia" disse lui con voce ferma. Mi bloccai terrorizzato:" C-Chi sei...? Cosa vuoi da m-me...?" balbettai col cuore che batteva all'impazzata. Il ragazzo dietro di me avvicinò il viso al mio collo. Sentivo il suo respiro sulla pelle e rabbrividii:" Sono colui che ti ucciderà" disse e presa una fascia dalla tasca del giaccone, me la legò attorno agli occhi, impedendomi di vedere. Mi sollevò in aria e mi caricò sulla sua spalla destra:" P-Perché vuoi uccidermi? Cosa ti ho fatto?!" domandai mentre lui correva da qualche parte. Non mi rispose e ad un certo punto si fermò di colpo. Sentii che apriva una porta di ferro e iniziò a scendere delle scale. Sentivo l'odore pungente e nauseabondo della muffa avvolgere i nostri corpi:" Dove mi hai portato?!" esclamai girando il capo in continuazione per scorgere qualcosa al di sotto della benda. Il ragazzo ridacchiò divertito e mi buttò a terra, facendomi sbattere violentemente sul pavimento freddo:" Ho detto che devi stare zitto" ringhiò togliendomi la benda. Aprii lentamente gli occhi e osservai il mio rapitore. Rimasi incantato. Era un giovane alto, dal fisico slanciato e asciutto, doveva avere circa una ventina d'anni. Per quanto la poca luce mi permetteva di vedere il suo viso era sottile, dai lineamenti sinuosi e affascinanti, i suoi occhi erano sottili, color dell'ambra e brillavano come gemme. Indossava un pesante giaccone nero e al di sotto di esso portava una maglietta scura dall'ampio scollo, un pantalone di pelle e degli anfibi alti. Dovevo ammetterlo, era parecchio figo. Arrossii vistosamente e lui se ne accorse:" Ooooh ma che carino... Per caso ti piaccio?" mi provocò inginocchiandosi di fronte a me. Si avvicinò pericolosamente al mio viso, tentai di allontanarmi ma il ragazzo me lo impedì, afferrandomi per un braccio:" Lasciami stare! Cosa vuoi da me?!" esclamai dimenandomi invano. Lo sconosciuto rise di nuovo:" Te l ho detto, sono qui per ucciderti mio caro Kyoya..." sibilò al mio orecchio. Tremai da capo a piedi e sentii gli occhi riempirsi di lacrime:" Perché vuoi uccidermi...? Come fai a sapere il mio nome...?" continuai a chiedere con la voce che tremava dal terrore. Lui mi spinse a terra salendomi sopra:" È la yakuza che ti vuole morto! Io sono solo un sicario mandato per farti fuori! Ma credo che prima mi divertirò un po' con te..." disse con la sua voce profonda e suadente. Trasalii terrorizzato. Divertirsi con me?! Cosa diavolo voleva farmi?!
Capii quasi subito a cosa si riferisse e lo vidi togliersi il giaccone:" No... Ti prego no..." mormorai mentre le lacrime cominciavano a scendere giù dalle mie guance. Lui sorrise e mi bloccò le mani sopra la testa, poi prese a baciarmi il collo con foga. Io sgranai gli occhi non appena mi sollevò la felpa e iniziò a succhiarmi i capezzoli:" Che corpo fantastico... Così immacolato e puro..." lo sentii dire. Io non smettevo di piangere:" Per favore basta... Non voglio...! Se devi uccidermi fallo e basta...!" sussurrai terrorizzato dalla situazione in cui mi trovavo. Chiusi gli occhi facendo cadere altre grosse lacrime lungo il mio viso:" Ma che diamine vai dicendo...?" mi chiese il ragazzo. Io posai lo sguardo su di lui sorpreso dal cambiamento di tono che aveva avuto:" Cosa...?" dissi. Vidi i suoi occhi incupirsi e si alzò da me:" Bene! Se è questo che vuoi ti accontento subito!" gridò tirando fuori dalla tasca posteriore del pantalone una Beretta 92 argentata. Allora era arrivata la mia fine? Dovevo morire così? In una schifosissima cantina tutta ammuffita?! No... NON L'AVREBBE VINTA LUI! Mi alzai di scatto e mi fiondai su quel grandissimo bastardo e lo gettai a terra:" Ah si?! Mi accontenti subito?! Vediamo cosa fai contro una cintura nera di karate!" gli sbraitai contro colpendolo nello stomaco con un montante. Approfittai della sua distrazione per il pugno e gli presi la pistola di mano. Mi sollevai e gliela puntai contro:" NON OSARE MUOVERE UN MUSCOLO O TI FACCIO SALTARE IL CERVELLO IN ARIA!" gridai furibondo. Sogghignai vedendo che ubbidiva al mio ordine e corsi via uscendo in strada. Ringraziai il fatto che ero sempre stato veloce nella corsa e scappai a casa mentre altre lacrime rigavano il mio viso per l'orribile esperienza vissuta quella maledetta sera di maggio.
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All I Need is YOU
RomanceKyoya è un normalissimo ragazzo di 17 anni che vive a Tokyo, nel quartiere di Shinjuku. La sua vita? Noiosissima e monotona. Ma un giorno come gli altri tutto cambierà a causa di un bellissimo assassino venuto da lui per... UCCIDERLO?!