New Job

270 11 11
                                    

Questa fanfiction è scritta da 

Michael5sosGordon

Sistarsmile.

Non ci sono scene di sesso.

Il linguaggio è adatto ad un pubblico generale (o come nei film "Bambini accompagnati").

Nel senso, ci sono parolacce ma non cade sul volgare.

Buona lettura!

----------

Erano in macchina lungo una strada dritta che li avrebbe condotti verso il loro futuro.

Il biondino guidava. Il moro era accanto a lui e dormiva con la guancia attaccata al finestrino. Il riccio era steso sui sedili del retro della macchina con la testa sulle gambe del ragazzo dai capelli biondo platino quasi bianco.

Il biondino, mentre guidava, giocava distrattamente con l'anellino di ferro posto alla sinistra del labbro inferiore. Parcheggiò non molto lontano dall'istituto dove sarebbero andati.

- E' una cazzata - disse uscendo dalla macchina sbattendo forte la portiera svegliando gli altri.

- Stronzo! Stavo sognando unicorni rosa mentre cavalcavo un pony su una scia di un arcobaleno - replicò il ragazzo dai capelli biondo platino.

- Luke. Si può sapere cosa ti prende? - chiese il moro. Il biondino, Luke, non stava fermo. Le mani sudavano per l'agitazione e il cuore non voleva sapere di rallentare e calmare il suo battito.

- Calum, io sto solo dicendo che non possiamo fingere per molto tempo! - rispose al moro.

- Luke è per una buona causa! - provò il riccio.

- Ash se continui così ti spacco il violoncello in testa! -

- E come facciamo poi a suonare al riformatorio? -

Ecco, il riformatorio. No, non erano cattivi ragazzi. Volevano andare in quel riformatorio femminile di Los Angeles dopo aver sentito le notizie. Notizie di ragazze maltrattate e picchiate. Purtroppo giornali e telegiornali non ne parlavano ma una loro conoscente era riuscita a scappare da quel posto orribile e li ha spronati ad andare a salvare quelle altre ragazze che ancora vivevano sotto quel tetto di amianto. Loro, quindi, avevano trovato una scusa. Infondo erano musicisti. Si sarebbero messi nei panni dei musicisti classici (stile completamente diverso dalla loro anima punk-rock) e, in qualche modo, salvare quelle povere ragazze. Loro erano riusciti a convincere il preside di quel riformatorio che erano un quartetto d'archi di successo nazionale, anche se non erano ai stati in quella nazione e non avevano mai preso in mano uno strumento classico. 

- Luke, dobbiamo salvare quelle ragazze. Non possiamo permettere che uno stronzo qualunque rovini la vita di quelle ragazze! - cercò di convincerlo Calum, il moro.

- Va bene - annuì esausto il biondino. - Ma solo per un mese. Se non ce la faccio molliamo. - disse per poi rientrare in macchina seguito dagli altri.

Dopo una ventina di minuti stavano scendendo di nuovo dall'auto e avevano appena parcheggiato in un parcheggio completamente vuoto. Evidentemente nessuno faceva mai visita a quelle povere ragazze.

Entrarono silenziosamente osservando con disprezzo quell'insieme di pavimenti e pareti in metallo e amianto.

Andarono da quella che si può chiamare segretaria. Una donna sulla quarantina, capelli neri con una ricrescita molto evidente, e con la voglia pari a zero di vivere.

- Mi scusi - fu Ashton a spezzare quel assordante silenzio che li circondava. - Sa dirci dove possiamo trovare il preside? -

- Dritto per il corridoio - e tornò a quel solitario sul computer che aveva iniziato prima dell'arrivo dei ragazzi che andarono dritti per il corridoio. Era il corridoio delle "camere" delle ragazze. Era più che altro celle. Come in un carcere. Trovarono la porta del mostro, o del preside, alla fine del corridoio. Si sistemarono le camice bianche, i pantaloni eleganti grigi e le cravatte verdi a righe nere. Luke si tolse l'anellino al labbro per avere un'aria più da bravo ragazzo. Bussarono timidamente come se avessero paura di farsi sentire. Nessuna risposta. Riprovarono ma quella volta più energicamente. Un vocione gli disse di entrare. Trovarono un uomo sulla cinquantina, capelli grigi, abbastanza magro e scorbutico. Perennemente mestruato (se può far capire il carattere).

- Buongiorno signor preside. Noi abbiamo preso un appuntamento con lei per un colloquio qualche giorno fa - intervenne Lucas.

- Ah vuoi siete quelli del quartetto - disse con voce annoiata per poi indicare le sedie davanti alla sua scrivania - accomodatevi pure -

- Grazie per aver accettato questo col... - riprese il biondino ma venne interrotto con un gesto della mano dal preside.

- Sì, va bene. Cosa intendete vuoi per "Cerchiamo di cambiare le cattive ragazze e trasformarle in brave ragazze"?- Quella frase la avevano detta al telefono non sapendo cosa inventarsi per convincerlo.

- Beh - intervenne Michael - cerchiamo di far capire, attraverso la musica, che si può essere brave ragazze -

- Cerchiamo di far capire loro che anche se hanno commesso qualche crimine possono cambiare - continuò Calum.

- Definitemi "brava ragazza" - a quella domanda i ragazzi si erano preparati.

Rispose Luke - Una brava ragazza è come una dolce limonata in un giorno caldo - poi guardò Ashton e si misero a cantare - Sweet lemonade, sweet, sweet lemonade. -

- Corretto - affermò il preside.

- Una brava ragazza è quando senti il vibrato delle corde del violoncello sotto le dita e provi quella sensazione di completezza - continuò Calum. Il preside annuì convinto.

"Ecco come prendere per il culo un bastardo!" pensò Luke.

- E' giusto quello che avete detto. Le cattive ragazze possono essere brave ragazze. Ma ricordate, le brave ragazze sono cattive ragazze che non sono ancora state beccate - li avvertì il preside. - Vediamo in due settimane di prove cosa riuscite a fare - strinse la mano ai ragazzi e li spinse fuori dalla stanza.

Appena fuori dalla stanza i sorrisi dei ragazzi scomparvero.

- Come cazzo facciamo in due settimane - bisbigliò preoccupato Calum. Gli altri scossero la testa in segno che non sapevano come rispondere.

- Tanto è di prova. Tra due settimane questo stronzo ci assume e finiamo il lavoro - rispose calo Michael. Poi guardò verso gli altri per cercare conferma attraverso lo sguardo. Si soffermò su di Luke che era sbiancato ed era immobile incapace di fare niente. - Ehi Luke, non ti preoccupare. Fidati di me. In un mese noi e quelle ragazze saremo fuori. Te lo assicuro -

Sentirono la porta del preside aprirsi e si girarono di scatto verso la sua figura. - Mi sono dimenticato di dirvi: nessun contatto con le ragazze. Non parlatele, non toccatele, non avvicinatevi a loro - e detto questo chiuse la porta davanti a sè.

- Oh cazzo - disse Ashton guardando davanti a sè. Non stava pensando alle parole del preside. Stava guardando il dolore davanti a lui. Quelle ragazze avevano patito le pene dell'inferno. Sporche, magre come se non avessero mai mangiato, con vestiti sporchi e mal ridotto.

Anche gli altri ragazzi guardarono quelle ragazze piene di lividi in ogni parte del corpo.

Dopo quello che avevano appena visto non potevano lasciarle nelle mani di quel bastardo. Le dovevano salvare. Dovevano far capire loro cosa si prova a vivere veramente.

----------

Ciao! Io sono Michael5sosGordon.

Io e la mia amica Sistarsmile ci alterneremo per ogni capitolo. Uno io e uno lei...

Diteci cosa ne pensate. Critiche e commenti.

Grazie per aver letto.

I love you to the moon and back!

- Aurora

Reformatory || 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora