Capitolo 4

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Quella era una mattina gelida, proprio come il cuore di Meredith, finita in quel riformatorio per i troppi errori fatti in passato: furti, traffico di droga, un omicidio.. Era tutto cominciato sei mesi prima, quando sua madre venne uccisa e lei volle trovare l'assassino e ucciderlo. Dopo tanto tempo di ricerche lei e i suoi amici lo trovarono e lo uccisero, ma in riformatorio ci era finita solo lei, da sola, senza nessuno su cui potersi fidare.
Meredith era una delle tante vittime del preside e ormai conosceva a memoria la strada per andare nella stanza in cui lei e le altre venivano maltrattate. Non voleva entrarci, si sentiva debole e si mise a piangere. Piangeva per i rimorsi, per sua madre, per i suoi difetti e per la paura, finché...
"Hey ragazza" cominciò sottovoce una voce maschile "sono qui. Mi chiamo Calum, c'è qualcosa che non va?"
"Ehm, no va tutto bene, ero solo un po' triste ma ora è passato tutto" rispose intimorita la ragazza.
"Ah io sono qui per aiutarti, come ti chiami?"
"M-Meredith"
"Okay, devi entrare lì dentro?" domandò Calum.
"Si, quindi è meglio che vada..." concluse Meredith entrando in quella stanza buia.

Calum doveva farla scappare, doveva fare qualcosa ma non poteva fare come aveva fatto Michael qualche giorno prima, doveva fare qualcosa senza essere scoperto. Vide uno scaffale con cimeli antichi nel corridoio e accidentalmente (ma non proprio accidentalmente) lo fece cadere, facendo un rumore assordante. Dopodiché si nascose per non farsi vedere dal preside, che era uscito sbraitando.
"Silviaaa!" urlò il preside cercando la bidella; quando non la vide arrivare andò a cercarla.

Meredith era sulla soglia della porta e Calum la prese per mano scappando da quel corridoio.
"Ma che fai?" domandò infastidita la ragazza.
"Ti salvo da quel pazzoide" rispose lui.
"Uhm beh grazie, ma quindi tu sapevi tutto? Dico delle aggressioni.."
"Si ed è per questo che sono qua. Devi sapere che io e i miei tre amici siamo venuti qua per salvarvi da questo posto" spiegò Calum.

Sentirono la voce del preside e Meredith ringraziò velocemente Calum e scappò via. Invece Cal andò a riferire tutto agli altri tre e si sentì- per una volta nella sua vita- utile a qualcosa, o meglio, a qualcuno.

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"Quindi hai fatto cadere uno scaffale di oggenti antichi?! Sai che se ti avesse scoperto ti avrebbe anche fatto pagare i danni?" disse sorpreso Ashton, che in quel momento armeggiava con le sue bacchette per il nervosismo.
"Si proprio così, ma ora dobbiamo pensare a come liberare così tante ragazze. E se mettessimo delle videocamere nell'ufficio del preside e mandassimo i filmati alla polizia?" propose Calum
"Bella idea ma come facciamo a mettere delle telecamere? Quello sta dalla mattina alla sera in quell'ufficio" cominciò Luke "Oppure durante l'esibizione di domani uno di noi potrebbe fingersi malato, andando a mettere le telecamere. Ci state?"
I quattro ragazzi decisero che il "finto malato" doveva essere Luke, che sapeva farlo bene e gli altri avrebbero fatto un breve pezzo semplicissimo con i loro strumenti classici. Nei giorni passati avevano cominciato a imparare a suonarli e anche se non erano bravissimi, avevano imparato un brano molto breve da suonare il giorno della seconda esibizione.
Andarono a dormire rilassati e più tranquilli, perché avevano tutti e quattro un buon presentimento, e magari sarebbero finalmente riusciti a finire il loro lavoro.
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Ele

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