La sveglia, nonostante le mie preghiere, non smette di suonare e sono costretta ad alzarmi. Quindi, dopo essermi decisa a lasciare il bel calduccio del mio letto, corro in bagno sperando di arrivare prima degli altri.
Salgo le scale, si sto arrivando, corro, ce la sto facendo...ma no, Marlene esce dalla sua stanza ed entra per prima chiudendo la porta a chiave.
Perché io non ce l'ho io la stanza accanto al bagno?
-Marlene sei già pronta, che devi fare in bagno?-
-Mi devo truccare.-
Oddio no. Non l'ha detto.
-No Mar tesoro parliamone- cerco di mantenere la calma ma si vede che sto entrando in panico.
-Non potresti farmi entrare e lavare mentre ti trucchi?- dalla voce che ho sembra che sto parlando ad una bambina.
-No.-
-Mar, ti prego!-
-Che ci guadagno?-
-Farai arrivare la tua sorellina in orario a scuola.-
Ti prego di di si, di di si...
-No.-
E ti pareva.
-Voglio 20$.-
-Ma sei tu la gemella di Chris o sono io? Perché sto iniziando ad avere dei dubbi.-
Okay, nessuna risposta. Metto in pratica il piano B.
-Marlene Elizabeth Gray ti ordino di uscire dal bagno.-
-No.-
Dannazione, perché non ho preparato il piano C?
-Okay. Vado a fare colazione ma quando torno dovrai essere già uscita. Sono stata chiara?-
Nessuna risposta.
-Lo prendo per un si.-
Detto questo, scendo le scale e mi dirigo in cucina. Prendo il latte e ci verso sopra i cereali. Inizio a mangiare tranquillamente ma arrivano mio padre e Chris che ovviamente stanno parlando di football e non si accorgono della mia presenza.
-Buongiorno.-
-Era meglio il vecchio quarterback di quello nuovo.- continua Chris senza rivolgermi uno sguardo.
-Ho detto "buongiorno".-
-E io ho detto "a morte le anatre", non vedo quale sia la novità.-
-Buongiorno tesoro.- mi risponde mio padre dandomi un bacio sulla testa.
-Non capisco perché odi così tanto le anatre, che ti hanno fatto?-
-Sono perfide, ricordalo sempre sorellina.-
Vivo in un branco di pazzi.
-Ieri sono tornato presto da lavoro ma ero esausto e mi sono addormentato- dice mio padre sorseggiando del caffe -che avete fatto?-
-Io e Mar siamo andate a una festa.-
-Con chi? Dove?-
-Con i soliti, Jason, Chloe e Bill, a casa di un amico di Bill che organizzava la festa di inizio anno.-
-È stato bello?-
-Non tanto.-
-La verità è che le mancavo.- dice mio fratello ammiccando.
Io mi limito a ruotare gli occhi al cielo.
-E tu Chris perché non sei andato?-
Il suo sorriso si spegne subito.
-Non mi andava.-
-Roxanne?-
-Si..-
-Capisco, domani sera andiamo alla partita, giocano gli Yankees.
-Grande!- si danno un pugno e una pacca sulla spalla. Sono adorabili.
-Chris, vatti a preparare che oggi mi dai passaggio.-
-Cosa perché?-
-La macchina è dal meccanico.-
-L'hai rotta di nuovo?-
-Non l'ho rotta io, è lei che si rompe da sola! E non succederebbe se papà me ne comprasse un'altra...-dico sbattendo le ciglia.
-No.- dice categorico.
Sbuffo rumorosamente e salgo di nuovo le scale per andare in bagno, anzi non sono tanto in ritardo, e trovo il bagno libero.
Mi lavo, mi sistemo i capelli e mi metto un filo di mascara. Vado in camera e metto un paio di jeans, una maglietta a mezze maniche e i miei amati stivaletti neri con tacco, infine indosso la giacca nera di pelle (ovviamente sintetica) ed esco.
Ad aspettarmi Chris in motore con il telefono in mano, sicuramente starà messaggiando.
-Due ore per prepararti..-
-Devo essere sempre perfetta-
-Si intanto mi devi 50$.-
-Speravo te lo scordasti...-
-Non scordo nulla io Titti, tieni il casco.-
-Grazie, ma non chiamarmi più Titti.- dico mettendomi il casco.
-Ma come? Titti è così carino.-
-Lo vuoi ora lo schiaffo o dopo?-
-Adoro farti arrabbiare.- dice ridendo rumorosamente.
Quando ha finito, mette in moto e si dirige verso scuola.
Lungo il tragitto, Chris cerca di fare un'impennata con la moto, che viene subito interrotta dalle mie urla. Mio fratello ha problemi mentali seri, scusatelo.
-Non ci si può divertire con te!-
-Ma così cado e muoio, no aspetta cado già morta a causa di un infarto, divertimento puro.-
-Esatto!-
No ma grazie, ti voglio bene anche io Chris.
Mi limito a guardarlo male e lui scoppia a ridere...seguito a ruota da me, la sua risata è troppo contagiosa okay?
Quando arriviamo e metto i piedi per terra per poco non bacio il suolo.
Il problema della sua guida è che ogni volta che si mette in moto o in auto crede di stare girando il nuovo film di Fast and Furious, ogni singola volta.
Ecco perché io ho sempre con me il mio rosario...no un momento, io non ho il rosario, è arrivata l'ora di comprarsi un rosario.
I miei pensieri vengono interrotti dalle urla di Chloe che da lontano corre verso di me.
-Dio santo perché urli?-
-Sono le otto e due minuti Tessa! E due minuti!-
-Si, non vedo quale sia il proble... Oddio, no.-
-Ecco.-
-Dimmi che non abbiamo chimica a prima ora.- Ti prego ti prego ti prego....
-Abbiamo chimica a prima ora.- risponde.
Sgranò gli occhi. -Che aspetti, corri!-
Iniziamo a correre fino alla classe, sono le otto e quattro minuti, fate una preghiera per noi.
Busso alla porta preparandomi a quello che sta per accadere.
-Avanti.- Voce gelida, quasi oltretomba.
-Ehm, buongiorno, scusi per il ritardo.- dico tenendo gli occhi bassi.
Grazie a chi mi ha dato la forza di parlare, gli darò 50$...no devo darli a Chris prima, come non detto.
-Gray, Smith, come mai in ritardo?-
-C'era traffico per strada.- farfuglia Chloe.
-Davvero? Io non l'ho notato.-
Sarà perché vive nell'oltretomba, la credo che i semafori non esistano.
Ma nessuno delle due si azzarda a parlare, perciò dopo secondi lunghi come ore dice:-Potete sedervi ora.-
Si, grazie Signore.
-No, aspetta tu no Gray, ti interrogo.-
La Sig.na Theresa Gray è deceduta mercoledì 16 Settembre alle ore 08:05, i funerali si terranno il 17 alle ore 12:00.
Mi tolgo lo zaino dalle spalle e mi dirigo verso la lavagna.
Mi chiede alcune cose e rispondo bene, cercando di non svenire, e dopo un po' mi rimanda a posto. Credo di aver risposto bene.
-Oggi eri preparata, Gray.-
Sento solo io le campane della chiesa?
Quasi mi inginocchio a terra.
Grazie al cielo il resto della giornata è tranquillo e quando finalmente suona la campana corro fuori dalla classe e vado dove mio fratello ha parcheggiato la moto, ma mi arriva un suo messaggio.
-Allenamento all'ultimo minuto, torno alle 2:30 preparami un panino quando arrivi a casa.-
-Te lo fai da solo.- rispondo velocemente, Chloe deve andare a danza e non mi può dare un passaggio e Jason nemmeno perché aveva un provino per una squadra di football. Mi toccherà fare strada a piedi.
Mi metto gli auricolari e iniziò a camminare, accompagnata da "How deep is your love" di Calvin Harris.
Camminando non mi accorgo di canticchiarla, capitemi sto sognando quel figo di Calvin Harris, ma vengo interrotta dal latrato di un cane.
Allora, io non ho paura dei cani, ma dei cani arrabbiati e randagi si, tanto.
Stoppo la canzone e mi giro lentamente.
A tre metri da me c'è un grosso cane che sta divorando una bistecca. Okay, non mi ha visto né sentito, procedo tranquillamente...ma ovviamente mi cade il telefono.
Si gira, mi guarda, io lo guardo, sto sudando freddo, inizio a correre.
Cosa più stupida non la potevo fare, ma ormai il dado è tratto e lui mi segue a ruota quindi non devo fare altro che scappare.
Percorro tutta la via di corsa, i pochi negozi che ci sono sono chiusi e non c'è nessuno per strada. Solo una pazza che corre e urla con un cane che la insegue, normale no? Ovviamente no perché, non chiedetemi come, adesso sono tre i cani che mi inseguono. A New York vivono solo cani, le persone si sono trasferite tutte ad Albany, chissà perché io sono ancora qua.Giro un'altra volta l'angolo ma vado a sbattere contro qualcuno e per poco non cado. Per un secondo mi guarda stranito a poi, dopo aver capito la situazione, scappiamo insieme. Saliamo le scale antincendio di un palazzo, ci precipitiamo sul tetto e ci lasciamo dalla stretta. Nemmeno mi ero accorta che ci tenevamo per mano.
-Li abbiamo seminati?- chiedo dopo aver ripreso fiato.
-Si credo di si.- risponde con un leggero accento inglese.
Lo guardo meglio ed è un bel ragazzo: è abbastanza alto, non troppo muscoloso ma nemmeno mingherlino, ha i capelli molto scuri, credo neri, e gli occhi azzurri, diversi da quelli di Jason, i suoi sono più chiari, mentre questi sono più blu che azzurri, come il mare profondo.
A distogliermi dai miei pensieri è lui che dice:-Aspetta, forse è meglio se mi metto da questo lato, la luce arriva meglio.-
-In che senso?-
-Mi guardi da mezz'ora, pensavo che mi volessi fare il ritratto.-
Arrossisco violentemente e strabuzzo gli occhi. -Cosa? No, io stavo solo pensando...che si sta facendo tardi, devo tornare a casa.-
-Stai attenta ai cani.-
-Lo farò e prenderò la metro, grazie ancora.-
-Addio...ehm come ti devo chiamare?-
-...Solamente addio.- rispondo.
Vado nella strada principale, prendo la metro e torno verso casa.
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Blue
Romance"Arriva quel momento nella tua vita in cui devi mettere in sincronia il tuo cuore e la tua coscienza. È difficile, non tutti ce la fanno, ma una volta che ci riesci potrai dire veramente di conoscere l'amore in tutte le sue sfumature." disse prenden...