Do you?
Una volta ho letto
che se durante la notte
accendi una candela
qualcuno penserà
che tu sia innamorata.
«Serve una mano?» esordì Harry avvicinandosi alle spalle di Alysea. Lei stava dando degli zuccherini al cavallo –probabilmente dopo una passeggiata – premiandolo per qualcosa. Aveva osservato il suo sorriso per qualche istante prima di farle notare la sua presenza, quasi volesse guardarla in eterno. La ragazza si girò verso di lui, lasciandogli un piccolo sorriso, sorpresa nel vederlo nelle scuderie.
«Qui ho finito, ma se vuoi puoi restare» rispose lei dando una carezza a Laila –così si chiamava il suo cavallo – per poi rivolgersi nuovamente ad Harry.
«Scappato dalle 'cose da donne'?» chiese poi ridacchiando, pensando che il fratello stava facendo lo stesso. Normalmente in cucina stavano le donne, preparando dolci e torte, oppure allestivano gli stand, mentre gli uomini tendevano a rendersi utili con i lavori pensanti. Funzionava così nel sud, ogni uno aveva il suo compito sin dalla nascita.
«E da mia zia» ammise lui passandosi una mano tra i capelli cercando di non scoppiare a ridere a sua volta. Voleva bene a Bonnie ma quando era aria di festa o si doveva organizzare qualcosa era meglio sparire dalla circolazione.
«Bonnie riesce ad essere... persuasiva» azzardò lei cercando l'aggettivo più adatto per descriverla anche se ancora dopo molti anni di conoscenza ancora non riusciva a trovarne uno.
«Si può dire anche così» ammise Harry sorridendole mentre si poggiava alla porta del box del cavallo. Teneva le braccia lungo il corpo e lo sguardo fisso su di lei come se dovesse continuamente esaminarla. «E' tua?» chiese poi indicando Night con un dito, che subito gli nutrì in risposta.
«E' un maschio e non è mio, è della mia famiglia. Io non ho mai avuto un cavallo tutto mio.»
«La Newyorkese non sa cavalcare?» la prese in giro lui non un sorriso beffardo in viso.
«Meglio di te» ribatté Alysea ovvia, incrociando le braccia al petto.
«Accetto la scommessa.»
«Ma cosa c'è tra tua sorella e Harry?» chiese curioso Zayn mentre si poggiava con la schiena alla staccionata che dava sui campi. La sua famiglia aveva appena acquistato quel terreno –più per capriccio che per altro – e doveva ammettere che la vista non era per niente male. Si erano sempre definiti amanti della natura e viaggiavano per il mondo per diventare proprietari di piccoli angoli di paradiso come quello. Liam lo affiancò passandogli una birra ghiacciata, cercando di nascondere una piccola smorfia. Non che avesse qualcosa contro Harry, sua sorella era libera di fare quello che voleva, ma le cose non erano per niente facili.
«Solo Dio lo sa, ad essere sincero. Hanno una storia... complicata» rispose il ragazzo sistemandosi gli occhiali da sole. Girò il viso verso l'orizzonte per guardare il tramonto, osservare il cielo mutare in notte. Aveva sempre amato quel momento della giornata, era speciale per lui. Cogliere l'ultimo raggio della giornata, vedere la prima stella in cielo, erano quel tipo di cose che lo facevano sentire parte di qualcosa più grande di lui.
«Io ho tempo» disse Zayn sorridendo appena, facendogli capire chiaro e tondo che non avrebbe smesso. Aveva sempre amato quel tipo di storie, e da quando era in città non era successo nulla di interessante, era un paesino fin troppo piccolo e pacato. Il ragazzo prese un respiro profondo e alzò gli occhi al cielo, iniziando a raccontare.
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