La frase pronunciata da Iron scosse le reclute che aveva davanti a sé, non per il suo contenuto ma per la ferma risolutezza e l'inaspettata enunciazione.
Lui stesso notò che aveva reso le reclute confuse oltre che spaventate, tuttavia non lasciò trasparire nulla agli occhi altrui e mantenendo un'espressione sicura premette una serie di pulsanti appartenenti alla struttura che aveva generato l'ologramma.
In quegli istanti d'attesa le reclute si scambiarono occhiate interrogative, tutte tranne Ink che restava impassibile nell'osservare Iron cercando di scrutare l'inscrutabile.
D'improvviso all'ologramma del pianeta si sostituì una registrazione video.
Nella registrazione si vedevano delle silenti strade di una qualche città in un qualche pianeta, quel silenzio venne interrotto presto dal pesante rumore di scarpe che battevano contro l'asfalto, poi piano piano una massa urlante di persone disperate apparve da un lato dello schermo nel tentativo di raggiungere l'altro. In coda a tutti loro era possibile vedere dei soldati regolari, alcuni di loro ogni tanto voltavano le spalle e esplodevano qualche colpo verso la direzione da cui venivano, ma la maggior parte di loro si limitava a scappare assistendo i civili che rimanevano indietro.
Tutti nell'hangar guardavano quelle scene con attenzione, carpendo ogni dettaglio come gli era stato insegnato.
In quell'istante nel video figurò il motivo per cui tutte quelle persone stavano fuggendo e quel motivo aveva l'orribile forma di bestie di metallo, antropomorfe eppure orride, dalla stazza imponente ricoperta in parte da materiale sintetico e che in parte mostrava lo scheletro metallico. Il loro viso era simile a quello di demoni, un lieve strato sintetico in alcuni punti rovinato (presumibilmente da battaglie precedenti) che lasciava però in risalto i loro denti aguzzi e incrostati qui e lì di sangue.
A tutti gli spettatori di quel macabro video balenò la stessa parola in mente...
"Korangar!"
Il korangar che era in testa afferrò un giovane soldato bloccato dal terrore, per poi addentarne la parte inferiore del corpo, infine gettò a terra ciò che restava del soldato e sputare ciò che aveva morso. Altri dopo di lui iniziarono la loro caccia selvaggia, alcuni con lunghe e sottili lame trapassavano i corpi degli sventurati fuggiaschi, altri ancora sparavano sulla folla con le loro possenti armi, le quali benché grandi sparavano piccoli dardi che si conficcavano nella carne, martoriandola atrocemente, i pochi che sopravvivevano alla salva di colpi venivano finiti dai korangar che con fare indifferente ne straziavano i poveri corpi.
Quella mattanza durò appena una manciata di minuti, centinaia di resti giacevano immobili mentre i korangar prendevano trofei dalla "caccia" appena conclusa.
Iron fermò il video e con determinazione disse:
<<Quante volte?! Quante volte abbiamo assistito a tutto ciò?! Cento?! Duecento?! Quanti pianeti abbiamo perso?! Quanti padri? Quante madri? Quante sorelle e fratelli?! I korangar prendono i nostri pianeti uno dopo l'altro e noi, la Storm, che dovremmo difendere tutti loro...>>
Indicò il video:
<<...Arriviamo sempre troppo tardi... oppure semplicemente falliamo e veniamo massacrati come tutti loro nonostante la nostra forza...>>
Spostò lo sguardo verso tutti, soffermandolo su Ink:
<<Non so voi... ma io sono stanco di tutto ciò e credo che l'umanità possa smettere di scappare e nascondersi e combattere ad armi pari con il suo nemico>>
Tutti in sala sbarrarono gli occhi a quelle parole, "combattere ad armi pari"? Nessuno aveva mai pensato ad una cosa del genere da quando i korangar erano apparsi.
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IronStorm: Immortal Legends
Science FictionPer secoli l'umanità colonizzò senza freni lo spazio. Nel profondo, tuttavia, non abbandonò mai i suoi istinti primordiali, ben presto una guerra interstellare scoppiò tra due fazioni. Da un lato vi erano le colonie lontane che, stanche dallo sfrutt...