Caccia

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Appena sveglio, Francis guarda fuori dalla finestra, confortato dalla visione di quello che ha iniziato a chiamare 'Il suo angioletto Arthur.'
"Mi è venuta un'idea..." Dopo colazione, prende tela e pennello, e va in giardino.
Il lavoro di pittore gli rende molto, perchè è molto bravo, ma ultimamente mancava di inventiva, e non riusciva a trovare i soggetti giusti. Ora, invece, sistema il cavalletto davanti alla statua, posizionata su un piedistallo abbastanza basso.
"Suppongo che non ci sia bisogno di dirti 'Mettiti in posa', no?"
Ridacchiando lievemente, si mette al lavoro, mentre l'Angelo lo maledice con tutte le sue forze.
"NO! STUPIDO ESSERE UMANO! ASCOLTAMI! L'IMMAGINE DI UN ANGELO PIANGENTE È ESSA STESSA UN ANGELO PIANGENTE! QUEL RITRATTO POTREBBE UCCIDERTI! PERCHÈ NON PUOI CAPIRMI?!"
La sera il quadro è finito, e Francis sorride soddisfatto.
"Très bien..."
Lo porta in casa, e lo sistema in modo che anche la statua riesce a vederlo, una volta che nessuno lo sta più guardando. E quasi piange di gioia. Perchè quella che ha dipinto lui non è l'immagine di un Angelo Piangente. Ma di un angelo, un vero angelo, con morbide ali bianche, e tunica svolazzante. Anche quell'angelo ha la testa tra le mani. Felice, la statua si abbandona a dolci fantasie.
"Se fossi come quell'angelo, libero da questa prigione di roccia... Potrei andare da lui, e dirgli 'Sono io', e potremmo stare insieme e... ma chi voglio prendere in giro... finirà come finisce sempre..."

Blink ~ FrUkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora