Sacrificio

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I mesi passano, e l'Angelo è sempre più debole.
"È... è da 10 mesi che non mi nutro... se non riprendo un po' di forze entro un paio di giorni, sarà la fine per me..."
E ancora non è riuscito a vedere il viso di quel giovane. Che sta venendo verso di lui, in quel momento.
"Angioletto mio, carissimo Arthur, preparati... Ci trasferiamo a Londra! Pare che i miei quadri lì siano molto apprezzati. Tranquillo, sarà una grande casa, quindi potrai venire a "vivere" in una stanza, al coperto. Non sei contento?"
Francis si gira, per sistemare un attrezzo da giardino.
"Ok, ora o mai più..."
"E, pensa, potrei avere una mia... gal... mon Dieu... Ma..."
Non appena si gira, rimane fermo, perchè la statua non ha più le mani sul viso.
L'Angelo, bloccato a causa dello sguardo del francese, non può fare a meno di fissarlo con curiosità.
Finalmente, dopo otto mesi, la voce ha un corpo.
Giovane, questo l'aveva già intuito. Capelli mossi biondi, raccolti in un morbido codino, barbetta incolta e due occhi azzurri che lo stanno scrutando.
"Bene, ora rimarrà paralizzato, proverà a scappare, eccetera. È stato divertente, ma non poteva dura..."
"Ma... Arthur... sei... bellissimo..."
Blink.
Le chiazze grigio scuro sono tornate.
"E arrossisci anche? Non mi dire che ho parlato tutto questo tempo con qualcosa di vivo."
Blink.
Alza un sopracciglio.
"Scusa. Credo che 'qualcosa' non sia il termine adatt... oh... chiunque tu sia, hai delle sopracciglia enormi..."
Blink.
Uno sguardo inferocito modifica i delicati lineamenti del viso dell'Angelo, che alza un braccio, come a voler colpire il giovane.
"Ok, ok, ok! Calme-toi! Sono carine. Ma la vera domanda è: perchè non ti sei mosso prima?"
Blink.
L'Angelo fa quello che può per spiegare: nasconde la faccia, come la prima volta che si sono incontrati.
"Oh. Non ti puoi muovere se ti sto guardando? Alza la testa se ho azzeccato."
Blink.
Alza la testa, e lo guarda di nuovo negli occhi.
"Wow! Devi essere super veloce per muoverti in un battito di ciglia! Da dove vieni sei campione nazionale, per caso?"
Blink.
Non riesce ad evitare di ridere.
"Hai un viso così carino..."
L'indebolimento, però, comincia a farsi sentire, e l'Angelo non può fare a meno di avere le lacrime agli occhi, pensando a quello che dovrà fare.
Blink.
"Oh, piangi? Non, non, non... ci sono qua io... Tranquillo, non chiamerò i ghostbusters, o simili, perchè ti puoi muovere. Non posso rinunciare al mio angioletto Arthur."
Francis stringe la statua in un caldo abbraccio, riuscendo a far diminuire il freddo della pietra.
"Questo qui... è... diverso... Nessuno aveva mai provato a parlare con me."
"Aspetta... sai scrivere? Alzati il vestito se sì."
Blink.
Sopracciglio alzato.
"Stavo scherzando! Anche se... mi farebbe piacere vedere se là sotto..."
Blink.
Il braccio di pietra è andato a colpire lievemente la testa del francese.
"Ouch! Désolé... aspetta."
Torna dopo qualche minuto con un blocchetto per gli appunti e una penna.
"Ecco, appoggiati al tavolo qui vicino. Facciamo così, io chiudo gli occhi, e quando hai finito, batti le mani."
Blink. Clap.
"Fammi leggere..."
'Sei una rana pervertita.'
"Sì, e tu sei una statua che si muove quando non la guardo, e che per otto mesi mi ha spiato, ma non te lo sbandiero certo in faccia."
Blink. Clap.
'Per essere precisi sono un alieno.'
"Un alieno, huh? Allora... ho azzeccato o il tuo nome è un altro? Magari, visto che sei alieno, hai un nome strano tipo Zaphod Beeblebrox o qualcosa del genere."
Blink. Clap.
'A nessuno era mai importato di me al punto da darmi un nome.'
"Oh. Mi dispiace tanto..."
Blink. Clap.
'Non voglio la tua pietà, stupido umano pervertito!'
"Ma, aspetta... tu sei di pietra?"
Blink. Clap.
'Solo quando mi guardano.'
"Quindi, se tenessi gli occhi chiusi, volendo potremmo fare se..."
Blink.
"Ouch! Ma è la tua passione colpirmi, o cosa?! Comunque... hai la scrittura tremolante. Stai male?"
Blink. Clap.
che non ce la faccio più.'
"In che senso?"
Blink. Clap.
'Se non mi nutro entro un paio di giorni, morirò.'
"E di cosa ti nutri? Ho tanti soldi, posso aiutarti."
Blink. Clap.
'Non posso. Per nutrirmi, ti dovrei...'
La frase si interrompe lì. Non riesce ad andare avanti.
"Uccidere?"
Blink. Clap.
'Mandare cento o più anni indietro nel tempo. Ti distruggerei la vita. Non potresti tornare mai più dai tuoi amici. E non potrei più vederti.'
Francis lo guarda.
"È... è mostruoso..."
"Ecco, bene. Il miracolo è stato bello, ma non poteva durare. Ora mi chiamerà 'Mostro', scapperà via. E allora dovrò..."
"Povera piccola creatura..." Gli accarezza il viso. "Che scherzo crudele ti ha fatto la vita... doverti nutrire così... ti sentirai molto solo..."
Blink.
L'Angelo lo abbraccia istintivamente.
Il giovane chiude gli occhi, confortandolo stringendolo forte a sé.
"Shh... calme toi... va tutto bene..."
Il corpo di Arthur trema, per i singhiozzi.
Tiene gli occhi chiusi anche quando l'Angelo si stacca dal suo abbraccio, e si avvicina al tavolo.
Clap.
'Ti prego, vattene ora, finchè sei in tempo. Non resisto più, se rimani potrei mandarti indietro! Continua a fissarmi mentre te ne vai. Quando sei abbastanza lontano da non vedermi più, corri. Ti prego!'
"Come posso scappare da te? Io... non posso."
Blink. Clap.
'Non riesco più a controllarmi! Per favore!'
"Dimmi... continuerò a vivere anche dopo che mi avrai mandato indietro, giusto? Non potrei semplicemente lasciare un messaggio al me stesso del futuro, per dirgli di trovare qualcun altro da farti mandare indietro?"
Blink. Clap.
'Il paradosso mi ucciderebbe. È come veleno per me.'
"Allora non mi è rimasta altra scelta, huh? Dimmi, puoi... scegliere il tempo dove mandarmi? Avrei una preferenza..."
Blink. Clap.
'Sì, posso ma... non lo dire nemmeno per scherzo!'
"Vorrei... vorrei che mi mandassi nella Francia del 'Settecento."
Blink.
L'Angelo lo spinge via con forza, facendolo cadere a terra a qualche metro di distanza. Quando Francis alza lo sguardo, vede che il viso di Arthur è contratto in un'espressione di rabbia, tristezza e fame, allo stesso tempo. Si alza e si avvicina lentamente.
"Così... bello..."
"No... non riesco a controllarmi! VATTENE! Perchè non mi capisci?!"
"Anche se... non ci rivedremo mai più... voglio che tu viva..."
Un altro passo avanti.
"Ti prego! Non voglio... No!"
"Chissà, magari ti ricorderai di me..."
"No... Ancora un passo e..."
"Io mi ricorderò di te, di sicuro."
Si posiziona davanti a lui, e lo guarda teneramente.
"Au revoir, mon petit ange. Je t'aime, Arthur."
Blink.
Il noto pittore Francis Bonnefoy è sparito. La polizia sta indagando. Le uniche cose che hanno trovato dove è stato visto l'ultima volta sono un taccuino illeggibile per via del fango, e una graziosa statua di un angelo, che si tiene il viso tra le mani, rigate di lacrime.

Blink ~ FrUkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora