Finalmente la prima ora è finita, ma adesso devo muovermi o farò tardi per musica, anche se ci vado da sola sarebbe bello facessi in tempo.
-May dove credi di andare?-
Come non detto...
-Lasciami passare, Jafar-
-La nostra calma May, sempre di fretta, sempre indaffarata, sempre impegnata...-
-Dimentichi un particolare, Jaf-
-Ah già: sempre così insopportabilmente secchiona!-
-Jafar, Cassidy, è un piacere incontrarvi ogni mattina-
-Anche per noi, sai?-
-Davvero, Jaf? -
-Ovviamente no, Cas!-
Li guardo malamente e faccio un passo avanti ma loro mi parano impedendomi di camminare 'quanto siete stupidi... le leggi della scienza psicologica ragazzi, dovete ripeterle' Pensando questo fingo di scartarli mettendo un piede avanti per poi scattare dall'altro lato sorridendo beffarda e scattando in avanti per arrivare dall'aula di musica.
Mancano cinque minuti perché il prof arrivi perciò mi fermo nel corridoio andando verso il mio armadietto. Lo riconosco dalle incisioni sullo sportello: Otaku Mangaka Girl. Keep Away.
Dio, adoro il mio armadietto.
Inserisco il codice: 1123581321
Impossibile indovinarlo per chiunque non legga libri, e noioso da mettere perché troppo lungo. Giro la manopola componendo l'ultimo numero e il leggero tac dell'armadietto che si apre mi rincuora sapendo che dentro troverò tutto il mio mondo ad aspettarmi. Lo apro e cercando di non far cadere i libri messi malamente in pila, accarezzo la foto di mio padre e prendo gli spartiti posando gli altri libri, chiudo l'armadietto e mi affretto ad entrare in aula.Entro appena in tempo, mi guardo intorno, ci sono tutti, trovo posto accanto a Jimmy e dopo un minuto arriva il prof.
-Buongiorno, somarelli-
-Buongiorno, professore- rispondiamo in coro
-Allora, oggi non spiegherò nulla, oggi interrogazioni a tappeto!-Dice squadrandoci, e tra i mille cori di no, sento pizzicarmi il braccio
-Buongiorno Florence, tutto bene? Hai ripetuto gli spartiti?-
-'Giorno Jimmy, sì ho ripetuto, ah e io ho un nome sai?-
-Oh lo so- disse ridendo
-Smettila Jimmy!- gli tiro un pugnetto sul braccio
-D'accordo May, scusa!- ride ancora e il prof lo sente
-Derbshire! Si alzi in piedi. Che ne dici di far ridere anche la classe?-
Il mio amico sbianca alzandosi tra le risatine, sì amico, qualche amico a scuola l'ho anche io... pochi ma buoni!
-Hem.. ecco... io... veramente...-
-Vieni qui, prego. Inizia tu l'interrogazione. Abbiamo due ore e conto di interrogarvi tutti. Dal primo, disse guardando di sbieco Jimmy, all'ultimo-
Jimmy raggiunse il professore con quattro passi, trovandosi al primo banco, e lo guardò.
-Bene prendi posto vicino al tuo strumento e suonaci... vediamo... che ne dici di 'Begin de Beguine'?-
Jimmy divenne ancora più bianco, se la cavava bene a suonare, ma quella canzone non era per niente il suo forte, non ci riusciva, e non la sapeva ancora a memoria
-Naturalmente senza sparito, prego, signor Derbshire, cominci pure. Ah dimenticavo, non ammetto errori, se sbagliate andate a posto, non potete ripetere né ricominciare. Intesi?-
Jimmy annuì andandosi a sistemare vicino gli archi, prese in mano il suo violino, lo portò al mento, inforcò l'archetto e fece un LA per accordarlo
-Il suo violino è ben accordato signor Derbshire, non mi faccia perdere tempo! Li ho accordati io stesso prima della lezione! Non ve li faccio portare prima a sproposito!-
Iniziò a suonare, sentii le mie labbra allargarsi in un sorriso, aveva cominciato alla grande, la sua mano teneva saldamente l'archetto che saettava sulle corde e la sinistra le pizzicava nel modo giusto... sembrava poesia... poi riconobbi il motivetto... era alla seconda partitura della seconda parte, aveva saltato la seconda partitura della prima parte ed era passato direttamente alla seconda parte... anche il professore se ne accorse subito
-Signor Derbshire! Smetta immediatamente di suonare!-
Jimmy smise di far saettare l'archetto sulle corde appena udì il tono brusco del professore e levò lentamente il violino dal mento
-Io...- incominciò a scusarsi, arrampicandosi sugli specchi, io lo guardavo sempre più spaventata per lui, visto che il prof Dimitri non amava la gente che si scusava, spece se lo faceva arrampicandosi sugli specchi come stava facendo Jimmy al momento.
-Non hai ancora imparato lo spartito Derbshire! Cosa dovrei fare io adesso?-
-Mi scusi, signore, professore-
Jimmy abbassò la testa, era mortificato e si vedeva... Notai qualcosa negli occhi del prof., una piccola luce di dispiacere, anzi no, era più... delusione... non l'avevo mai vista... non era mai deluso dai suoi studenti, se non studiavano metteva quattro e finiva lì...
Il professore si girò e Jimmy tornò al suo posto.
-Signorina Florence, vuole mostrare al signor Derbshire come si suona questo componimento, prego?-
Sussurrai un piccolo scusa a Jimmy prima di alzarmi, raggiunsi il professore e mi sistemai al mio amato pianoforte. Mi sedetti sfiorando quei tasti bianchi e neri che significavano tutto per me, posai le mani su di loro e sussurrai una preghiera ''Permettimi di suonare bene come sempre, amico mio, e ti amerò per tutta la mia vita''' era un mio rito... Incominciai a suonare, chiusi gli occhi e mossi le mani sui tasti, rispettando i tempi, accarezzandoli lievemente come una madre col suo bambino... continuai così fino all'ultima partitura, e mentre l'ultima nota faceva echeggiare il suo dolcissimo suono, aprii gli occhi alzando le mani dal piano e sussurrandogli un grazie che solo io e lui avremmo potuto sentire.
-Molto bene, Florence, grazie. Va' a posto. Ha visto signor Derbshire? Ecco come si suona-
Andai a posto e fui ignorata da Jimmy per il resto delle due ore... il professore continuò le sue interrogazioni...
La campanella trillò -Ecco, come al solito studiano sempre i soliti... a domani... Signor Derbshire, si impegni! Signor Midlock, rimetta immediatamente quel peltro al suo posto, non si tocca ciò che non è nostro! E lei, signorina Delacour... scelga uno strumento più appropriato, la prego!-
Uscì dall'aula insieme a Jimmy che portava sulla spalla il suo violino...
-Jimmy... non è colpa mia, scusa-
-Non iniziare May. So bene che non è colpa tua... Sono io... devo smetterla di deluderlo...-
Lo guardai... c'era qualcosa di strano nei suoi occhi, qualcosa di mai visto...
-Jimmy, qualcosa non va?-
-May... devo dirti una cosa-
STAI LEGGENDO
Un giorno diverso
Ficção GeralUn altro giorno, stesse impressioni, stessa gente, stessi finti sorrisi, stesse bugie, stessa monotonia di sempre... ma qualcosa sta per cambiare, o e già cambiata?