25. Tutto è concesso

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Siamo, dunque, nel camper. I ragazzi ci hanno un po spiegato le regole del gioco anche se in realtà non c'è molto da spiegare: la stessa persona non può fare due volte una cosa fatta in precedenza.
Hanno detto che avremmo capito col tempo e per farci capire iniziano tra di loro.
Inizia Christian che sta già puntando gli occhi su Claudio.

-Ti sei già dimenticato di Clarissa?
Ha un ghigno sul volto che mi metto in testa di fargliela pagare non appena arriva il mio turno. Però voglio sentire la risposta.

Claudio mi guarda e il ghigno di soddisfazione compare sulle sue labbra. Annuisce.
-Non è stato difficile!
Guarda Christian.
-Ora tocca a me.

Sorride e mi guarda divertito. Questo è il Claudio che mi è tanto mancato.
-Baciami!
Mi ordina ed io alzo un sopracciglio.
Guardo intorno per cercare il viso di qualcuno che me lo impedisca e finalmente lo trovo.

-Eddai, smettetela!
Implora Miky.

Claudio ride ancora.
-Tutto è concesso! Ricordi?
Torna con gli occhi su di me e me li sento bruciare addosso.
-Avanti, pulce, non farmi aspettare! Voglio un tuo bacio qui e subito!

Bacio a stampo?
Ok, si può fare.
Il cerchio non è molto grande e mi basta sporgermi un po per raggiungere Claudio. Sento la tensione impossessarsi del mio corpo.
Mi avvicino al suo orecchio.
-Devo baciarti io, quindi sta fermo!
Ordino sussurrando.

Metto le braccia intorno al suo collo e incastro le ginocchia accanto ai suoi fianchi. Infilo le dita nei suoi capelli e mi rilasso. Chiudo gli occhi e sospiro.
Poso le mie labbra sulle sue e quello che sarebbe dovuto essere un bacio a stampo diventa una cosa oltre il limite. Sento il suo desiderio spingere con i pantaloncini che indosso.

Non è normale.
Mi stacco e mi sento avvampare. Lo so che sono rossa in viso ma non stacco gli occhi dai suoi. Metto la testa sulla sua spalla e resto immobile.
-Ci hanno visti tutti!
Sussurro e mi sembra che sia l'unico a sentirmi. O almeno spero.

Sento gli altri ridere. Ok, forse mi hanno sentita.
-Ehi, cosa vuoi che succeda adesso? Il gioco deve andare avanti!
Sussurra tra i miei capelli.

Cosa voglio? Voglio che Alessia dica apertamente che per Marcello non prova nulla. Ce ne siamo accorte tutte nell'ultima settimana.
Resto tra le gambe di Claudio e mi giro. Mi siedo in modo da appoggiarmi al suo petto. Guardo Alessia.
Lei sembra aver capito tutto. Sorrido beffarda. Stringo le mani a pugni e le metto una sull'altra. Era il nostro gioco davanti alla candela quando eravamo bambine. Ci sedevamo in cerchio nella mia stanza, al buio, e confessavamo i nostri peccati. Avremmo avuto si e no dieci anni ed era parecchio che non lo facevamo perciò mi sembrava un bella idea ricordarglielo. La battuta iniziale è sempre stata "Confessa i tuoi peccati..".
Guardo le altre che mi hanno già imitata portanto i pugni uno su l'altro davanti a sè.
Sorrido.
-Confessa i tuoi peccati, piccola A, hai mangiato il budino fuori dai pasti!

Vanessa ride. -Quella sei tu, scema!
Scherza guardandomi. E non mi offendo.
Sorrido.
-Già.
Guardo Alessia.
"Piccola A" è il soprannome che le dava sua nonna e a lei dava tremendamente fastidio. L'ho usato apposta.
-Credo che piccola A abbia capito a cosa mi riferisco!

Alessia sembra essersi ricordata solo ora. Porta una mano davanti agli occhi e parla.
-Ho creato una storia d'amore nella mia testa ma dopo averlo baciato mi sono resa conto che è un idiota!
Sorride soddisfatta di non aver detto il suo nome ma noi sappiamo di chi parla.
Marcello, ovvio!

Le braccia di Claudio mi cingono la vita e non ho ancora ben capito perchè. Alessia passa al contrattacco.
-Questa me la paghi, Nicole.
Guarda Marcello ed io non capisco.
-Ti ordino di baciare Nicole, subito!

Il mio sguardo diventa gelido e posso sentire il cuore rallentare. Mi manca l'aria. Claudio stringe ancora più forte provocandomi dolore alle costole. Non dico niente. Stringe i pugni e serra i denti.
-Ti sembra il caso?
Sbraita contro Alessia che ancora ridacchia. Miky l'aiuta.

-Tutto è concesso, Claudio! Deve farlo.
Pronuncia calmo.

Deve farlo?
No cazzo, voglio solo le labbra di Claudio sulle mie.

Marcello si alza e si avvicina a me mentre sento il cuore mancare una serie di battiti nello stesso momento. Claudio è ancora dietro me.
Ora Marcello è seduto di fronte a me in ginocchio. Sgancia le braccia di Claudio dalla mia vita e quest'ultimo si alza.
-Tu fallo, e non ricorderai più quanti denti hai in bocca!
Minaccia serio.

Marcello sta avvicinando le sue labbra alle mie quando un calcio lo prende in pieno viso.
-Non mi sei mai piaciuto, porca puttana! Avrei voluto farlo molto tempo fa, quando eravamo diretti al casale e le sei saltato addosso. Lei è mia, cazzo! E non la tocca nessuno.-
Urla.

Marcello scatta in piedi. Sta perdendo sangue dal labbro inferiore ma sembra non importargli. Si lancia contro Claudio dando il via ad una rissa.
Lei è mia!
Ha davvero detto che sono sua?
Non mi sembra questo il momento di pensarci. Si stanno azzuffando.
Ma lui è comunque dolce.

I ragazzi riescono a fermarli. Marcello è quello messo peggio: labbra sanguinanti e occhio nero. E non sappiamo cos'altro ha sotto la maglia. Claudio ha solo un labbro leggermente gonfio. Con un po di ghiaccio andrà via. Mi guardo intorno. Le altre sono già scese. Mi affretto ad andare verso Christian che blocca Claudio. Gli faccio cenno con la testa che può lasciarlo andare e lui sembra un po scettico.
Guardo Claudio negli occhi anche se lui sta ancora puntando Marcello. Ha gli occhi infuocati.
-Me la farò la tua puttanella, puoi starne certo!
Ringhia Marcello in preda ad una crisi isterica.

Puttanella?
Puttana io? Stiamo scherzando spero!
Decido di non rispondere. Non ne vale la pena.
Appoggio le mani su quelle di Claudio. E la testa sul suo petto.
I ragazzi stanno scendendo dal camper. Tiro Claudio verso di me. Siamo soli. Si siede su uno dei sedili e mi costringe a sedermi sulle sue gambe. Lo guardo. Infilo una mano tra i suoi capelli e sorrido.
-Grazie!
Dico mentre stampo un bacio sulla guancia.

È serio e non mi guarda.
-Cosa c'è?
Chiedo.
Mi cinge la vita con una mano, mentre con l'altra accarezza le mie gambe. Mi guarda. Finalmente.

-Cosa siamo?
Mi chiede.

Cosa siamo? Vediamo. Amici? Conoscenti? Io vorrei di più ma non so se potrei fidarmi.

-Ehi!
Sussurra.
-Guardami!
Ordina.
E solo allora mi rendo conto che sto fissando le mie scarpe.
Lo guardo e sorrido.

-È complicato!
Tento.

Sorride. -Noi siamo complicati!

Appunto.

Stampa un bacio tra i miei capelli.
-Qualunque cosa siamo, nessuno deve toccarti. Capito?

Annuisco.

-Mi è bastato vederti baciare Gabriel per capire che non sopporterei che un altro ragazzo metta le sue labbra sulle tue. Solo al pensiero..

Si blocca e sferra un pugno contro il sedile davanti.
Lo bacio. Senza pensarci due volte. Metto le mie mani intorno al suo visto e spingo le mie labbra contro le sue. So che gli sto facendo male al labbro ma ho davvero bisogno di fargli capire che non bacerei mai nessuno che non sia lui. Almeno non più a partire da ora.
Mi stacco.

-Io ti voglio, Nicole..

Quello stupido momentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora